MONDOMONDIALE – Un grandissimo C..ulio Cesar

Redazione

Se questo Brasile vince il Mondiale allora non è il calcio italiano in crisi ma tutto il calcio mondiale! Scusate lo sfogo ma avevo già il titolo pronto in caso di uscita prematura dei padroni di casa: “Il Brasile ha fatto CILEcca”. Penso che con questo titolone mi avrebbero senz’altro proposto la scrivania di direttore al Sun, a Marca o più probabilmente al Giornalino da’vanedda.

Siamo al Mineirao di Belo Horizonte, Brasile e Cile danno lo start agli ottavi di finale di questa manifestazione, si affrontano i verdeoro del fratello di Gene Hackman contro il Cile del gemello di Andre Agassi (somiglianza notata dai media, ma io c’ero arrivato per primo e questo mi fa sentire tanto Di Marzio). Scolari schiera in campo la stessa squadra di tutte e tre le partite della fase a gironi ad eccezione di un Fernandinho che prende il posto di Paulinho (boato all’annuncio dello speaker), Sampaoli schiera la squadra annunciata alla vigilia con Vidal dietro Sanchez e Vargas, il buon Bravo in porta e la difesa guidata dal Pitbull Medel. I padroni di casa partono forte, stavolta Neymar (capelli sempre più improponibili) invece di provare a giocare da solo passa sempre la palla, ed al primo tiro in porta il gemello di Telespalla Bob (David Luiz) la insacca. Esplode il Brasile intero, Il Cristo Redentore si colora di verdeoro ed i tanti tifosi occasionale della Roja improvvisamente escono dagli scatoloni impolverati le magliette di Edmundo e Romario ma ci pensa Sanchez a riportare i brasiliani con i piedi sopra la sedia ad attaccare un cappio intorno ad una trave. Un primo tempo bellissimo. Botte, giocate, accelerazioni, errori, ritmo, altre botte, nessuno che frigna. Il trionfo del calcio. Parte il secondo tempo ed alle accelerazione si sostituiscono altre botte, ma la partita resta godibile. L’arbitro Webb annulla un gol ad Hulk che si stava quasi per trasformare, ma a mio avviso è giusta la segnalazione dell’arbitro britannico che nel pieno del suo stile di “arbitro all’inglese” trasforma il rettangolo verde in un remake dello sbarco in Normandia, uscendo cartellini solo quando ci scappa effettivamente il morto. Al 64′ altro boato del popolo brasiliano, esce Fred (impalpabile più del solito) ma la gioia dura poco visto che entra Jo. Mi sono scervellato per trovare un attaccante brasiliano ed effettivamente nomi ce ne erano pochi: Damiao e Pato si sono persi ma poi l’ho trovato in casa nostra, Paulinho del Livorno. Se Fred ha il 9 di Ronaldo a Paulinho si potrebbe benissimo affidare la 10 di Pelè, povera Selecao.

Si va ai supplementari con il ritmo che inevitabilmente cala drasticamente ma al 120′ Pinilla con una botta di destro spacca la traversa, il destino sta facendo chiaramente capire qualcosa. I rigori incoronano il Brasile grazie ad un superlativo Julio Cesar che para il rigore a Sanchez e Pinilla (Sampaoli non l’ha avuto al fantacalcio come me quest’anno, altrimenti col caaaaavolo che gli faceva battere il rigore) ed un TI AMO gigantesco al palo che ha bloccato il penalty decisivo di Jara. Il Brasile va avanti, per la fortuna di molte vite umane ed il Cile c’è sembrato come quel ragazzo che alle feste di ogni film americano si intorta la ragazza più bella per tutta la serata per poi lasciarsela fregare all’ultimo dal padrone di casa. Animo Roja!

Al Maracàna di Rio de Janeiro si affrontano la Colombia della stella Marione Yepes contro l’Uruguay dell’onestissimo Tabarez. La Celesta verrà eccezionalmente seguita da almeno 60 milioni di gufi e per ogni tifoso azzurro “Gufare Uruguay non è importante, è unica cosa che conta!”. Tutto confermato nella Colombia, nella Celeste Forlan prende il posto dello sfortunato Suarez (grazie a Dio esistono i social con tutti i suoi fotomontaggi), come se Megan Fox fosse sostituia dalla moglie di Fantozzi, IMPRESENTABILE!

Al 28′ ecco arrivare la perla di James Rodriguez che fa partire un bolide da fuori area che si insacca alle spalle di Muslera; questo ha fatto più di mezza stagione in panchina a Monaco perchè secondo Ranieri non tornava ed era tatticamente nullo, e noi siamo quelli con i migliori allenatori al mondo. Al 50′ Cuadrado mette in mezzo ed ancora James Rodriguez gonfia la rete, i Cafeteros fanno melina e riecco spuntare il tifoso con lo sguardo inquietante ed il suo tablet, stavolta il saluto era dedicato all’Uruguay, facciamolo Santo subito.

Finisce la prima giornata di ottavi di Coppa America ehm dei Mondiali ed ancora non mi faccio convinto di una cosa, ma quel tifoso come fa ad avere il tablet sempre carico?

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