STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Matri segna senza una scarpa Vucinic trascina, Buffon decisivo (Il Corriere della Sera)

“Questa è una Madama non in maschera. La miglior Juventus del 2013, una delle più belle dell’anno sociale, si manifesta improvvisamente una sera di freddo limpido, che, sostengono i meteorologi, porterà la neve. Allo Juventus Stadium invece porta la seconda vittoria consecutiva di febbraio, mese cominciato molto meglio di gennaio (una sconfitta e un pareggio). Antonio Conte può uscire dal box sereno e affrontare le trasferte di Glasgow (martedì con il Celtic, Champions League) e di Roma (sabato criticato anticipo con i giallorossi) con serenità, anche se in Scozia rischia di non esserci Vucinic (è stato lui a chiedere il cambio per un acciacco al ginocchio: pare per precauzione) e nella Capitale sicuramente non saranno a disposizione Marchisio e Peluso (ammoniti e quindi squalificati). Esaurite le cattive notizie, detto di un fallo di Cuadrado su De Ceglie per cui si poteva serenamente fischiare il rigore, resta la grande prova della Juventus, una di quelle prestazioni per cui, all’avversario, non resta che fare i bagagli e prendere la via di casa. Nel derby tra lo juventino tiepido Bersani e l’ultrà viola Renzi, presenti in tribuna, ha vinto nettamente il primo, forse ancora di più rispetto alle primarie per la leadership del centrosinistra.

Berlusconi punge Allegri «Non capisce…» (Il Corriere della Sera)

“Battuta al veleno sul tecnico

“Milan ostaggio del tormentone stadio

“Adesso, dopo che ciascuno ha dato il meglio di sé, ultimo ma non l’ultimo il prefetto che con un controricorso al Tar (respinto ieri all’ora di pranzo) ha cercato di restituire pan per focaccia al presidente Cellino, e dopo che il Milan nella serata di ieri è effettivamente atterrato a Cagliari, oggi qui, sul prato dello stadio Is Arenas che è stato il pomo della discordia, si giocherà finalmente a pallone. Nel tormentone scatenato da un club (il Cagliari) che, grazie alla collaborazione di funzionari (quelli della Lega) quantomeno distratti, ha scelto due stadi evidentemente non a norma in cui giocare le gare casalinghe (c’è pure quello a suo tempo designato di Trieste), anche il Milan, ostaggio inconsapevole della querelle, ha dato il meglio di sé. Quali altri club avrebbero infatti atteso con pazienza di conoscere il proprio destino, prenotando e disdettando aerei, pullman e alberghi? Quali avrebbero rifiutato la scorciatoia della vittoria a tavolino in presenza di un’incertezza prolungatasi fino all’ultimo? «Ma noi non intendiamo speculare sulla vicenda—osserva Adriano Galliani —. Questa partita vogliamo vincerla sul campo, non approfittando dei problemi degli altri»

Fuentes accusa altri campioni Ma alla Spagna non interessa (Il Corriere della Sera)

“Lo stregone a processo è pronto a fare i nomi dei clienti, non solo dei ciclisti, ma la giustizia spagnola frena

“Calle Zurbano, dove il Dottor Doping aveva attrezzato la sua grotta deimiracoli, non è troppo lontano dal tribunale che in questi giorni lo sta giudicando. In linea d’aria sono 6 chilometri. Da quel laboratorio sono emerse oltre duecento sacche di sangue, 23 faldoni di appunti con i nomi in codice degli atleti, i programmi di «rinforzo» personalizzati, le ricette per mescolare anabolizzanti e ormoni. C’è anche la contabilità dell’imbroglio. Migliaia di euro ogni atleta pompato. C’è l’abisso del ciclismo in quei documenti, ma non solo. È spuntato il nome di una squadra di Liga, la Real Sociedad e su molte sacche ematiche (ormai in gran parte inutilizzabili per la prova del Dna perché incredibilmente dimenticate fuori dal freezer dalla Guardia Civil) c’è scritto «Campionati d’Europa». E per i ciclisti non ci sono «Campionati d’Europa». Per i calciatori sì. Il Dottor Doping, alias Eufemiano Fuentes, poche volte si è nascosto. Molte altre ha fatto capire di poter sconvolgere lo sport più di quanto abbia già fatto. Lui lavorava per tutti, non solo per i ciclisti.

RECRIMINAZIONE (Il Corriere dello Sport)

“Poi ci sono anche le recriminazioni. Le immagini televisive lo hanno convinto che Orsato avrebbe dovuto fischiare un rigore e non ammonire per simulazione Mesto: «L’arbitro ha sbagliato ma in campo sbagliano tutti, i giocatori, gli allenatori, possono sbagliare anche gli arbitri». Sorride ripensando al gol di Campagnaro: «Ha tirato fuori il jolly». Ha cambiato molto, ieri sera, in corsa. E’ convinto che è il copione la forza della squadra: «Noi abbiamo una nostra organizzazione, i giocatori la conoscono a memoria, anzi quello ci aiuta, se non fosse così ieri sera avremmo potuto fare anche peggio». Però qualcosa non ha funzionato. Quando la Lazio attaccava, Zuniga si sarebbe dovuto abbassare per creare quasi una linea a quattro. Ma nonostante questo, su quella corsia il Napoli ha sofferto: «Zuniga si sarebbe dovuto abbassare in fase difensiva e rialzare in fase offensiva ma non avevamo le energie e non lo ha fatto al meglio, non lo ha fatto come contro il Catania perché dal punto di vista del gioco, la squadra siciliana e la Lazio sono abbastanza simili e pensavano di affrontarle nella stessa maniera».

Cerci marcato pure da uno 007 azzurro (Tuttosport)

“Per l’ala una spia di Prandelli in missione a Udine

“Vallo a trovare un altro esterno con il suo scatto da centometrista e il sinistro pronto a scodellare preciso in mezzo, piuttosto che andare convinto al tiro in porta. Già, vallo a trovare. La frase è rimbalzata tra i pensieri del ct Cesare Prandelli e dei suoi collaboratori più stretti nello staff della Nazionale. Ed è così che è nata la mission dello 007 azzurro che oggi sarà in tribuna al Friuli per monitorare, sezionare e quindi poi relazionare la gara di Alessio Cerci , l’esterno dalle qualità di cui sopra, che Ventura sta facendo rinascere. Perché lui, l’ex viola, dopo un inizio in granata a lenta carburazione, tipo la vecchia Citroen 2 Cavalli, sì, quella panciottosa che quando partiva al mattino sparava dalla marmitta un fumo grigio per almeno un chilometro, ha cominciato a ingranare con una progressione potente tipo Ferrari: avversari saltati di slancio come birilli o quasi, assist precisi, alti e rasoterra, e pure qualche gol non esattamente dei più semplici, come quello rifilato al Siena dopo una corsa di 50 metri palla al piede a seminare il povero Vergassola .

RAZZISMO IN CAMPO SOLIDARIETÀ PUNITA (Repubblica)

“Altra storia quella di Casale- Pro Patria tra formazioni giovanili, col Casale uscito dal campo per solidarietà con un suo giocatore di origini brasiliane e pelle scura, espulso per aver dato un pugno a un avversario che gli aveva o avrebbe rivolto un insulto razzista. Rapida inchiesta (non chiedetemi fatta come, ho già le mie riserve a livello di serie A) e conclusione: non c’è stato alcun insulto razzista, partita persa al Casale per 0-3 e un punto di penalizzazione, come da regolamento. In più, Paolo Di Stanislao, presidente del Casale, ha licenziato in tronco l’allenatore della squadra, Francesco La Tartara, per non avere rispettato i doveri di un tesserato: consultarsi prima con l’arbitro, informare la società della decisione che voleva prendere. Ho ascoltato una spassosa intervista al presidente, che parlava “di quello che è successo a Pro Patria”. Immediato il nesso con il presidente Massimino, del Catania, che voleva organizzare un volo charter per Atalanta, ma forse sono leggende metropolitane.


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