STAMPA- A Vicenza come a Catania, incontro squadra-tifosi

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Vicenza-Catania, gli ultras abbracciano la squadra: “Grazie ragazzi” (Vicenza Today)

“Un caldo abbraccio per ringraziare squadra e tecnico di quanto fatto sin ora, ad obiettivo salvezza ormai raggiunto. E’ il regalo che i tifosi de La Vicenza ultras hanno deciso di fare a Marico e co. domenica mattina, durante l’allenamento di rifinitura in vista del match di lunedì, contro il Catania. “In vista delle prossime importanti partite – scrivono – Avendo la squadra dimostrato carattere, professionalità ed avendo ormai raggiunto la salvezza, unico vero obiettivo della stagione,vogliamo dare a giocatori e tecnico i giusti meriti e compattare l’ambiente attorno alla squadra, dando noi per primi l’esempio”. L’appuntamento è alle 10.30 di domenica mattina, al Centro tecnico di Isola Vicentina, durante l’allenamento di rifinitura.

Più sostegno che contestazione per salvarsi insieme (La Sicilia)

“egnale di distensione, di patti per la salvezza, di rinvio di ogni giudizio universale su quel che è accaduto e su quel che accadrà. La rotta presa dai gruppi organizzati che da mesi sono in aperta contestazione con la società rossazzurra, sembra adesso essere questa. Dialogo, se possibile, ma, soprattutto, sostegno e contestazione. Non si priva del primo la squadra in una fase ancora drammatica della sua storia, con il rischio di restare maledettamente impantanati nella lotta per non precipitare in Lega Pro, ma anche coerenza, nel senso che la contestazione rispetto ai risultati deludenti delle ultime due stagioni non finisce qui. Solo che, è sembrato di capire mercoledì sera nell’incontro di piazza Spedini e dalle dichiarazioni postate sui socialnetwork, adesso sembra essere prevalentemente battuta e percorsa la strada del tifo, senza condizioni, senza se e senza ma. Anche perché oggi le condizioni, i se e i ma, naturalmente non possono cambiare quel che è in corso, la situazione che si è determinata, ma, soprattutto, rischierebbero di creare attriti e frizioni che inevitabilmente finiscono sempre con l’investire la parte più vulnerabile del sistema, cioè il tecnico e i calciatori. Squadra e tecnico, soprattutto dopo la rivoluzione di gennaio, hanno bisogno di lavorare in assoluta serenità. I mugugni, le obiezioni sulle scelte dell’allenatore ci stanno, fanno parte del gioco, come i fischi. Il resto, però, quando un allenatore gode della fiducia dei suoi giocatori, oltre che di quella della società, deve essere calcio giocato, sacrificio, impegno. Cose che, evidentemente, la squadra sta mettendo nelle ultime partite giocate. Se non fosse stato così, del resto, non sarebbe arrivato il segnale di distensione della tifoseria organizzata, che può rimandare i confronti sul futuro, che può accettare sconfitte onorevoli e comunque combattute, ma non accetterebbe mai (mai più…), squadre svogliate, stanche, senza quel furore che quanto meno, ti fa credere che si stiano battendo per salvare l’onore.