STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Balotelli, subito doppietta: un esordio capolavoro Rabbia Udinese per il rigore (Il Corriere della Sera)

“Evidentemente era scritto e anche chi non crede nell’incidenza del destino in questo caso dovrà arrendersi all’evidenza dopo il successo sofferto del Milan sull’Udinese (2-1, con il rigore decisivo ben oltre il 90’). Da qualche parte infatti era già stato deciso che la comunione di intenti tra Mario Balotelli e i rossoneri prima o poi sarebbe sfociata in un matrimonio (calcistico) in piena regola, con tanto di cerimonia in chiesa (San Siro in fondo è una delle basiliche mondiali del pallone) e testimoni a supporto, da Adriano Galliani a Silvio Berlusconi, apparso ieri in tribuna d’onore poco prima dell’intervallo, quindi in abbondante ritardo. Che il Milan fosse nel destino di Supermario e che Supermario fosse nei destini del Milan lo abbiamo scoperto a mano a mano che il copione della sfida con i friulani si svelava e ne abbiamo preso atto a partita conclusa dopo la sua clamorosa doppietta nella notte del debutto. Primo indizio: l’ex City non ha preso parte al riscaldamento prepartita essendo in effetti previsto che la sua entrata in scena slittasse al secondo tempo. Eppure chi aveva previsto tutto aveva anche deciso che Pazzini dovesse togliersi dalla contesa ancora prima che iniziasse e difatti il Pazzo, tra un allungo e un palleggio, incappava nel classico fastidio muscolare la cui destinazione finale era lo spogliatoio. L’inconveniente causava la precipitosa apparizione in campo di Balotelli e non c’era neppure il tempo di sostituire il foglio ufficiale delle formazioni con il suo nome al posto di quello di Pazzini.

Zeman non molla «Per smettere mi devono sparare» (Il Corriere della Sera)

“Smettere di allenare? Mi devono sparare». Zdenek Zeman ha visto naufragare il suo sogno, ma non getta la spugna. L’esonero dalla panchina della Roma brucia, ma la voglia di vedersi ancora su un campo di calcio, a 65 anni, rimane. Così come resta l’affetto di molti tifosi giallorossi. Alcuni sono andati a salutarlo sotto casa, sabato notte, e hanno poi messo su YouTube il video. «La situazione non era irrecuperabile, ma ci sono altri modi, altri pensieri. Potevamo fare meglio». Oggi primo allenamento della Roma di Aurelio Andreazzoli. Nello staff entrerà Muzzi.

Pozzo si infuria: «Il solito Valeri, è inadeguato per arbitrare in A» (La Gazzetta dello Sport)

“Il patron contesta un’altra volta il direttore di gara: «Con lui l’Udinese sempre perdente»

“Sempre lui. L’arbitro Valeri contro l’Udinese. Che lo aveva attaccato duramente per bocca del patron Gianpaolo Pozzo quando, nel torneo 2010-2011, cacciò Inler col Parma. Pozzo andò giù pesante: «Questo non può arbitrare in A». Valeri si era ripetuto alla seconda in Udinese- Juventus espellendo Brkic dopo 14 minuti e dando unrigore alla Juve che poi spostò la partita in una direzione. E Pozzo ribadì: «Valeri è scarso». Ieri il nuovo episodio sull’intervento in scivolata di Thomas Heurtaux su El Shaarawy. Valeri non ha avuto dubbi e ha indicato il dischetto. E Pozzo ha tuonato ancora: «Siamo sfortunati. Inizialmente avevano designato un altro arbitro (Massa). Questo fa parte di quei 2-3 fischietti che sono tecnicamente inadeguati a fare il loro lavoro. Già in passato mi ero espresso sul suo operato. Non ha equilibrio per arbitrare in serie A. Con lui è sempre una lotteria e in questa lotteria noi siamo sempre perdenti. E ricordo gli episodi negli anni precedenti con Parma, lo stesso Milan e all’andata con la Juve. Per noi è una sciagura. Non ha equilibrio nelle decisioni fondamentali. Anche oggi ha fatto un regalo alla squadra avversaria, decisivo per le sorti dell’incontro. Se la classe arbitrale escludesse fischietti come questo migliorerebbe la situazione della categoria. Perché i nostri arbitri, tranne in alcuni casi, sono imigliori al mondo».

Statuto e politica federale nel primo nuovo Consiglio (La Gazzetta dello Sport)

“È convocato per le 12.30 il primo Consiglio di Lega della «nuova» presidenza Beretta. In via Rosellini a Milano si discuterà del bilancio preventivo, della riforma dello statuto e delle proposte in materia di politica federale. Sono convocati Galliani (Milan, vice presidente), i consiglieri Cairo (Torino), De Laurentiis (Napoli), Ghirardi (Parma), Guaraldi (Bologna), Lo Monaco (Palermo), Percassi (Atalanta), Pozzo (Udinese), Preziosi (Genoa), Lotito (Lazio) e Pulvirenti (Catania), questi ultimi due in qualità di consiglieri federali. Mancheranno Juventus, Inter e Roma, gli sconfitti delle elezioni del mese scorso.

Prandelli convoca Marchetti In Olanda va anche Nocerino (La Sicilia)

“Il 2013, l’anno che dovrebbeconsegnarci, allo sportello delle qualificazioni, il passaporto per il Brasile, comincia per l’Italia di Prandelli conun’amichevole in casa dell’Olanda, vice-campione del mondo in Sudafrica mareduce, al contrario di noi, da un europeo deludente. Il cittì azzurro ha scelto avversari di valore come test in vista delle partite primaverili coi 3 punti in palio: dopo gli olandesi, ci sarà il Brasile il 21 marzo a Ginevra. Per il viaggio ad Amsterdam, dove si giocheràfraduegiorni– eingenere questi appuntamenti di metà settimanasonoindigesti agli allenatori di club: figuratevi l’entusiasmo di Conte, Petkovic, Mazzarri, attesi sabato da un delicatissimosnodo di campionato – Prandelli ha dovuto, o voluto, rinunciare a tanti giocatori che di Covercianosonoabituali frequentatori. Per il codice etico sono stati scartati Bonucci, squalificato dopo le proteste, eccessive, alla fine di Juve-Genoa, e Aquilani, che nons’è comportatomeglio diBonucci. Per infortunio sono stati depennati Chiellini (che comunque non ci sarebbe stato, per la stessa ragione del compagno Bonucci), DeSciglio, Balzaretti, Criscito, Ogbonna, Marchisio, Thiago Motta, Maggio, Destro, oltre naturalmente aPepito Rossi. Infine è stato, chissà se momentaneamente, accantonato Viviano, che solo ieri ha riguadagnato il posto fra i titolari nella Fiorentina, la sua squadra del cuore. E poiché all’ex rosanero subentra Marchetti, è questa la più importante novità nella lista dei 25 convocati.

Attacco e fantasia, magia Italia c’è una nuova potenza nel rugby (Repubblica)

Battuti i francesi vicecampioni del mondo. Con un finale batticuore

“C’è qualcosa di epico nell’ultimo placcaggio di Giovambattista Venditti, il gigante marsicano che s’avvinghia a Benjamin Fall e lo scaraventa fuori. Oltre la linea di touche, oltre l’insostenibile sofferenza di un finale che nessuno potrà mai dimenticare. Un drammatico minuto di scontri ad un metro dalla nostra linea di meta, gli azzurri a difendere con un uomo in meno, i francesi con il panico e la rabbia negli occhi, l’arbitro gallese Owens che ordina ancora due mischie da maledire in eterno. L’Olimpico ammutolito dalla tensione, l’ovale che esce da un intreccio infernale di corpi, passa tra le mani di Michalak e vola laggiù, dove non hai nemmeno il coraggio di guardare perché pensi che il tuo sogno stia per finire nella maniera più crudele. Quel silenzio irreale, e solo il cuore che pulsa nelle tempie. È durato una frazione di secondo, sembrava una vita intera. Poi Fall, Venditti, un urlo liberatorio che sale da dentro ma non si ferma più, che regala una giornata storica al rugby e allo sport italiano. Perché battiamo la Francia vice campione del mondo nella prima giornata del Sei Nazioni, ed è la vittoria più bella di sempre. Perché una squadra così non si era mai vista: sempre in attacco, fantasiosa e spregiudicata. Spettacolare, giovane. Quasi magica, nello stadio che solo un paio di giorni prima ha visto la fine dell’utopia calcistica di Zeman. Un’Italrugby che non a caso ha giocato da Francia, guidata dal «Napoleone» di Courrensan, Jacques Brunel, l’uomo che in un anno di psicanalisi ci ha insegnato che per vincere bisogna prima di tutto osare. E cercare di divertirsi, giocando.


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