STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Pagnozzi il candidato di Agnelli (Il Corriere della Sera)

“«Il ticket Pagnozzi-Pancalli può garantire al Coni l’innovazione e il rinnovamento di cui c’è bisogno». Andrea Agnelli (foto) si schiera con il segretario generale uscente e con il presidente del Cip in vista delle elezioni per il rinnovo della presidenza del Coni. L’endorsement ha le sue radici nel golf e nei contrasti con il presidente federale. «Ho avuto la fortuna di conoscere molto bene il professor Chimenti, che è il vicepresidente in pectore per la candidatura di Giovanni Malagò— attacca il presidente della Juventus —. E ho avuto personalmente un episodio di scarsa trasparenza con la Federgolf. Auspico che Pagnozzi e Pancalli possano confermare i risultati estremamente importanti della gestione Petrucci».

La Roma viene strapazzata per Zeman avventura finita (Il Corriere della Sera)

Il tecnico: «Non mi dimetto». Oggi esonero, c’è Blanc

“Cellinolandia. Il Cagliari si prende la rivincita più tremenda sulla Roma, dissotterrando l’ascia di guerra dopo lo 0-3 a tavolino dell’andata, disintegra la Roma e porta Zdenek Zeman a uno dei punti più bassi della sua carriera. La squadra è un’Armata Brancaleone, senza gioco e senza morale, e la curva Sud ha dato il suo responso già durante la gara: prima uno striscione «Via il boemo» e poi il coro a gran voce «Zeman vattene». Si può discutere su tutto e, con Zeman, i toni sono sempre altri. C’è chi dice che la squadra gli abbia giocato contro e chi dice che la colpa sia dei dirigenti che lo hanno delegittimato. Tutte le opinioni sono lecite, però c’è anche quello che dice il campo e quello che dice la classifica. Il campo mostra un gruppo senza testa né coda: la fase difensiva è dilettantesca, ma, cosa ancor più sorprendente e preoccupante, la Roma non gioca nemmeno in attacco. Non ci sono «tagli», si va per conto proprio. Il centrocampo è di poca qualità e senza Pjanic (ieri squalificato) e De Rossi (in panchina) non ci sono idee e forza fisica. Andando avanti di questo passo, i talenti sotto contratto inizieranno a preoccuparsi del loro futuro e a cercare altre soluzioni.

Vincoli al mercato. La Figc apre alle riforme (La Gazzetta dello Sport)

“Un tavolo con la Lega di A per ammorbidire le norme che limitano l’azione dei club

“E’ pronto un tavolo per sciogliere i nodi che imbavagliano il mercato italiano. La questione della Co.vi.soc. è nell’agenda del consiglio della Lega di serie A in programma domani, ma le diplomazie hanno già lavorato con successo in queste ore. E dalla Federcalcio è arrivato un segnale di grande attenzione: nelle prossime settimane s’insedierà una commissione congiunta per studiare le riforme che armonizzino le nostre norme a quelle internazionali. Attualmente i club più indebitati, ad esempio, sono obbligati ad un aumento di capitale per ogni acquisto in Italia, Invece per delle operazioni all’estero bastano delle semplici fidejussioni. Tanto è vero che nella sessione invernale che s’è appena chiusa i grandi club hanno investito fuori frontiera. E ciò spiega un boom che alla lunga potrebbe rivelarsi controproducente. Ad esempio l’Inter ha faticato a chiudere per il promettente Bellomo del Bari, ma poi ha investito 11 milioni in Croazia per Kovacic.

Razzismo, accuse confermate In sei vannoverso il processo (Il Giornale di Sicilia)

“giocatori milanisti convocati a Busto Arsizio in Procura forniscono versioni univoche sui quei cori razzisti del 3 dicembre scorso e,dopo le loro brevi deposizioni, si allontananofacendobenattenzione a schivare cronisti, cameramen e l’esiguo drappello di tifosi che sperava di stringere loro la manoo di aver unautografo, sull’onda anchedell’entusiasmo per l’acquisto di Super Mario Balotelli. Daniele Bonera, Kevin Prince Boateng, il tecnico Massimiliano Allegri, Stephan El Shaarawy, M’Baye Niang arrivano e se ne vanno a cadenza di mezzora l’uno dall’altro, a bordo delle loro auto, alcune con i vetri oscurati, e fanno in modo di tenersi lontani dai curiosianche grazie a un ferreo dispositivo di sicurezza destinato amiglior causa.

Diego può tornare, anzi no un balletto da 40 milioni (Repubblica)

“Ma poche ore dopo il fisco smentisce mostrando sentenze e spiegando che Napoli sogna ma che Maradona non torna. «La Commissione tributaria centrale — precisa l’Agenzia delle Entrate — non ha annullato, né dichiarato estinto, né modificato il debito che il signor Diego Armando Maradona ha con l’erario italiano». Anzi, sottolineano gli 007 del Fisco, è stata rigettata l’istanza con la richiesta di adesione al giudizio sul Napoli del calciatore, condannato al pagamento delle spese di giudizio. Eppure ci avevano creduto. Al sindaco de Magistris, tifoso del Napoli, ospite in una trasmissione su Radio 24 non è parso vero ricordare i vecchi tempi: «Lo invitiamo per la vittoria dello scudetto, speriamo quest’anno». C’è stato persino un incoraggiamento al Comune a concedere a Maradona, in occasione del rientro, la cittadinanza onoraria: «Non sarebbe una provocazione nei confronti dello Stato — ha dichiarato il coordinatore napoletano di Futuro e Libertà, Raffaele Ambrosino — ma un doveroso atto d’amore».


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