STAMPA – Accade in serie B

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

«La mia fuga dall’Inter La sfiderò col Bologna» (La Gazzetta dello Sport)

“Laribi, l’uomo in più di Lopez, da Appiano scappò in Inghilterra «Ero chiuso, poi ho avuto tre gravi infortuni. Adesso 4 vittorie e…»

“Coi suoi 4 gol (Cittadella, Trapani, doppietta al Bari) che hanno fruttato 3 vittorie, Karim Laribi, Kim per gli amici, si è guadagnato a Bologna il nick di «salva Lopez», perchè quei successi firmati dal trequartista di origini tunisine e di scuola Inter hanno puntellato la panchina del tecnico. Lui ci ride sopra: «C’è molta casualità nel fatto che abbia segnato gol decisivi in gare importanti. Io gioco sempre per vincere e, se possibile, per segnare. Voglio arrivare in doppia cifra quest’anno». Laribi da San Donato Milanese a Bologna, passando per Londra. Qual è la sua storia? «Sono cresciuto vicino a Metanopoli, per tanti un posto insalubre, per me il polmone più verde dell’hinterland milanese. Papà Krim viene dalla Tunisia, mamma Anna dalla Sardegna. A Milano hanno messo su famiglia e un ristorante. Io ho cominciato nello Sporting di San Donato, poi sono passato nelle giovanili dell’Inter, dove era transitato anche mio fratello maggiore Omar. Ho fatto 5 anni nel vivaio, poi sono fuggito». È scappato da Appiano? «In un certo senso sì. Nella mia squadra di Allievi c’erano Balotelli, Destro, Obi, Krhin, Santon. Io non venivo considerato e così decisi di andare in Inghilterra. Come? Dicevo ai dirigenti dell’Inter, per giustificare le mie assenze, che andavo in gita scolastica. Invece facevo i provini con ii club inglesi: Liverpool, Everton, Portsmouth e infine il Fulham, che mi ha arruolato per 2 anni nelle giovanili. Ho imparato bene la lingua ma poi sono tornato in Italia, nella Primavera del Palermo. Nel 2010 ho fatto il salto nel professionismo al Foggia, dove il grande maestro Zeman mi ha insegnato a stare in campo».

Il Frosinone con la carica del capitano (La Gazzetta dello Sport)

“) A volte ritornano. È il caso del 23enne centrocampista austriaco Robert Gucher, capitano e punto di forza del Frosinone, secondo in classifica. Questa è la sesta stagione, non consecutiva, che il ragazzo di Graz indossa la maglia giallazzurra. Fisico possente (è alto 182 cm e pesa 72 kg) e tecnica sopraffina, il regista è diventato fondamentale e inamovibile nello scacchiere di Stellone. Dotato di un calcio facile e a lunga gittata, Gucher è l’uomo delle punizioni per la potenza e la precisione del suo tiro, anche se i suoi gol si contano sulle dita di una mano. Il giocatore, che ha rinnovato fino al 2018, è sbarcato nel 2008 – quindi non ancora 18enne – a Frosinone. Dove è rimasto fino al febbraio del 2010, quando è passato in prestito al Genoa: lì, con la Primavera, ha vinto il campionato. Nella stagione successiva l’«austrociociaro»


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