PROTESTA- «Indignati dal comunicato del Catania»

Redazione

Sulla pagina facebook Quando saremo tutti nella nord è di recente apparso un messaggio riguardante gli ultimi aggiornamenti sulla vicenda minacce ad Antonino Pulvirenti. Segue:

NO ALLA STRATEGIA DELLA TENSIONE DELLA SOCIETÀ.
NOI CI DISIMPEGNIAMO.

Come volevasi dimostrare, una parte della stampa (non tutta), ha subito messo in relazione le minacce al presidente Pulvirenti con la protesta dei tifosi. Lasciando intendere che è lì che andrebbero ricercati i responsabili.
Per alcuni il colpevole, prima ancora che si facciano indagini, è già stato trovato.
Nel frattempo succede una cosa ancora più grave: il Calcio Catania con una nota ufficiale, gravemente allusiva e perciò stesso intimidatoria, scrive “In relazione alle notizie di stampa di queste ore, il Calcio Catania precisa che tutti i fatti e i personaggi che, fin dall’inizio di questa stagione sportiva, hanno cercato di ostacolare e destabilizzare la società sono stati denunciati alle Autorità competenti nei tempi e nei modi dovuti”.
Capite la gravità? Il calcio Catania lascia intendere che ci sia una strategia volta a destabilizzare la società, della quale la lettera minatoria sia uno dei passaggi, con personaggi e responsabilità chiare. Alludendo proprio a quelle notizie di stampa che avevano collegato le minacce alla protesta, lasciando intendere che nel movimento di protesta vadano ricercate le responsabilità del disegno che vuole destabilizzare il Catania.

Noi siamo profondamente indignati e sconcertati da quello che abbiamo letto. E profondamente incazzati.

La società si assume con questa nota, volgarmente allusiva, la responsabilità di dipingere i suoi tifosi come incivili e violenti, e mentre lo fa dipinge come incivili e violenti non i cento tifosi dei gruppi ma le migliaia di persone che hanno protestato civilmente, partecipando a cortei, riunioni, assemblee, proteste, che da mesi discutono alla luce del sole su questa pagina, che in diecimila sono rimasti fuori dallo stadio in occasione delle partite contro Brescia e Carpi.

Noi non ci stiamo.

Ad essere marchiati con il fuoco della calunnia non ci stiamo. Calunnia preordinata a distogliere l’attenzione dalle gravissime responsabilità di Pulvirenti nel drammatico momento del Catania, per individuare altri colpevoli. Quando il responsabile è uno ed uno solo: lui. Mai avremmo pensato che un presidente del nostro Catania scendesse così in basso.
Noi non ci stiamo.
Da questo momento ci disimpegniamo.
Il Catania lo salvino tutti coloro che, in coscienza, si sentono di avallare questa vergognosa operazione condotta da Nino Pulvirenti.
La verità è che voleva il nostro silenzio per completare un’opera già a buon punto, che la protesta era riuscita a bloccare o quantomeno a rendere pubblica. Adesso sarà libero di completare l’opera di distruzione del Catania.

Se ne siete capaci salvatelo voi.

Forse, però, tra tre mesi, vi sveglierete e scoprirete solo di esserne stati complici. A quel punto, che lo abbiate fatto consapevolmente o no, non importerà.