STAMPA- Catania, così rischi la LegaPro

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Calcio Catania, così si va in Lega Pro (ResaPubblica)

“A – Quella che si è aperta ad inizio stagione è una crisi senza fine. Per di più. sono passati 35 giorni dall’ultima vittoria delCatania contro il Perugia. Sembra poco, ma calcisticamente parlando è già un’eternità. Il torneo cadetto è giunto alla 30esima giornata e i rossazzurri si trovano a convivere con una situazione difficilissima, ancorati al penultimo posto a quota 30 punti, a quattro lunghezze dal’ultima posizione utile per la salvezza […]Le nubi si addensano ancor più su una squadra il cui destino sembra purtroppo segnato e le ombre la fanno da padrone, in attesa che le vittorie riportino il sole ai piedi dell’Etna.

Calcio Catania, serve subito un progetto-salvezza La Lega Pro sarebbe un autentico disastro (La sicilia)

“Tempi strettissimi, quasi proibitivi. Situazione psicologica di estrema fragilità. Comandano i risultati e la classifica. Comandano e, sino ad oggi, condannano. Senza grandi appelli. Continuità ancora non raggiunta. Effetti della rivoluzione tecnica sacrificata in due settimane da un flop fisico e atletico. Addio a Ventrone, il “marine go home”, benvenuto Massimo Neri, il professore di Capello. Ma per recuperare forma, tenuta, tonicità, soprattutto quando bisogna smaltire tossine che occupano e oscurano la mente, prima ancora di rimettere in moto muscoli gambe, non bastano un paio di giorni, forse nemmeno di settimane. Ci vuol tempo e, tanto per cominciare, bisogna crederci […]Insomma, non si può retrocedere, non si può correre il rischio del cataclisma finale, al di là delle posizioni che ognuno ha e delle critiche sacrosante sugli errori fatti dalla società in estate, su una squadra che non ci stava con la testa già in partenza. E al di là anche delle colpe che ognuno di noi deve assumersi a tempo debito su valutazioni fatte e fiducia accordata quasi in bianco. Oltre tutto ciò, oggi serve un progetto unico per salvezza che coinvolga tutti, da qui alla fine. Senza coprire nessuno, senza assoluzioni di convenienza, senza omissioni. Ma anche con quello spirito che ha visto Catania unita, coraggiosa, schierata quando c’erano da scacciare rischi davvero grandi e mortali. Anche perché qui o ci si aiuta da soli, oppure è la fine. Produciamo ricotta salata e caciocavallo, non parmiggiano reggiano. E, tra l’altro, come spiega il romanzo di Margareth Mazzantini diventato un film di Sergio Castellitto: nessuno si salva da solo.