PLM- «Perso Dybala ma preso Gomez»

fonte: CalcioCatania.it
Redazione

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DUE 10 DA LODE (Tuttosport)

“Lo Monaco è stato lo scopritore di entrambe le stelle di Atalanta-Juventus: «Grandi, ma totalmente diversi Ricordo quel tunnel di Gomez: mi conquistò. E quando raccontai a Montella: c’è uno che sembra te…»

«Sono stato il primo dirigente italiano a notare Dybala – aveva raccontato Lo Monaco con un certo orgoglio, visto che il merito gli è stato riconosciuto anche da Vincenzo Montella, all’epoca allenatore del Catania -. In uno dei miei viaggi in Sudamerica passai da Còrdoba dove vidi questo giovane ragazzo che mi impressionò in un primo momento per la somiglianza con il tecnico rossazzurro Montella. Giocava in serie B argentina con l’Instituto e notai le sue straordinarie qualità tanto da avviare subito una trattativa. Capii, però, che non era un’operazione da Catania, nel senso economico dell’affare. L’Instituto mi chiese tre milioni di dollari per il 70 per cento del cartellino ma io potei offrirne appena la metà. Fumata grigia in attesa di rivedersi ma il ragazzo fece 17 gol in B e il prezzo del cartellino lievitò immediatamente, così mi dovetti rassegnare. L’anno dopo arrivò il Palermo che lo acquistò e fece un grande affare». Lo Monaco aveva svelato anche un retroscena: «Quando tornai dall’Argentina dissi a Montella che gli volevo prendere un calciatore che mi aveva fatto rivivere le stesse sensazioni di quando ammirai l’“Aeroplanino” nella Primavera dell’Empoli. Montella rispose che giocatori come lui a quella età non potevano esistere ma dopo due anni mi chiamò dicendomi che avevo ragione io». A distanza di cinque anni dal suo arrivo in Italia Dybala ne ha compiuto di passi in avanti, ma la cura Allegri è stata la migliore secondo Lo Monaco. «Adesso è un grande campione e con la Juve si è trasformato. Il merito è di Allegri che ha migliorato le sue grandi qualità. Dybala non dà punti di riferimento e in attacco è capace di fare tutto». L’AFFARE Due anni prima della rinuncia per Dybala, però, Lo Monaco piazzò l’affare Gomez. Sempre nel suo girovagare in Sudamerica notò il Papu. «Giocava nel San Lorenzo e affrontava il Tigre – il suo racconto -. Ricordo un tunnel sulla bandierina del calcio d’angolo e questo mi accese una lampadina. Capii subito che aveva personalità e decisi di prenderlo per il Catania. Sono felice di averlo portato a Catania: lo pagammo pochissimo, il Papu fece benissimo e lo rivendemmo a 10 volte tanto in Ucraina ma lì non si trovò bene per motivi ambientali. Percassi fu bravissimo ad approfittare della situazione e a riportarlo in Italia». E adesso il Papu Gomez è diventato il punto di riferimento dell’Atalanta, nel pieno della carriera e della maturità calcistica, iniziando questa stagione come ha concluso quella precedente, cioè al top. Questa sera i due fantastici numeri 10 si troveranno faccia a faccia e ognuno cercherà di far prevalere la propria legge: Gomez spera di festeggiare con la Papu-dance, la Joya di poter liberare la Dybala mask. Intanto ha già incassato i complimenti dell’atalantino. «Per me Dybala in questo momento è il più forte del campionato». Chapeau.