MASCALUCIA (CT) – Vincere 3-0 e non esser contento. Non è sintomo di spavalderia, ma di umiltà. Giovanni Pulvirenti, tecnico della primavera, commenta senza enfasi il rotondo successo dei suoi ragazzi sul Bari. Una partita in cui, trovato il vantaggio all’apertura, il Catania ha mollato psicologicamente per il resto del primo tempo. Nella ripresa, l’ingresso di Katsedis e la goleada. Tutti e tre i goal sono arrivati sugli sviluppi di calci d’angolo.

“Oggi non abbiamo espresso in nostro massimo. Non dobbiamo guardare la classifica. Dopo l’1-0 abbiamo pensato a gestire e non a ricercare gioco. Siamo stati molli, leziosi, non mi è piaciuto l’atteggiamento dopo il goal. Dopo il goal l’attegiamento mentale non è stato consono alle nostre caratteristiche. Dobbiamo riflettere su questo campanello d’allarme.

“Dobbiamo sempre cercare la prestazione. Soprattutto per il nostro cammino, per aumentare i nostri livelli. Devono lavorare in ottica prima squadra. Regalare venticinque minuti non è corretto per rispetto a quel che si fa durante la settimana.

“C’è stato un momento di integrazione con i ragazzi che vengono da altri territori. Si stanno inserendo bene. Stanno dimostrando il loro valore. Stanno facendo di tutto per migliorare.

“Katsedis è entrato nel momento topico. Ha capito perfettamente il suo ruolo recuperando palla e mostrando grandissima intelligenza e predisposizione. Sono contento perché non giocava da tempo.

“Palermo, Lazio e Roma alla sesta giornata? Non voglio coinvolgere i ragazzi nell’andare oltre l’impegno settimanale. C’è il rischio di abbassarci a livello culturale anziché elevarci. Il risultato deve esser figlio della prestazione e non degli episodi. Non espressione del singolo ma del collettivo. La mia sensazione è che parlando troppo dei singoli si fa un danno a ragazzi di 17 anni che non sono affermati e devono lavorar sodo. Non li si deve metter sotto il profilo della prima squadra a livello di comunicazione. No ai parallelisimi, no ad esaltarci, ricordiamoci che siamo primavera e dobbiamo lavorare a fari spenti.

“La società sa gestire bene il gruppo. Aveni? Mi sforzo di cercare di esaltare le caratteristiche del singolo ma non tocca a me decidere se sia o meno pronto per la prima squadra. Chi osserva la società deciderà quando saranno maturi i tempi per far parte della prima squadra. Sarebbe la mia più bella vittoria.

“Solo 10 goal, il meno battuto del girone ed il secondo nell’intero campionato. E’ la risposta del lavoro collettivo della squadra. Cambiano gli elementi resta l’idea di gioco. Abbiamo sempre equilibrio. La fase difensiva la si fa dagli attaccanti.Petkovic ha dimostrato intelligenza in entrambe le fasi

“Andremo a Palermo col massimo della serenità. Signorilità e sportività sono le parole d’ordine. Stringeremo la mano a chi si dimostrerà più forte.