VARESE – Stefano Bettinelli, allenatore del Varese, risponde alle domande dei cronisti in seguito al match contro il Catania, conclusosi 3-0 per i rossazzurri:

«Prima di prendere il primo gol eravamo in partita. Non sempre voglia e determinazione sono sufficienti per ribaltare il risultato.

Alla fine della partita ci siamo detti che ognuno di noi ha dato il massimo, ma non è bastato per battere il Catania. Oggi i rossazzurri sono stati superiori in tutto. Quindi onore agli ospiti. La loro vittoria è legittima. Anche se tutti e tre i gol erano evitabili da parte nostra.

Questa era l’ultima spiaggia. Non ci siamo arrivati con la nave. Giocheremo le ultime otto partite con impegno. La classifica non ci dà ancora retrocessi. Però è inutile nascondersi dietro a un dito. I risultati delle altre squadre ci dicono quello che tutti sappiamo.

Non è più una questione di scelte. Si tratta di dare il meglio. Più di quello che abbiamo fatto, non possiamo fare. Non mi devo vergognare di niente. A volte le cose vanno bene, a volte male. L’importante è metterci sempre la faccia. Ho preso gli applausi l’anno scorso, prendo gli insulti quest’anno. Fa parte di questo lavoro.

Il Catania ha un organico di prim’ordine. E’ strano che si trovi in basso alla classifica. Con questi giocatori si salverà sicuramente.

Con Varese penso di avere chiuso. Ho sbagliato a riaccettare l’incarico. L’ho fatto perché amo questa città, amo la maglia, fa parte del mio passato. Sarò sempre un tifoso del Varese, qualunque cosa accada. Chi perde risulta sempre un po’ più simpatico. Io preferisco essere antipatico.