STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Iva non versata A Preziosi pignorati beni per 4,5 milioni (La Gazzetta dello Sport)

“Siamo fermamente convinti di essere nell’assoluta liceità comportamentale e che il sequestro per equivalente sia conseguenza della segnalazione ricevuta per il reato, al momento solo ipotizzato, di omesso versamento Iva… non riteniamo di aver commesso alcuna irregolarità e chiariremo la nostra posizione quanto prima». Enrico Preziosi e Alessandro Zarbano, presidente e amministratore delegato del Genoa, attraverso un comunicato ufficiale si dicono sereni e fiduciosi nella giustizia, anche dopo che la Guardia di Finanza ha sequestrato loro beni per un valore di circa 4,5 milioni di euro (4,3 milioni a Preziosi, 200 mila euro a Zarbano), tra conti correnti, quote in una fiduciaria e proprietà immobiliari.

Con Rossi la difesa è la meno battuta della A (La Gazzetta dello Sport)

“Il segreto è sempre lo stesso: una grande squadra la fa la difesa, non l’attacco. La Sampdoria di Delneri conquistò un preliminare di Champions proprio grazie ai difensori, i migliori in Italia per l’intero 2009, non tanto per i gol di Pazzini e Cassano. Delio Rossi lo ha capito subito e si è messo d’impegno per perfezionare il lavoro già fatto da un ex difensore roccioso come Ferrara. Risultato: tre gol subiti in sei giornate. Se isoliamo la parte di campionato disputata con Rossi in panchina, la Samp ha la miglior difesa, insieme a quella del Catania, con un gol subito meno del Napoli, due meno del Milan,

Zamparini alla città: «Aiutate il Palermo» (La Gazzetta dello Sport)

“Il presidente: «Col Genoa ci giochiamo tutto Il futuro? Tratto con gli arabi e Miccoli resta»

“I prossimi giorni saranno decisivi in questo senso, di mezzo ci sono anche investimenti che riguardano la città e la Sicilia. «Lavoro con il sindaco Orlando, perché questi investitori vogliono spendere in Sicilia e a Palermo— aggiunge Zamparini —. Tra 15 giorni saremo in Bahrein, ci sarà anche il sindaco. Voglio fare del Palermo un piccolo Paris Saint Germain, ma anche senza arabi io continuerò. Nonaccadrà come a Venezia, lì era una follia fare calcio, a Palermo c’è tradizione e passione». Giorgio Perinetti, da ieri nel Cda, e Patricio Teubal diventano figure sempre più centrali del nuovo progetto. «Questi due anni sono stati di grande difficoltà nel cercare di individuare un nuovo percorso — continua Zamparini —. Aver lasciato andare via Rossi è stato un errore mio, ma anche di Rossi. È andato via per errori di comunicazione perché volevo un tecnico che fosse il Palermo e non solo Rossi. Poi ci sono state scelte frettolose anche nel mandare via Pioli e Mangia. Anche la squadra che avevamo costruito in estate doveva avere una base diversa, gli infortuni di Hernandez e Mantovani hanno cambiato le cose, Ujkani non ha retto alle pressioni. In più ci si è messa anche la sfortuna. Lo Monaco? Ritengo che sia uno dei più bravi a livello tecnico, ma il calcio è immagine e lui lavora per se stesso, lavorava come Rossi, non per il Palermo».

È il valore del calcio dei padri (Il Corriere della Sera)

“Èstata una notte storica, la partita perfetta del nuovo Milan, della sua forza africana e dell’ordine tattico di Allegri. Ma anche l’inizio di una salita diversa per il Barcellona, mai davvero in partita, insistente e noioso nel suo tran-tran fino a far sembrare calcio moderno il vecchio contropiede del Milan. Avevamo detto alla vigilia che la partita era aperta. Non per numeri, ma per logica. Non c’è partita che non lo sia. A maggior ragione quando gioca il Barça che vive di pigrizia lussuosa. È questo che ha sempre fatto pensare durante la vigilia: è passato il tempo, sono cambiate le generazioni, si scopre che Xavi ha 33 anni, Puyol di più. Sono passati tanti trionfi ma non è cambiato niente nella squadra. Sono di conseguenza aumentati gli effetti collaterali del possesso palla, la noia, l’abitudine degli avversari a quel tipo di partita, le difficoltà di Messi a essere sempre il salvatore. Il Milan ha giocato una gara pulita e straordinaria, attenta in copertura, con il vero grande vantaggio di non avere il problema di segnare. Fosse finita 0-0 sarebbe andata bene lo stesso. Questo gli ha permesso di andare in profondità quando ha voluto, tutti capaci di mettere in difficoltà questo Barcellona non vanesio, semplicemente esausto, il limite che aveva probabilmente capito Guardiola quando nove mesi fa decise che la storia era conclusa

«La Lega Pro, quella delle idee nuove Il calcio dovrebbe imparare da noi» (Il Corriere della Sera)

“Esperienza da vendere, determinazione nell’affrontare i problemi e risolverli, conoscenza del calcio, la sua materia preferita, ma anche degli uomini, dei giovani, una sensibilità particolare verso di loro, fuori e dentro il campo, lo ha dimostrato anche abbracciando con sensibilità ed entusiasmo il Premio intitolato a Roberto Stracca, il nostro collega strappato alla vita troppo presto da un maledetto destino. Questo è Francesco Ghirelli, adesso direttore generale della Lega Pro, domani chissà? «Sì, è vero mi piace cambiare,malavoro bene al fianco del presidente Macalli, c’è una perfetta sinergia tra noi, ho abbracciato il suo progetto, voglio portarlo alla definitiva attuazione, quindi non prendo in considerazione null’ altro». Per esempio la proposta che gli è arrivata dalla Lega serie A (un tempo suo regno quando l’imperatore massimo era Franco Carraro, presidente con il quale ha lavorato anche in Federcalcio) non l’ha presa nemmeno in considerazione, perché non chiara, un po’ confusa, così come è confusa e tormentata la serie A e sua Lega. Allora, come si sta in Lega Pro? «Benissimo, anticipiamo i tempi: Macalli è il dirigente calcistico più giovanile e innovatore che ci sia in giro. Lui ed io lavoriamo in perfetta sinergia, pensando al futuro». Come sarà questo futuro? «Quello della Lega Pro lo abbiamo programmato nei minimi particolari. La nostra riforma è già realtà. Dopo un campionato di transizione, il prossimo, dal 2014-2015 si cambia…»


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