MONDOMONDIALE- Yabba dabba doo!

Redazione

Se oggi l’Italia vince o pareggia contro l’Uruguay molto probabilmente incontrerà il Brasile ai quarti; se invece dovesse perdere molto probabilmente incontrerà Spagna ed Inghilterra… in aeroporto!
Amici sportivi di MondoCatania oggi in tanti alle 18.00 canteremo l’inno a squarciagola, ci dispereremo per le “boutade” difensive di Bonucci e Chiellini (poveri noi, abituati ai Cannavaro ed ai Baresi), tremeremo quando Cavani e Suarez punteranno la nostra area, e speriamo di esultare per una qualificazione che dopo la prima ci sembrava cosa fatta.

Ma torniamo indietro ed esaminiamo le partite dei Gruppi A e B giocate ieri.
Arena de Baixada di Curitiba si affrontano Australia e Spagna. Si era proposto di giocare il match direttamente in aeroporto (vista la valenza) ma la Fifa ha bocciato la mozione. Nella mattinata il noto quotidiano Marca aveva aperto con la prima pagina “Ultimos no, por favor”, una richiesta piuttosto esplicita per la Roja “fasulla” guidata dal buon Del Bosque. L’Australia priva della stella Cahill ha recitato il ruolo di vittima sacrificale, difatti le reti di Villa, di Torres (??) e di Mata hanno fatto capire come la Spagna nonostante schierasse le riserve reciterà un ruolo da prota… ah no scusate!! A fine partita lacrime per Villa, Xabi Alonso e Xavi che lasciano la nazionale ma io dedicherei un grande applauso a questa Australia che nonostante schierasse Bresciano come regista di centrocampo esce davvero a testa alta. Chapeau.

All’Arena Corinthias di San Paolo il big match che deciderà chi tra Olanda e Cile sarà la testa di serie n.1 (siamo in periodo Wimbledon, concedetemi questa licenza giornalistica). Una partita che passerà agli annali del calcio. Osservando la formazione degli Orange (piena zeppa di riserve, Van Gaal la notte prima avrà alzato un po’ troppo il gomito visto che chi perdeva affrontava i padroni di casa del Brasile agli ottavi) mi accorgo di un evento davvero insolito; l’Olanda non aveva nessun giocatore il cui cognome inizia per ‘Van’, questa è storia gente.
La partita è veramente godibile, e tra una serpentina di Robben, un lancio sballato di Sneijder, un’entrata sulle caviglie di Medel e cross illuminanti di Isla arriva quasi allo scadere quando prima Fer, poi Depay (Olanda terra di tulipani e di floride giovani promesse) danno la testa del girone agli uomini di Van Gaal.

Passiamo al Gruppo A e cominciamo con la partita davvero decisiva del gironcino, all’Arena Pernambuco di Recife (quanti brutti ricordi) si affrontano la Croazia del divo Kovac contro il Messico del simpaticone Herrera. Una Croazia che parte a spron battuto ma senza concretezza, con un Kovacic che parte dalla panchina (Mazzarri insegna) ed il Messico seguito dall’incantevole collega messicana (al quale esprimo tutto il mio amore da queste righe) gestisce il risultato senza alcun patema d’animo. La partita sale sempre più d’intensità ma la sblocca nella seconda metà della ripresa l’eterno Rafa Marquez (questo ha 35 anni ma io mi ricordo che lo compravo a Football Manager 2005 e già era abbastanza vecchietto) seguito dopo una manciata di minuti da Guardado. Qui si scatena il nostro nuovo idolo Herrera con un’esultanza con bocca spalancata puro stile Oronzo Canà ad ogni gol di Aristoteles. Seguono il gol di “cidduzza” Hernandez e la rete della bandiera di Perisic. In campo per venti minuti pure Rebic che appena ha sentito i complimenti per la sua prestazione dal collega di Sky Sport Claudio Onofri decide di frantumare una gamba su un difensore del Messico e si fa buttare subito fuori. Finale con Messico agli ottavi ed immancabile “finto” selfie con il Presidente della Repubblica messicana.

Infine dall’Estàdio Nacional di Brasilia i padroni di casa affrontano la selezione camerunense che se magari si fosse impegnata più sul rettangolo di gioco che al tavolo del commercialista avrebbe fatto una figura meno meschina. Si comincia con un Neymar che nonostante a 22 anni ha un’intera nazione sulle spalle, dei compagni di squadra che non lo assistono a dovere, dei capelli che in 77 nazioni sarebbero baniditi e perseguibili a norma di legge, ma lui se ne infischia di tutte queste cose e porta i verdeoro in vantaggio. Ma il Camerun con il tapino Eto’o in panchina si ricorda di essere venuto in Brasile per giocare a calcio e riesce a pareggiare con Matip ma ancora uno scatenato Neymar porta in vantaggio i pentacampeon. Nella ripresa Scolari finalmente fa entrare un Fernandinho scatenato e sostituisce un Paulinho che ora come ora farebbe panchina perfino all’oratorio. Al 49′ accade l’impensabile, David Luiz (pagato 1000 € a capello dal PSG) dopo un batti e ribatti in area africana va via sulla sinistra, mette in mezzo per Fred che….. INSACCA!! Non ci crede nessuno, svenimenti ed infarti in tutto il Brasile, lui nell’esultanza rischia di spezzare il collo a Luiz e Scolari finalmente può dirlo: ”Io lo dicevo”. Dopo il gol ci si aspetta che ora Fred giochi con la mente libera e finalmente faccia vedere che gran centravanti è, niente di tutto ciò, scarso era e scarso è rimasto. La partita la chiude Fernandinho con una “puntazza” d’altri tempi. In questa partita segnalo un nuovo record del giovane Neymar; come può nella stessa azione simulare per ben tre volte?? Ragazzo sei forte ma cambia modo di atteggiarti in campo e cambia anche parrucchiere, per l’amor di Rio.

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