STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Presidenziali Fifa: l’Uefa spinge Platini (La Gazzetta dello Sport)

” Le conclusioni passeranno oggi all’Esecutivo, il cui argomento principale è l’Euro 2020 itinerante. Le 12-13 sedi dovranno avere stadi da almeno 50 mila posti e due aeroporti. Le candidate si conoscono: Roma, Madrid, Londra-Manchester, Monaco-Berlino, Bruxelles, Parigi, Atene, Kiev, Mosca, Basilea, Amsterdam, Zagabria, Istanbul. Il Paese con semifinali e finali avrà due città: candidate Inghilterra e Turchia (probabile indennizzo per averle negato l’Euro da sola). In agenda le finali di Champions 2015 (Berlino) e 2016 (Milano), ma l’annuncio può slittare. Infine Euro 2016 (finale con 6 gruppi da 4 e ripescaggi), diritti tv centralizzati nelle qualificazioni, fair play finanziario.

Club a rischio crack Buco da 20 milioni (La Gazzetta dello Sport)

Ieri il Cda ha certificato le perdite Is Arenas: c’è l’ok per il Palermo

“Situazione difficile ma non drammatica. La Serie A è il bene più prezioso e vale più di qualsiasi ritorno economico. Il Cagliari — ha spiegato il vice presidente Giovanni Pinna—farà di tutto per mantenere la categoria». I consiglieri (oltre a Pinna, Mario Marongiu, Paolo Caboni, Marcello Vasapollo,Giuseppe Accardi,Roberta Isu eGianfrancoMatteoli, assenti il patron Massimo Cellino e i suoi figli Ercole ed Edoardo) hanno verificato i conti. Il buco sarebbe di una ventina di milioni. Per l’acquisto dei terreni di Elmas ne sono stati spesi 6, altri 2 sono sfumati nei lavori di Santa Caterina, 8 sono stati investiti sull’Is Arenas Stadium e 2,5 sono stati pignorati dal comune di Cagliari per la vertenza sulla manutenzione del sant’Elia. E la Regione si starebbe rimangiando i 2 milioni pattuiti per la sponsorizzazione. Inoltre, sarebbe di 10 milioni il passivo accumulato nel mercato estivo. «Con risorse proprie o ricorrendo a operazioni di mercato, la società può condurre in porto la stagione».

ADESSO BAGGIO DEVE FARCI SAPERE COSA VUOL FARE NEL NOSTRO CALCIO (La Gazzetta dello Sport)

“Ecosì Roberto Baggio è di nuovo fuori dal mondo che tanto lo ha amato, osannato, divinizzato. Non ama le poltrone, ha detto congedandosi bruscamente dalla Federazione, lui è portato a «fare». Un uomo d’azione, non di mediazione. Abituato a dribbling e tiro, a segnare e a far segnare, non ci si vede al tavolo delle lunghe riunioni federali, dove «si parlava di argomenti che non interessavano il mio ruolo» di responsabile del settore tecnico. E quindi addio, anzi, «arrivederci, perché amo il calcio e l’Italia». Renzo Ulivieri, il decano dei nostri allenatori, gli ha già indicato la strada da intraprendere, una panchina, ma prestigiosa: «Perché a partire dal basso si rischiano esoneri in serie che poi andrebbero a macchiare l’immagine del campione che fu».Un consiglio che deve aver pesato sui recenti rifiuti di Robi: al Vicenza e al Brescia, le squadre che hanno aperto e chiuso la sua gloriosa avventura di Pallone d’oro.

Grande calcio in crisi? Niente di più falso I ricavi dei grandi club in continua crescita (La Sicilia)

“La crisi economica non sembra toccare il grande calcio, che anzi produce ricavi in continua crescita: nel 2011/2012 le prime 20 squadre mondiali, tutte europee, hanno sommato ricavi «industriali», che quindi non considerano le plusvalenze o le perdite da acquisti e cessioni di calciatori, di 4,8 miliardi di euro, in aumento del 10% rispetto alla stagione precedente. Lo afferma il rapporto annuale della Deloitte, basato sui bilanci societari: rispetto alla prima edizione della ricerca (stagione 1996/97), i ricavi complessivi generati dai primi 20 club al mondo sono quadruplicati. C’è da dire, tuttavia, che il rapporto non approfondisce il tema della redditività, ossia gli utili o le perdite delle società. «L’industria del calcio riprende a crescere a cifra doppia dopo l’aumento del 3% del 2010/11 – spiega Dan Jones, specializzato nello sport per Deloitte, tra i maggiori gruppi mondiali di servizi alle aziende e revisione di bilanci – vince la fedele base di tifosi e appassionati e quindi la capacità di catturare audience derivante dai ‘broadcasting’ e di attrarre grandi aziende come partner e sponsor».

IL CALCIOSCOMMESSE, LA SQUALIFICA, L’ASSOLUZIONE (Il Corriere dello Sport)

“Cannavaro: Vi racconto il mio incubo

“L’inferno è alle spalle, ormai. Dopo quaranta giorni di penitenza ed astinenza da calcio giocato, Paolo Cannavaro potrebbe riprendere il suo posto al centro della difesa. E cosa gli riserva il destino? Parma e il Parma, una città che lo adottò quando era ancora un ragazzo ed una società che l’ha saputo svezzare grazie ai consigli del fratello Fabio e di Lilian Thuram. «A Parma ho debuttato in A che avevo appena diciannove anni e tranne una parentesi a Verona ho sempre giocato lì dove ho legato con tante persone, una di queste è Mutu. Finchè non è arrivata la chiamata del Napoli che era in B. Ma quel mio ritorno fu dettato da amore vero e dalla credibilità del progetto. Lo rifarei altre centomila volte». Ma il ricordo di quei giorni infernali, vissuti appesi ad una squalifica interminabile quanto ingiusta, è ancora vivo nei suoi pensieri. «Ho sempre pensato che quell’ingiustizia non dovesse capitare proprio a me – racconta ai microfoni di radio Marte – Sono stati giorni terribili. Come se avessi voluto gridare al mondo intero la mia indignazione e nessuno mi ascoltava. La giustizia sportiva è da rivedere, ho passato momenti davvero brutti. Ma ora sono contento di tornare a disposizione dell’allenatore. La mia vittoria è che io e Gianluca (Grava) siamo usciti con la coscienza a posto da questa storia. Possiamo camminare a testa alta».

Lazio, oggi il verdetto Uefa rischia anche le porte chiuse (Repubblica)

“La Lazio rischia di giocare a porte chiuse in Europa League all’Olimpico, il 21 febbraio, contro il Borussia Moenchengladbach. Tutta colpa di alcuni cori antisemiti urlati da uno sparuto gruppo di sostenitori durante la gara contro il Tottenham (club della comunità ebraica di Londra che ha la stella di David tra i suoi simboli) lo scorso 22 novembre. La commissione disciplinare dell’Uefa è riunita sul caso da ieri a Nyon, sede della Federazione europea. Ma solo questa mattina comunicherà alle parti la sua decisione. Nei giorni scorsi il presidente Michel Platini e il segretario generale Gianni Infantino hanno ricordato che la linea europea in tema di razzismo è quella della “tollerenza zero”: «Bisogna essere inflessibili».


Be the first to comment on "STAMPA – Accade (non solo) in serie A"

Leave a comment