STAMPA- A Catania vincono ancora i tifosi che protestano

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

La scelta dei tifosi davanti ai cancelli o tutti in poltrona (La Sicilia 29 Dicembre)

“La passione. Adesso resta soltanto l’amore per la maglia e per i colori, ma solo ombre per il futuro rossazzurro

“Con il Lanciano, nonostante la clamorosa beffa finale, la squadra era uscita tra gli applausi. I tifosi avevano apprezzato l’impegno nella rimonta e quel 3-3 che doveva essere solo un singolo episodio. Era il 29 agosto, l’entusiasmo era alle stelle, aspettative altissime della carica dei 10mila abbonati. Era anche la prima di campionato. La crisi era, però, solo dietro l’angolo perché, in rapida successione, arrivavano le sconfitte di Vercelli e Perugia, l’esonero di Pellegrino (arriva al suo posto Sannino), le prime contestazioni all’indirizzo della società, in particolare sull’ad Cosentino e Leto. Nelle quattro partite di fila – vinte con Vicenza, Entella, Varese e Latina – la squadra ritrovava una dimensione di classifica più degna, era passata in una parte di classifica più consona. Uno spettacolo ammirare l’entusiasmo e il calore di uno stadio che sperava nella Serie A. Ricordi, purtroppo, ormai lontani. L’arma in più da sempre, diventa di fatto una sorta di trappola, un deserto nel quale il Catania si perde nelle sabbie mobili della protesta […]Il 2014 si chiude davvero nel peggiore dei modi. L’undicesima partita al Massimino passa alla storia con il punto forse più basso del rapporto tra i tifosi e la società. Uscendo dallo stadio avverti nelle parole di alcuni appassionati un senso profondo di sconforto: «Così non si va da nessuna parte, è un tunnel senza uscita». «Qui serve una squadra nuova, gente che corre e si rischia davvero di fare la fine di altre squadre». Come è lontana quella notte contro il Lanciano. Com’è lontano quel filotto di partite vinte che aveva fatto davvero sperare in qualcosa di grande. Finisce il girone d’andata. E il futuro resta pieno d’insidie. Non ci sono risposte o porzioni magiche nell’immediato. Ma il tifoso del Catania sa aspettare, la passione e l’amore per la maglia non muore mai. Catania, storia di un grande amore.

Da fuori l’eco dei cori contro tutta la società (La Sicilia 29 Dicembre)

“Chi decide di assistere alla partita non viene frenato. E’ una protesta civile, acuita dopo la prestazione in casa del Cittadella condita dall’ennesima sconfitta in trasferta e dalle cinque espulsioni. Tutto si svolge normalmente. Al fischio d’inizio il popolo dei tifosi cresce, cominciano i cori contro il presidente al quale si chiede di «mandare a casa l’ad Cosentino e Ventrone, colpevoli della crisi che ha colpito la squadra». In rapida successione tutti quelli giudicati colpevoli del drammatico momento della squadra finisco nel mirino. In via Cantone si raduna anche il gruppo organizzato della Sud che decide di non entrare allo stadio dopo aver dato «la fiducia condizionata al presidente».. Alla fine del primo tempo la protesta è sospesa. Ma la sensazione è che sia andata in scena solo la seconda puntata. Si ritroveranno di certo per mettere in scena nuove proteste.

A Catania c’è lo sciopero dei tifosi (RaiSport)

Solo in 1500 vanno al Massimino per sfida con capolista Carpi

“Continua lo ‘sciopero’ dei tifosi del Catania: per protestare contro società e squadra, che si trova nella zona bassa della classifica del campionato di calcio di Serie B, i sostenitori degli etnei non sono entrati al Massimino. Allo stadio a seguire la partita con la capolista Carpi ci sono 1.500 spettatori: meno del 20% dei 10mila abbonati rosso-azzurri. E’ presente a bordo campo, invece, il presidente della società, Antonino Pulvirenti.