STAMPA- Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

«Rivoluzione Spezia Pronto a ripartire» (La Gazzetta dello Sport)

“Atzori cerca il rilancio con una squadra in difficoltà Difesa da rifare e per l’attacco si punta su Brienza

“Lasciamo perdere, parliamo dello Spezia. «Società ambiziosa e piazza calda con tifosi che vivono di calcio. ComeGenova.Masono abituato a certe pressioni: a 38 anni ero a Catania, a 39 alla Reggina, a 40 alla Samp. Mi piacciono certi ambienti». Quanto pesa la voglia di rivincita? «Tantissimo, devo cancellare un esonero e le cattiverie dette sul mio conto

La Lega è spaccata, Lotito spinge Beretta (La Gazzetta dello Sport)

“VENERDÌ I CLUB TORNANO A RIUNIRSI. JUVE, INTER E ROMA VOGLIONO LA DISCONTINUITÀ E PROPONGONO UN GOVERNO PONTE

“Il patron della Lazio è riuscito a mandare all’aria il progetto di cambiamento lanciato da Andrea Agnelli & Co. Ma questo fronte, pur avendo perso pezzi, conta ancora su 7 club: Juve, Inter, Roma, Sampdoria, Catania, Pescara, Siena. Sufficienti per non far raggiungere il quorum di 14 voti necessari per l’elezione-proroga di Beretta. Queste società sono per la discontinuità, sanno bene che è impossibile partorire un candidato nuovo in pochi giorni e allora propongono un «governo ponte» di sei mesi, affidato a un tecnico come il d.g. Brunelli o gli avvocati Stincardini (che pare abbia già rinunciato) o Sica. Un’idea che riscuote scarsi consensi. La prosecuzione del mandato di Beretta resta la pista più probabile, bisognerà capire la capacità di resistenza della Juve e delle sue alleate.

Maxi Lopez accelera (Tuttosport)

“Tre gol, una manciata di prestazioni e poi l’operazione al ginocchio che lo ha tenuto fuori per quasi 3 mesi. E’ il destino blucerchiato di Maxi Lopez prelevato in estate dal Catania in prestito onerosissimo dall’ex ds Pasquale Sensibile: un acquisto che non ha reso quanto la Samp sperava visto che solo il prestito è costato al club doriano 2,5 milioni di euro, con diritto di riscatto fissato a 6 milioni. In settimana l’attaccante effettuerà una visita di controllo: se arriverà l’ok dei medici il giocatore tornerà ad allenarsi in gruppo e tra due settimane potrebbe essere a disposizione di Delio Rossi.

Pescara, la salvezza e poi la cittadella (Il Corriere dello Sport)

“L’idea della società diffusa ha un padre certo a Pescara: Peppe De Cecco, presidente del rilancio dei biancazzurri, prima di decidere di abbandonare l’impresa. Pomo della discordia il campo sportivo Poggio degli Ulivi, di sua proprietà, che la società non volle rilevare. L’idea di una cittadella dello sport del Pescara però non è tramontata e dovrebbe vedere la luce al massimo in un anno e mezzo. Cepagatti, Silvi o Montesilvano hanno dato la loro disponibilità e da questa rosa uscirà il nome della località che ospiterà il mondo Pescara (quattro campi dotati di tribuna, alberghi, foresteria e sede sociale) costruito sul modello Torre del Grifo del Catania.

Zamparini avverte Gasperini (Repubblica – PA)

“Ho fiducia in lui, ma non scarichi tutte le colpe sulla squadra”

“SE EDY Reja avesse detto sì, oggi il Palermo avrebbe probabilmente un nuovo allenatore. Ma il tecnico friulano, interpellato da Maurizio Zamparini domenica sera dopo il 3 a 0 di Napoli, ha risposto di no. Reja, vecchio pallino di Zamparini, ha detto che è in attesa di una squadra estera, ma con ogni probabilità, non se l’è sentita di arrivare in rosanero in un momento così difficile.

Abete rieletto: col 94 per cento ha carta bianca Straconfermato alla guida della Figc «Lavorerò su giustizia e stadi nuovi» (Il Corriere dello Sport)

“Per spiegare il suo personale contributo al rinnovamento, ha deciso di scomodare Metastasio: «Il tempo è infedele a chi ne abusa» . Giancarlo Abete ha cominciato ieri, alle 14,09 il terzo mandato (il secondo intero) da presidente federale. Più che una elezione, è stata una incoronazione: 94,34 per cento di voti favorevoli, un consenso decisamente bulgaro. Lui preferisce una definizione più elegante: «Consenso diffuso». I primi passi dicono che Abete adesso si muoverà con grande disinvoltura: terminato questo mandato non si ricandiderà, nel corso dei prossimi quattro anni lavorerà per inserire all’interno dello statuto un limite massimo di mandati (due). Ha accettato l’investitura con un discorso ecumenico ma al tempo stesso di elevato profilo: se l’azione di governo sarà in linea con le premesse, potremmo conoscere un Abete diverso, più decisionista, anche perché affrancato dalla necessità di costruirsi consensi a futura memoria.


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