PELLEGRINO – Da traghettatore ad ammiraglio A/R

Giuseppe Puglisi

CATANIA – Alla fine dell’incontro tra il Perugia e il Catania, che ha visto i rossazzurri perdere la seconda partita consecutiva, la società rossazzurra ha deciso di esonerare l’allenatore Maurizio Pellegrino.

Mister Pellegrino lascia per la seconda volta la panchina rossazzurra. La prima volta era accaduto nell’anno 2002 quando, insieme a Ciccio Graziani, venne esonerato dall’allora dirigenza Gaucci  dopo 12 giornate (3 vittorie, 3 pareggi e 6 sconfitte). Anche in quell’occasione il Catania era al suo ‘ritorno’ in B, allora però da neopromossa.

Nel 2013 – quando rivestiva in società il ruolo di responsabile delle giovanili – aveva preso il posto di Maran (esonerato per De Canio, subentratogli e nuovamente esonerato) a sette partite dal termine della stagione, con la classifica già compromessa. Esordì sconfitto dal Milan, a San Siro. Ottenne la prima vittoria del suo nuovo corso, la prima in serie A, il 19 Aprile, contro la Sampdoria, al Massimino. Vinse quattro gare su sette – le ultime tre di fila – tante quanto i suoi predecessori eran riusciti a vincerne nell’intero torneo. La retrocessione avvenne comunque con una giornata d’anticipo, a Bologna.

Al termine del campionato, venne riconfermato a guida tecnica del Catania dall’addì Cosentino.  In questa stagione, in Serie B, è rimasto in panchina per sole tre giornate (1 pareggio e 2 sconfitte), divenendo l’allenatore esonerato più velocemente dell’intera presidenza Pulvirenti. Si completa così in 10 giornate il viaggio, andata e ritorno, del tecnico presentato come traghettatore dalla stampa, elevato al rango di ammiraglio dalla società, e dalla stessa riportato alla mansione precedentemente ricoperta: responsabile del settore giovanile.

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