STAMPA – Accade in serie B

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Bologna a Pescara contro l’ex Baroni ma senza Tacopina (La Gazzetta dello Sport)

“E’ un Bologna con poche idee, e anche confuse. Le uniche certezze di Lopez sono il 433 e Cacia, autore dei due gol segnati. «Da fuori si può pensare che non facciamo niente perché il nostro lavoro non si vede in campo, ma io non mi spavento e non mollo» si sfoga il tecnico. Tornano Garics e Zuculini (prima da titolare), mentre le gravi incertezze di domenica rischiano di costare il posto a Paez (oltre che a Ceccarelli, Casarini e Laribi). «Loro sono una buona squadra, ma se ci concederanno delle ripartenze dovremo sfruttarle meglio che a Perugia» incita Lopez, che medita di inserire Giannone nel tridente cona Troianiello, che avràe una mascherina per una frattura al naso. Non ci sarà Joe Tacopina, sbarcato martedì a Bologna per trattare l’acquisto del club. «Non vorrei che la mia presenza allo stadio potesse essere motivo di distrazione e voglio evitare qualunque tipo di pressione così che la squadra possa esprimersi con serenità» spiega l’avvocato newyorkese in attesa del cruciale incontro di lunedì con il presidente Guaraldi. Intanto si è chiusa la campagna abbonamenti a quota 8.076, oltre 5mila in meno rispetto all’anno scorso.

Djokovic il poliglotta scoperto da Seedorf (La Gazzetta dello Sport)

Il centrocampista del Livorno sa parlare sette lingue «A Monza ho imparato l’italiano, poi al Cluj il rumeno»

“La rabbia e l’orgoglio di un popolo schiacciato crescevano tra le strade di Zagabria. Ma la sera, in casa Djokovic, soltanto la ninna nanna spegneva le paure di due occhi azzurri. Erano i primi anni ’90, segnati dai conflitti secessionisti nell’ex Jugoslavia. E la Croazia era tra i paesi che ruggivano per l’indipendenza. Damjan era solo un bambino: mamma croata e papà serbo, un amore troppo complicato per l’epoca. E allora via in Olanda, prima tappa del tour di Djoko. Che oggi parla 7 lingue – curriculum più da laureato che da mezzala sinistra – e ha appena calmato le acque di Livorno, agitate da mesi.


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