STAMPA – 2014, pessima annata

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

La caduta in B senza rilancio 2014 orribile per il Catania (La Gazzetta dello Sport)

“L e luci si spengono in un momento in cui, al Village di Torre del Grifo, quartier generale del Catania, i dirigenti riflettono sui propri errori e sulle strategie da mettere in atto per rimediare a un anno di insuccessi. La retrocessione in B e metà campionato vissuto sempre in apnea hanno fatto perdere al club rossazzurro persino l’appeal con la città e con il tifo organizzato. Un anno orribile per quella che sembrava una macchina perfetta, capace di competere persino con le aspiranti allo scudetto e batterle, specie al Massimino. In otto anni sono cadute quasi tutte, a Catania: dall’Inter di Mourinho alla Roma, dalla Lazio, alla miglior Udinese di Di Natale. Poi, nella stagione passata gli infortuni e le scelte sbagliate hanno portato al crollo in B. RESPONSABILITA’ L’avvento in dirigenza di un ex procuratore, l’argentino Pablo Cosentino al quale sono stati dati poteri decisionali in sede di mercato, è coinciso con il periodo peggiore che non s’è fermato alla fine della stagione passata nonostante il progetto di ripartenza. L’approccio con il campionato di Serie B è stato terribile: anche su campi di periferia, da Vercelli a Cittadella, passando per Frosinone e La Spezia, il Catania ha sempre e solo perso. E anche in malo modo se si contano le 11 espulsioni collezionate fin qui. Un sintomo, quest’ultimo, di nervosismo, insofferenza, un segnale di come l’approccio con un campionato ben diverso della A, sia stato totalmente mancato. A pagare sono stati soprattutto gli allenatori: Pellegrino, che in A aveva attutito la caduta, firmando anche l’unica vittoria esterna, a Bologna, dopo tre turni è stato rilevato da Sannino, portato alle dimissioni anche da qualche calciatore dissidente per far posto al Pellegrino bis. Ed ecco che dopo tre partite, al termine delle quali è arrivato un sol punto, il Catania deciderà a momenti di cambiare ancora guida.

Noi (non) siamo il Calcio Catania (Voci di Sport)

“Già, andatelo a spiegare a tutta quella gente che staziona fuori dal Massimino, che imbastisce una protesta brandendo come unica arma striscioni e bandiere, andatelo a spiegare a tutta quella gente che ogni anno sottoscrive un abbonamento per sostenere i colori della propria fede (calcistica), andatelo a spiegare a chi era tra i 40mila dell’Olimpico nello spareggio contro la Cremonese di Mondonico, andatelo a spiegare a chi guardava i derby col Messina in C1, ma non lanciava bombe-carta. Spiegatelo a loro, ma non meravigliatevi se non vi capiranno. Non meravigliatevi, se non capiranno il perché di un così repentino salto nel vuoto, il perché di una rosa smantellata anno dopo anno, in una squadra che dal 2012 ad oggi, cambia tre amministratori delegati, da Lo Monaco a Cosentino passando per Gasparin. Cambia pure allenatori il Catania, perché è facile e comodo prendersela con chi sta in panchina: ma niente da fare, le cose non migliorano ed il giocattolo si è rotto, e adesso “che si fa?” Dopo le vacanze si andrà a Lanciano, sperando in bene, ma non troppo, se non si vuole rimanere male…