STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Peluso in gol illude la Juve 2 La Lazio risponde con Mauri (La Sicilia)

“C’è voluto un gol del terzino Peluso per sbloccare la partita, ma poi la Juve, dopo aver colpito un palo con Vidal e aver trovato Marchetti (come in campionato) sul proprio cammino, ha subiìo il pareggio di Mauri, su un momento di amnesia della difesa juventina. Inizialmente la partita ha dato l’impressione di assomigliare molto a quella di metà novembre, con la differenza che, forse, più vicina al gol è andata la squadra di Petkovic, nel primo tempo: Marchetti ha dovuto svolgere un lavoro di ordinaria amministrazione. Il primo gol in bianconero di Peluso (contestato dai biancocelesti, perché il neojuventino si è appoggiato su Lulic) ha rotto gli equilibri in campo. Il palo di Vidal ha poi legittimato il vantaggio bianconero. E la Juve ha, poi, insistito alla ricerca del gol che avrebbe potuto assicurarle una bella fetta della finale di Coppa Italia. Un miracolo di Marchetti ha impedito alla Juve di raddoppiare. Poi, le incertezze di Storari e De Ceglie hanno permesso a Mauri di pareggiare. La Juventus delle «seconde linee» non ha fatto meglio di quella dei titolari, che tuttavia in campionato non era riuscita a battere la Lazio, grazie anche alle prodezze di Marchetti, che si è ripetuto, nella ripresa, in questa semifinale.

Il«classico»Roma-Inter.Zeman:«Aggrediamoli» (Il Giornale di Sicilia)

“«Per me è lo stesso se passa il turno la Juventus o la Lazio, ame piacerebbe giocare la finale e basta». Zdenek Zeman non si nasconde e punta dritto alla qualificazione per l’atto conclusivo del torneo. Il tecnico della Roma, che dovrà fare a menodi De Rossi per due settimane, non considera però la Coppa Italia come il solo traguardo raggiungibile dalla sua squadra. «Non è il nostro unico obiettivo, c’è anche il campionato. Enonscelgo tra i due. Se tutti diamo il massimo possiamo colmare il gapdi 10 punti che ci separa dal terzo posto». Sulla sfida di stasera: «Tatticamente dobbiamo cercare di fare qualcosadi diverso rispettoadomenica, dobbiamo essere più aggressivi, specialmentenellametà campo avversaria. Stramaccioni? Nonloconoscobene, anche se tra noi c’è stato qualche tentativo diandarea cenainsieme, ma si vede che i nostritempi non coincidono».

«Il razzismo non è provato» Il Casale perde 3-0 a tavolino (Il Corriere della Sera)

“Aveva lasciato il campo denunciando un insulto della Pro Patria

“Si era dunque inventato tutto Fabiano Ribeiro, anni 18, nato a Torino ma di pelle scura, e giocatore del Casale? Era corso verso la panchina in lacrime gridando all’insulto razzista per coprire la sua espulsione? Nessuno osa sostenerlo ma, quel che è certo, è che la sua denuncia da sola non è bastata. Per la giustizia sportiva il razzismo non è provato e quindi il colpevole è chi ha smesso di giocare. Anche se si è sentito insultato. Le regole sono note e valgono senza distinzioni per grandi e piccini.

Tifosi e squadra aiutano bimbo malato (La Gazzetta dello Sport)

“Missione (quasi) compiuta. Il cuore dei tifosi genoani ha fatto il miracolo, permettendo di raccogliere, in occasione di Genoa-Catania di domenica, ben 12.983 euro da destinare al piccoloMatteo, il bambino bisognoso di un costosissimo trapianto di polmone (oltre 75 mila euro) da effettuare in Svizzera, per superare un grave problema respiratorio. L’aiuto è arrivato dalla vendita di alcuni cappellini dedicati all’iniziativa, a cui bisognerà aggiungere la cifra raccolta dal Genoa, attraverso le multe della squadra per la cena «proibita» di due settimane fa e un’offerta fatta in prima persona dal presidente Preziosi


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