PLV – “Il CT traino per economia e lavoro..”

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

«Il nostro successo è legato a una città che sta crescendo» (La Sicilia 19.02.2013)

“«Il calcio è riflesso di ciò che accade nel territorio e qui si stanno producendo molti sforzi positivi»

“«La cosa più bella l’ho sentita dire alla radio da un tifoso rossazzurro di vecchia data: “Stiamo sognando l’Europa, e già farlo è un risultato straordinario. Ma vi ricordate quali vicissitudini abbiamo attraversato in questi anni? Ma chi ci avrebbe creduto mai”. Ecco, questa è la grande verità». Il presidente Nino Pulvirenti fatica a trovare di un lunedì semplicemente straordinario, un solo punto che, in sintesi, racchiuda tutta la felicità. La sua, quella dei tifosi, di una città. Ce n’è un’altra, sentiamola: «Un amico mi ha chiamato e mi ha detto che stava guardando una partita di calcetto di ragazzini. Più di una decina su quattordici giocavano con le magliette rossazzurre. C’è una generazione che cresce con la passione per questi colori. E’ bellissimo». Catania sogna l’Europa. L’Europa chiama il Catania. Ne stanno parlando i giornali, le tv nazionali, Pulvirenti racconta, un’intervista dietro l’altra, il progetto, i risultati, la storia che cambia. «E’ proprio cambiata la storia, prima ancora, devo dire, che cominciasse la mia avventura come presidente del Catania. Cambiata la storia della città, di un territorio, di una realtà. Ecco perché oggi è possibile stare tra le prime sei, sette squadre d’Italia e in lotta per un posto in Europa». Pulvirenti, che per quel che ha fatto e sta facendo con il Catania meriterebbe un monumento da vivo (come rivendicava gioiosamente e con somma e simpatica presunzione il grande attore Carmelo Bene), divide meriti, preferisce condividere, non si mette medaglie. E questo aiuta ad allargare il discorso da Catania all’Europa. E ritorno. «Si dice sempre che il calcio sia il riflesso, anche, di ciò che accade in territorio. Bene, se il Catania nel calcio oggi è a questo punto, allora, ci sarà anche una crescita corrispondente di altri comparti, del tessuto economico, sociale, culturale. Naturalmente oggi viviamo una crisi pesantissima generale, ma, globalmente, io credo che in questi anni siano stati prodotti in vari settori sforzi intelligenti, processi di crescita di sviluppo. Ripeto, prescindendo dal momento contingente difficile, ci sono industrie che sono piccole eccellenze di questo territorio, per esempio nell’agroindustria. E ci sono settori in cui il primato di Catania e di un vasto distretto, quello del Sud Est che coinvolge anche Ragusa e Siracusa, è sotto gli occhi di tutti: penso all’importanza dello scalo di Fontanarossa, tra i primi tre o quattro d’Italia, segno di vivacità legata al turismo, ma anche a scambi economici e commerciali. Insomma, siamo sempre un po’ rassegnati, fatalisti, pronti a evidenziare quel che va male e dimenticare quel che funziona, da buoni meridionali. Io penso che, invece, quest’area oggi abbia fermenti vivi e attivi che la possono proiettare lontano»


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