STAMPA – 500^ per Buffon, 1^ per Bendtner

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

L’equilibrio della Juventus viene gestito con sapienza (La Sicilia)

“Catania per smaltire la delusione per la frenata in Champions e continuare la marcia verso lo scudetto. Contro i non irresistibili danesi la Signora, nel primo tempo, è apparsa spaesata, nella ripresa, ha buttato al vento troppe opportunità. Tutt’altra musica in campionato dove la Juve total black ha mandato a tappeto il Napoli con un doppio colpo arrivato dalla panchina: l’incornata di Caceres e il capolavoro mancino di Pogba. Ciò certifica come chiunque entri in campo, anche a meno di un quarto d’ora dal termine, sia motivatissimo. Merito indiscusso di Antonio Conte che sa gestire come pochi i difficili equilibri dello spogliatoio. Ma non solo. Il tecnico bianconero è abilissimo nell’ individuare la chiave tattica di ogni partita; infatti, contro il Napoli, la Juve ha negato ai partenopei la possibilità di usare la loro arma letale, le ripartenze, e ha poi capitalizzato al massimo due incertezze difensive degli avversari. Conte si affida al 3-5-2, modulo efficace e pragmatico che consente ai suoi di fare pressing alto e recuperare una quantità industriale di palloni in non possesso palla.

Le «bocche di fuoco» della Juventus garantiscono almeno un gol a partita (La Sicilia)

“In rete dieci giocatori diversi: Quagliarella, Vidal e Vucinic hanno segnato due gol a testa. Il tandem Bergessio-Gomez resta affidabilissimo, anche perché ha assicurato, fino a oggi, cinque dei nove gol totali al Catani

“Nove gol contro 19: la Juve è certamente squadra più prolifica, che garantisce almeno un gol ogni volta che scende in campo. E tuttavia mentre il Catania, nella sua sparagnina produzione offensiva, ha in Bergessio il bomber fino ad oggi riconosciuto, nella Juve – dove pure con tre gol segnati figurano in due – il goleador ufficiale non può essere Pirlo, che a questa quota peraltro è giunto soprattutto attraverso calci piazzati, nè lo stesso Giovinco che tale ruolo non lo hai interpretato per costituzione e caratteristiche. D’altro canto mentre il Catania ha segnato cinque dei suoi nove gol con il tandem Bergessio-Gomez lasciando a solo altri quattro protagonisti il resto del bottino, nella Juve a fianco di Pirlo e Giovinco ci sono ben dieci uomini-gol. Alle doppiette di Quagliarella, Vidal e Vucinic si aggiungono infatti sette casi di prodezze isolate che chiamano alla ribalta Asamoah, Caceres, Giaccherini, Lichtsteiner, Marchisio, Pogba e quel Matri che, lui sì, avrebbe dovuto essere il bomber designato

Alessio: «Le ripartenze l’arma in più del Catania» (La Sicilia)

“Il refrain? Quello di ogni vigilia. In questo, la Juve non differisce più di tanto da chi l’ha già preceduta al Massimino. Né sorprende il fatto che il pensiero di Angelo Alessio, il tecnico che al momento la guida in panchina, risulti sovrapponibile a quello che consegnò a suo tempo Walter Mazzarri. Ed proprio al Napoli, anzi, che si rifà il vice di Antonio Conte, quando si tratta di dire delle difficoltà che potrebbe incontrare la Juventus contro un Catania che, sul proprio campo, ha sempre dimostrato di essere avversario temibile per tutti. «Il Catania è squadra che da anni gioca un buon calcio – ha dichiarato – ha un nuovo allenatore in panchina ma schiera giocatori che stanno insieme da parecchio tempo: a parte il fatto che l’anno scorso ci ha messo in serie difficoltà sia nella gara d’andata (in vantaggio, i rossazzurri vennero raggiunti nel finale da una conclusione dalla distanza di Krasic che tradì Andujar, ndr) che in quella di ritorno, tra le prestazioni più significative della formazione etnea c’è quella sfoggiata contro il Napoli: subito in dieci, gli uomini di Maran, eppure costrinsero in forte affanno gli azzurri». Entrando nei dettagli dei possibili temi tattici dell’incontro, il tecnico juventino supplente ha aggiunto: «Sarà necessaria la massima attenzione, il Catania, ripeto, dispone di ottimi giocatori che, spesso e volentieri, risultano micidiali nelle ripartenze. E noi, che di solito teniamo il ritmo alto soprattutto nei secondi tempi, dovremo essere bravi a fare la gara fin dal primo…».

Arturo Vidal, «El Guerriero» bianconero (La Sicilia)

“Pian piano il venticinquenne cileno s’è conquistato la fiducia di Conte e si sta rivelando una pedina fondamentale

“Lo chiamano “El Guerriero” perchè gioca sempre col pugnale fra i denti e la grinta del sudamericano tutto fuoco. Quando lo acquistò dal Bayer Leverkusen, la Juve non si era subito resa conto di aver ingaggiato un fuoriclasse, un talento in grado di dare alla squadra quel qualcosa in più che avrebbe contribuito alla conquista dello scudetto. Lo stesso Antonio Conte, che pure era un suo estimatore convinto, lo infiò nel 4-4-2 della sua prima versione tattica della Juve, ricavandone qualche motivo di perplessità. Poi il tecnico juventino si adeguò alla caratteristiche del cileno inserendolo nel cinque di centrocampo del nuovo modulo, il 3-5-2.

Attacco Juve, il rebus da risolvere (Il Corriere della Sera)

“In coro: «Il gol non è un problema, lo dimostreremo anche a Catania»

“Bianconeri senza Marchisio infortunato e Lucio indisposto, Bendtner candidato ad affiancare Vucinic

“Angelo Alessio snocciola le cifre di Copenaghen per contrastare la tesi sul riflusso dell’attacco: 18 angoli, 20 tiri in porta. E un pareggio, però, che inguaia Madama in Europa, ahilei. Alla prima matinée dell’anno, a Catania («L’impegno più difficile, per il gioco degli avversari»; e anche perché un anno fa, sotto la pioggia, mentre ora c’è un caldo sciroccoso, Madama sbandò pericolosamente) la Juventus si presenta con il dilemma del turnover (di cui però Carrera, uno del trio di sostituti di Conte, negò l’esistenza) e soliti interrogativi sul Grande Attaccante che non c’è. Insommadopo aver creato tanto e segnato poco, la domanda ritorna. E la risposta, ovviamente, è sempre la stessa, anche se cambiano i vice: «Non penso ci sia un problema in attacco, abbiamo cinque punte e crediamo nelle loro qualità. Primao poi queste qualità verranno fuori, speriamo già a Catania »

«3-5-2 prevedibile? Continuiamo così» (Tuttosport)

“Vidal non sta rendendo come al solito? E chiaro che siamo abituati a vederlo giocare sempre al top, ma siamo consapevoli che questo non è possibile, sempre e per qualsiasi calciatore. Devo dire però che nella seconda parte della partita dellaltra sera a Copenaghen ha fatto bene. Siamo fiduciosi per il prosieguo. […] Il Catania è una squadra da affrontare con estrema attenzione, dispone di ottimi giocatori e nelle ripartenze risultano micidiali. Quindi bisogna stare allocchio. Sicuramente è la partita più difficile. Giocano bene e stanno assieme da qualche anno, è cambiato solo lallenatore, Maran. Nello scorso campionato ci ha messo in difficoltà sia a Catania sia – in parte – a Torino. In casa hanno vinto tre partite e ne hanno pareggiata una, tra laltro in dieci contro il Napoli: questo la dice la lunga sul valore di questa formazione

Pogba si riprende la Juve (Tuttosport)

“Per dirla alla Crozza : se sei vecchio, sei fuori! Se sei esodato, sei fuori! Se sei giovane, sei choosy ! Ma Paul Pogba è tuttaltro che schizzinoso. A 19 anni, non importa dove e al posto di chi: conta solo giocare. Così, il francesino (francesone, a dire il vero) si riprende la Juve. Appuntamento allora di pranzo, in quel di Catania, per una sfida che vale molto anche per il protagonista di scorta, tra i candidati del nostro Golden Boy […] Nella mente, solo il Catania. Una sfida simulata con pranzi alle 10.30 e allenamenti alle 12,30. Sperando che non risulti una gara indigesta. Conte può contare sugli esterni titolari ( Lichtsteiner e Asamoah), più un Caceres pimpante

E Bendtner la tentazione (Tuttosport)

“Catania potrebbe rivelarsi nuovamente la terra degli esperimenti e dei grandi lanci. Il Massimino battezzò (senza fortuna) la prima da titolare di Eljero Elia . E un anno dopo potrebbe ripetersi con Bendtner. Coincidenza curiosa, ma non abbastanza da influenzare un tipo scaramantico come Conte. In un caso (Bendtner titolare) o nellaltro (Bendtner in panchina con Quagliarella titolare) la scelta finale sarà il risultato di un ragionamento tecnico-tattico e non di un tarocco. Già, puntare su Bendtner confermerebbe una strategia precisa: aggiungere forza e peso alla prima linea, aumentare la pericolosità nel gioco aereo. E soprattutto creare spazi per Vucinic, più libero di muoversi e svariare con un centravanti vero vicino. Meno riferimento e più seconda punta, proprio come ama lartista montenegrino

Idea Bendtner con Vucinic Marchisio ko (Il Corriere dello Sport)

“Tentazione Nicklas Bendtner. Il centravanti danese è favorito su Quagliarella per un posto da titolare a Catania: nella rifinitura a porte chiuse, ieri mattina, i due hanno ruotato accanto a Vucinic, ma Conte accarezza l’idea di lanciare dall’inizio il meno impiegato dei suoi attaccanti. Finora, ha racimolato venticinque minuti: dieci contro il Chievo e un quarto d’ora a Copenaghen, spezzoni tra panchine infinite. Così tante da spingere il suo agente Thomas Brookes a lasciar balenare, prima della sfida con il Nordsjaelland, la possibilità di lasciare la Juventus, e lui stesso a chiedersi pubblicamente il perché di un’esclusione sistematica.

JUVE, LA VERITÀ IN 14 GIORNI (Il Corriere dello Sport)

“Oggi prima sfida del tour de force bianconero

“Cinque partite in calendario nelle prossime due settimane. Alessio: «Scelte ragionate»

“sfida con il Nordsjaelland (mercoledì 7 novembre) diventerà invece uno snodo cruciale per la Champions: solo vincendo la Juve involuta in Europa potrà rimanere avvinghiata al filo della qualificazione e l’andata insegna che non c’è niente di scontato. Diventerà determinante, vista la breve distanza tra i due impegni, il dosaggio delle energie fisiche e nervose, anche perché la Juve arriverà al doppio confronto con sulle spalle già il peso di due partite in sei giorni: tra il Catania, oggi all’ora di pranzo, e l’Inter, ci sarà infatti il Bologna all’ora di cena nell’infrasettimanale di mercoledì 31 ottobre […] Non sono frasi fatte. Alessio ricorda bene le sofferenze del campionato scorso, il pareggio del Cibali (replica di Krasic a Bergessio) e la tormentata vittoria di Torino: vantaggio di Barrientos, pari di Pirlo, reti di Chiellini e Quagliarella nell’ultimo quarto d’ora. E anche il Bologna incute rispetto non solo per caratura attuale ma per… precedenti specifici: nel campionato dei record, la Juve non è riuscita a batterla (1-1 sia all’andata che al ritorno) e in Coppa Italia – ottavi di finale – dovette aspettare i supplementari per fiaccarne la resistenza. Partite complicate, due delle quali delicatissime, che lasciano immaginare un turn-over ragionato: « Ma le scelte – dice Alessio -, avverranno di partita in partita, valutando le condizioni dei singoli calciatori».

Unapartita ogni 4 giorni Inpanchina c’èuntesoro: Juvepronta a sfruttarlo (La Stampa)

“Oggi all’ora di pranzo parte aCatania il tour de force E nessuno ha speso così tanto per le seconde linee

“Dentro i secondi è un’opzione per la quale la Juve è stata costruita, se nessuno in Italia ha investito così tanto per l’armamento in panchina, oltre 70 milioni di euro, e pochi in Europa hanno tale vastità d’arsenale. Dall’agenda dei bianconeri, dieci partite nei prossimi 39 giorni, tra campionato e Champions, pare questo il momento per sparare tutto quel che si possiede, il che ovviamente non significa cambiare undici giocatori a ogni scontro. Però è un conto che la Juve fa, nonostante la parola turnover non sia troppo di moda: «Di volta in volta si valuteranno le condizioni dei singoli calciatori e le scelte dei giocatori da mandare in campo», ha ripetuto ieri Angelo Alessio. Dal mare assolato di Catania, oggi all’ora di pranzo, alle acciaierie innevate di Donetsk, il 5 dicembre, la Juve si giocherà gli ottavi di Champions, e un terzo di campionato. Dunque, se non ora, quando? C’è bisogno di pit stop, come del resto Antonio Conte aveva fatto prima e dopo il duello con il Chelsea, per fare un’esempio di successo, cambiando mezza squadra. Se con il nuovo anno, qualificazione permettendo, in Europa verranno i duelli senza domani, è l’autunno della Champions a portare una concentrazione record di partite.

Juve, chi con Vucinic? (La Gazzetta dello Sport)

“Via alle prove per la riconferma Oggi Conte pensa a Bendtner

“Da Giovinco a Quagliarella, tranne il montenegrino le punte bianconere sono sotto esame per il futuro. A Catania potrebbe essere il turno del danese

“Non vivono un momento di grande popolarità anche Giovinco e Matri. Il primo, fra l’altro, durante l’assembla di venerdì è stato spesso tirato in ballo dagli azionisti Juve, e non certo con toni esaltanti. Critiche anche ingenerose, è però un dato certo che Seba non abbia ancora segnato un gol decisivo in questa stagione: tre centri in totale, due a Udine (a gara ormai già vinta) e il gol del 4-1 contro la Roma. Cifre comunque migliori rispetto a quelle di Alessandro Matri, altro giocatore dall’indice di gradimento piuttosto basso: un solo gol (rifilato alla Roma) in nove presenze, appena quattro reti nel 2012; le altre tre messe a segno fra gennaio e fine febbraio, contro Lecce, Udinese eMilan. Insomma, non proprio un curriculum da killer delle aree di rigore: 5,62, oltretutto, la media voto in campionato. «Ma per noi non esiste un problema attaccanti— dice Angelo Alessio, vice di Conte—. Siamo felici del gruppo a disposizione, abbiamo cinque punte e crediamo fermamente nelle qualità dei ragazzi. Prima o poi queste qualità verranno fuori, spero anche già da Catania». Alessio non svela la coppia d’attacco per la gara di oggi, «ma posso dirvi che sia Vucinic sia Bendtner stanno molto bene».

Buffon fa 500 da pro’ Ma il traguardo si chiama Maldini (La Gazzetta dello Sport)

“Il portiere rinnoverà fino al 2016 con la Juve Può inseguire il record del rossonero (647)

“Oggi a Catania Buffon gioca la partita numero 500 in campionato. La Juve era nel suo destino e non a caso il primo avversario a batterlo, una settimana dopo il debutto, fu Ciro Ferrara. Contro il Milan Gigi prese 8 nelle pagelle della Gazzetta. Poi gli è successo altre otto volte: non poche considerando che spesso davanti a sé ha avuto dei grandi difensori che hanno fatto il possibile per… non farlo divertire. In diciannove incontri ha meritato 7,5 e una volta ha preso addirittura 8,5: una partita che rischia di essere dimenticata e invece va ricordata. Era il 12 maggio 2007, campionato di SerieB, Juve quasi promossa (la festa sarebbe scattata la settimana seguente) e impegnata in casa contro il Bologna. Al 91’ i bianconeri sono in vantaggio per 2-1, il traguardo è ormai centrato, un minimo di deconcentrazione dopo la lunga cavalcata sarebbe quasi umana. Buffon, invece, fa due parate sensazionali nel giro di quattro secondi (azione di corner: prima un colpo di testa, poi un tiro deviato) ed esulta giustamente come se avesse segnato.


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