MONDOMONDIALE – Adeus Brasil…

Redazione

Ce la siamo andata a cercare. Leggendo e rileggendo la storia delle due nazioni che ci hanno fatto fuori da questo Mundial ho notato come la Costa Rica è stata scoperta dall’italiano Cristoforo Colombo, e come l’italianissimo Giuseppe Garibaldi abbia influito nel far cessare la guerra civile che si era scatenata in Uruguay.

Uno dei giorni più tristi per la nostra nazionale calcistica, e menomale che a Natal dovremmo essere tutti più buoni e felici. Io metto questa disfatta al secondo posto subito dopo quella contro la Corea del Nord del 1966 dove a punirci fu tale Pak Doo Ik, noto dentista di Pyongyang. Oggi uno degli artefici della nostra sconfitta non è uno che con i denti ci lavora e si guadagna da vivere ma uno che i denti li usa in senso letterale prendendo a morsi chiunque gli si pari davanti. Nipote dell’unico Re che la Transilvania abbia mai conosciuto Vlad III di Valacchia (per gli amici Conte Dracula) e figlio del dottor Hannibal Lecter signori e signore ecco a voi quel mattacchione di Luis Suarez.

Ma cominciamo dal principio… Siamo all’Arena das Dunas di Natal, dove nonostante in questi giorni sulla città situata a nord del Brasile si siano abbattuti continui e violenti nubifragi ieri c’era un caldo bestiale. La Fifa ci deve voler proprio un gran bene, ci ha assegnato le tre partite del girone in zone caldissime e soleggiate, la tintarella di Aquilani, Perin ed Abate ringrazia. I nostri dal riscaldamento (si fa per dire) non lasciano trapelare nessuna emozione positiva o negativa che sia (manco fossero undici Andrea Pirlo) e quando parte il match il copione sembra già scritto.
Prandelli decide di buttare al vento 2 anni interi di 4321 433 4231 e si affida al collaudatissimo 352 di contiana memoria. Praticamente mettiamo un pullman davanti la nostra parte e poi vediamo che succede. In avanti schieriamo la “forzatura” Immobile & Balotelli ma i risultati danno ragione al CT. Se Ciro almeno si muove, il nostro “SuperMario” sta fermo, sbaglia stop e passaggi e stavolta per concludere in bellezza si fa ammonire per un supersalto degno del miglior Hulk (quello verde della Marvel) su un avversario. Quindi in avanti siamo nulli (ah che novità!) ma stavolta in difesa siamo granitici e rocciosi.
A Chiellini bisognerebbe convincerlo che anche quando si gioca a 4 in realtà è una difesa a tre per prendersi beffa degli avversari, un Bonucci che non cerca il passaggio alla Beckenbauer ma anzi all’occorrenza spazza, il solito Barzagli e Darmian e De Sciglio che non spingono manco ammazzati ma almeno difendono con ordine. Il primo tempo passa tra una mostruosa prestazione di Verratti (con pallonata annessa nella zona “Olanda”), una maledetta di Pirlo neutralizzata da Muslera (abbiamo sperato tutti di rivedere il Muslera laziale) ed un doppio miracolo di Buffon su Suarez e Cavani (e c’era gente che voleva sempre Sirigu in porta, datevi all’ippica gente!).

Parte il secondo tempo e Prandelli lascia tutto il Mondo spiazzato. Fuori Balotelli (nessuno si aspettava questa bocciatura) dentro chi tra i vari Cerci, Insigne e Cassano? No no entra un centrocampista ed allora tutti pensano a Candreva, qualità e quantità al servizio della squadra. Ma non entra neanche il laziale, entra Parolo… Bah è lui il CT e sa quello che fa. Effettivamente il nostro nuovo eroe entra bene in partita, corre, attacca lo spazio e quindi i milioni di italiani sono entusiasti visto che finalmente si gioca in 11 contro 11 ma l’agguato è dietro l’angolo.
L’arbitro Moreno (no Byron, suo cugino Rodriguez) si inventa un’espulsione su Marchisio che da quando è stato adocchiato dalla popolazione femminile dopo il gol contro l’Inghilterra non ne ha imbroccata più una (poi dici che la sfiga non esiste!). Quindi siamo tornati con un uomo in meno ma dopo tutto il primo tempo oramai c’eravamo abituati ed infatti tranne che per una conclusione di Suarez neutralizzata da Buffon non soffriamo la Celeste e cerchiamo di colpire in contropiede con Immobile (brutta copia pirata del giocatore ammirato al Torino). I nostri sono stanchi, loro salgono di intensità e quindi il Cesarone nazionale fa entrare gente fresca… Dentro Cassano e Thiago Motta e noi per l’ennesima volta restiamo ammaliati dal genio tattico del nostro CT. Per colpirli in contropiede facciamo entrare due più lenti di mia nonna di 77 anni con la scoliosi, che acume tattico! Si mormora che Tabarez abbia detto ai suoi collaboratori la seguente: ”Es loco o me toma para los fondellos??”
Maestro, stà domanda ce la siamo chiesta in molti…
Ora su tutti i social network potrete ammirare la parodia che più vi piace sul morso di Luisito a Chiellini. La mia preferita è quella di Mr. Burns che chiede a Smithers di liberare i Suarez. Ma c’è poco da ridere visto che all’81’ quel gran bel giocatore che è Diego Godin con un colpo di spalla butta fuori Buffon dal 15 e l’Italia dal Mondiale.

Alla fine del match arrivano milioni e milioni di critiche da tutta Italia, persone che se la prendono con Balo, persone con Prandelli, norvegesi che vincono 700€ grazie al morso di Suarez, la Transilvania che torna ad essere una Monarchia indipendente ed offre il trono a Suarez ed in tutto questo trambusto si dimettono Prandelli e quel volpone di Abete e non si dà lo spazio che meriterebbe un Signore come Andrea Pirlo che ha dato l’addio alla Nazionale, urge fare un’amichevole celebrativa!

Negli altri match l’Inghilterra non riesce a vincere neanche davanti a Sua Altezza il Principe Harry, la Colombia ne fa 4 al Giappone di Zaccheroni (papabile successore di Prandelli, come finire dalla padella alla brace) e fa giocare Nonno Mondragon tornato appena in tempo dalle poste per ritirare la pensione e la Grecia di un Tachtsidis protagonista sul versante destro della panchina batte la Costa D’Avorio con un rigore allo scadere di quel figo di Samaras e regala a tutti noi appassionati un ottavo dagli alti contenuti tecnici contro la temibilissima Costa Rica di Pinto.

Chiudiamo con un appunto al caro Fabio Caressa che nella prefazione prima dell’inizio della partita ha detto – “siamo italiani, non perdiamo mai!” – Fabio, ma ne sentivi proprio il bisogno??
Adeus Brasil…

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