LETTERA TIFOSO- «Pulvirenti il futuro del Catania»

Redazione

La tifoseria del Calcio Catania è divisa tra chi non perdonerà mai Antonino Pulvirenti, chi aspetta dei suoi passi concreti e convincenti per perdonarlo, e chi magari lo ha già perdonato (forse per convinzione, forse per rassegnazione). Parte delle ragioni di chi vede nell’attuale patron il futuro del club rossazzurro sono contenute nella lettera inviataci da un tifoso, con preghiera di pubblicazione.

Tutti responsabili, un solo colpevole ma… Sì, proprio così, voglio iniziare queste righe. Tutti responsabili e un solo colpevole, ma…se non fosse stato per lui? Prima di rispondere a questa domanda voglio fare un passo indietro e disaminare quello che è stato, quello che è, e quello che sarà(se sarà). Quello che è stato, è noto ed è sotto gli occhi di tutti, perché la conduzione societaria, finanziaria e tecnica dell’innominabile(Cosentino) è stata scellerata, ed è meglio non aggiungere altro. Che fosse proprio Pulvirenti a mettere il Calcio Catania nelle mani di un ex procuratore senza esperienza dirigenziale nel calcio, ma espertissimo in camicie e tatuaggi, però non era prevedibile. Ma questo ormai è passato…o forse no? Io direi assolutamente no. Tutto ciò è presente e lo sarà ancora per molto, sotto forma di rischi di penalizzazioni, deferimenti, multe, ma soprattutto debiti. Il punto più importante è proprio questo il debito, di cui Cosentino è il responsabile ma Pulvirenti il colpevole. I responsabili come detto sono tanti e la storia dei Treni del gol parla chiaro, ma il vero colpevole è sempre e solo lui. Anche io, come tanti, come tutti dopo il tracollo in Lega pro ho palesato il mio astio per Pulvirenti. Anche io sono stato uno dei #pulvirentivattene, uno dei tanti a gridare cori a squarciagola contro di lui…però poi è arrivato Vergara. Ed è li che la musica è cambiata ed ho iniziato a vedere tutto questo in un altro modo. Perché ho iniziato a domandarmi chi, come e perché sarebbe mai venuto a Catania a rilevare la proprietà di questa società, con un mutuo (Torre del Grifo) ancora a metà da estinguere, e con un debito tale. Che cifre alla mano, in valore assoluto, equivale ad accollarsi una spesa, quasi, pari a quella che serve per rilevare una squadra che milita nella massima serie e che gioca le competizioni Europee. Spiccioli insomma. Ecco perché ho iniziato a pensare che l’unica persona che può portare e che potrà portare via il Catania dalla situazione in cui si trova è appunto solamente Nino Pulvirenti. Non c’è, non ci sarà e non ci può essere altra soluzione, conti alla mano. Ecco perché mi sono rassegnato a pensare che se il Calcio Catania esiste ancora e continuerà ad esistere, è e sarà solo grazie a lui, che invece avrebbe potuto lasciare affondare la barca. Il presente, macchiato dal recente passato, si chiama Pietro Lo Monaco, contestato per la stagione appena conclusa. Mi domando cosa ci sia da rimproverargli. Le sue parole alla prima conferenza stampa sono state “ci vorranno 3-4 anni per tornare dove eravamo” ma purtroppo non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. La capacità di programmare non manca a lui, non ha mai promesso di fare il salto di categoria subito, ma ha sempre e solo parlato di programmazione. Certo che però quell’esonero di Pino Rigoli! Quello è l’unico errore da potergli contestare. Qualcuno ha definito Rigoli “manovale della panchina” , io credo che Rigoli abbia fatto, prima di affacciarsi tra i professionisti, tanto pallone come viene  volgarmente chiamato. E che in un campionato così mediocre quale è la Lega pro, era un valore aggiunto. Che poi manchi in qualcosa è normale e ci sta, altrimenti allenerebbe in serie A. Il futuro? C’è speranza, è tutto nelle mani di Nino Pulvirenti, che ci piaccia o meno sarà lui croce e delizia del Calcio Catania.

Gabriele