STAMPA- Accade in serie B

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Bari, ricordi un anno fa? Bis possibile se ci credi (La Gazzetta dello sport)

“C i vorrà un gran finale, ma il Bari può ancora salire sull’ottovolante dei desideri. I messaggi di prudenza lanciati a più riprese da Davide Nicola e dai suoi uomini non sono da biasimare, ma la squadra ha il dovere di spostare il mirino verso l’alto. Chi difende la maglia di una città che vive di pane e pallone, con oltre 11 mila abbonati e 20 mila presenze in media al San Nicola (come nessun altra piazza di B), non può tener chiusa la porta dei sogni. TUTTO COMINCIÒ Il precedente è troppo fresco per non illuminare il percorso da seguire. La marcia trionfale dei ragazzi di Alberti e Zavettieri cominciò dalla doppia vittoria casalinga con Lanciano e Avellino, ma si concretizzò proprio negli ultimi quaranta giorni di campionato. Allorché i biancorossi conquistarono 18 punti con sei vittorie, e si concessero perfino il lusso di due stop (il primo contro il Latina al San Nicola, alla 35° giornata, il secondo a La Spezia: penultimo turno). UN PUNTO IN PIÙ In questo momento della stagione quel Bari era a quota 45, solo un punto in più della squadra di Nicola. Ma con una montagna da scalare, per toccare la vetta dei playoff. Occupava infatti il 14° posto. Con tre punti di distacco dal Modena, ottavo, ma con ben cinque rivali da superare: Brescia, Pescara, Lanciano, Spezia e Avellino. L’epilogo è noto: i biancorossi chiusero settimi con 63 punti e si regalarono lo spareggio playoff col Crotone, nonostante 4 punti di penalizzazione.

I nuovi Di Gennaro e Fossati Svolta tattica con modelli doc (La Gazzetta dello Sport)

“Andrea Pirlo insegna. Se un raffinato trequartista arretra e riesce a unire la quantità alla qualità, può diventare un ottimo playmaker. Anche Marco Verratti, ai tempi del Pescara di Zeman, l’aveva capito. Ed era in B, dove oggi si assiste all’evoluzione tattica di due giocatori di talento, che hanno cambiato ruolo alla stessa maniera, guadagnando attenzioni dalla A dando un grande contributo alle loro squadre. Parliamo di Davide Di Gennaro del Vicenza e di Marco Fossati del Perugia. Lo stesso percorso di Pirlo. Cominciato anche per loro proprio al Milan. DI GENNARO Se Pirlo deve fare un monumento ad Ancelotti, a priori anche Di Gennaro gli deve dare ragione. Perché il tecnico del Real, ai tempi del Milan, lo suggeriva a quel ragazzo della Primavera che spesso si affacciava in prima squadra. Lui era un trequartista da doppia cifra, gli piaceva mandare in gol le punte e pure segnare. Girando l’Italia però Di Gennaro non sbocciava. Bologna, Genoa, Reggina, Livorno, Padova, Modena, Spezia, Palermo, la consacrazione tra i big della Serie B ma anche il distacco dal Milan: cessione allo Spezia e da qui al Palermo. Una nuova vita. Serviva una svolta per camminare da soli. La stagione scorsa Iachini l’ha arretrato a mezzala, lui ne ha parlato col tecnico e hanno deciso di provare a fare il play. Poi, con il Palermo in A, serviva una nuova sistemazione; Di Gennaro ne ha parlato con il suo manager Tinti (toh, lo stesso di Pirlo) e hanno deciso che la strada era quella. Serviva una squadra che lo facesse giocare lì e il Vicenza ha colto al volo l’occasione. Di Gennaro è cresciuto, soprattutto dopo l’arrivo di Marino, e fa il perno centrale del 4-3-3. Ha ancora un anno di contratto con il Palermo. Che forse non lo sa, ma ha in casa un regista vero.