STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

L’ultimo assalto (Il Corriere della Sera)

“Il Napoli chiede a Cavani di ritrovare se stesso per battere la Juve e riaprire la corsa al titolo

“Qualcosa è cambiato. L’ultima volta che la Juventus venne qui, non c’erano le zolle nuove (200 mila euro) e, soprattutto, non c’era la Juventus (e il Napoli a insidiarle lo scudetto). L’ultima volta non era esplosa la primavera e la Juventus andava battuta per un fatto ontologico (il nemico per eccellenza) e non come rivale per il titolo. Madama rivestita dallo stilita Antonio Conte era già glamour e possedeva un bel portamento, ma nel tardo autunno anche le sue due parenti (povere) dei settimi posti erano splendenti di illusioni (perdute). Il 29 novembre 2011, rimontando da 1-3 (a 20 minuti dalla fine), la Juventus dimostrò di essere rinata dopo il cataclisma del 2006. Con una differenza: Madama degli scudetti aveva un atteggiamento cinico e calcolatore, la sua erede spavaldo e senza paura, soprattutto in trasferta. Quel giorno esordì la Nuova Juventus. Quella del 3-5-2, sperimentato proprio al San Paolo. Quella che non soffre di vertigini: anche quando perde (quattro volte in questo campionato) non dà mai l’impressione di essere dominata, piuttosto di non riuscire a essere se stessa. Quella che ha rimesso a posto le ambizioni e pure i conti: il primo semestre 2012/2013 si è chiuso con un utile di 11,3 milioni di euro. Però, la società comunica, prima che qualcuno in preda all’entusiasmo chieda l’ingaggio di Messi, che «seppure in netto miglioramento per l’esercizio 2012-2013 si prevede un risultato negativo

Cellino, si aggrava l’accusa (Il Corriere della Sera)

“Da tentato a peculato consumato: cambia l’accusa e si aggrava la posizione degli indagati per lo scandalo dello stadio Is Arenas di Quartu. Tra questi c’è il presidente del Cagliari Massimo Cellino. La nuova contestazione è emersa nell’udienza davanti al Tribunale del Riesame, che oggi deciderà sulla scarcerazione.

Sceicco di Roma: Pallotta ci spera, la banca frena (Il Corriere della Sera)

“L’ultimo termine è il 14 marzo, al Qaddumi deve ancora presentare le garanzie formali

“La deadline è stata fissata per il 14 marzo, ma il «dentro o fuori» per lo sceicco Adnan Adel Aref al Qaddumi al Shtewi potrebbe essere accelerato. L’indiscrezione filtra da fonti legate alla cordata bostoniana guidata da James Pallotta, in cerca di un partner da far entrare nella As Roma. La due diligence degli americani ha assicurato l’esistenza del fondo di investimento (il Philadelphia Capital?) ma al Qaddumi deve ancora mettere sul tavolo le garanzie definitive sulla sua disponibilità ad attingere al fondo. Un dettaglio fondamentale per il closing, che lascia aperta qualsiasi soluzione. La quota di ingresso è già stata fissata: 50 milioni di euro, che in un secondo tempo potrebbero essere rimpinguati con una seconda e importante tranche. Una liquidità che farebbe molto comodo a Pallotta e che spiega perché i bostoniani abbiano seguito con costanza, ai confini della testardaggine, il possibile nuovo socio anche se, nei giorni scorsi, sono usciti particolari sullo sceicco che hanno preoccupato i tifosi.

Assedio dei tifosi all’hotel Juve Cori contro Marchisio e il tecnico (La gazzetta dello Sport)

“In 300 davanti all’albergo della capolista Sarà record di incasso al San Paolo: in arrivo per il club azzurro 2,2 milioni

“Trecento tifosi napoletani l’hanno aspettata e contestata. La Juventus è arrivata poco dopo le ore 20 nell’albergo che ne ospita il ritiro pre partita, che s’affaccia sul golfo di Napoli. Quando i giocatori sono scesi dal pullman, sono partiti cori all’indirizzo del tecnico bianconero Antonio Conte e del centrocampista Claudio Marchisio. Quest’ultimo è stato contestato per le dichiarazioni rilasciate qualche mese fa, quando definì il Napoli antipatico. Una frase che suscitò un’infinità di polemiche nonostante il successivo chiarimento del centrocampista bianconero che precisò che l’antipatia era soltanto calcistica.

La rabbia di Lotito «L’Uefa si sbaglia Siamo innocenti» (La Gazzetta dello Sport)

“Il presidente: «Nessun saluto romano, solo braccia agitate per fare i cori. La sfida di San Siro? Ce la giochiamo alla pari»

“Il giorno dopo la rabbia non è passata. Claudio Lotito non riesce a farsi una ragione di una sentenza, quella dell’Uefa, che costringerà la Lazio a giocare a porte chiuse le prossime due partite europee. Non se ne fa una ragione, perché la ritiene profondamente ingiusta. Ed è pronto a dimostrarlo in sede di appello. Al tempo stesso difende l’operato di un club, il suo, che negli ultimi anni ha cercato in tutti i modi di isolare certe frange della tifoseria e di prevenire il verificarsi di determinati episodi. «Siamo stati puniti per fatti che in realtà non sono mai accaduti», attacca Lotito. L’Uefa, nel suo rapporto, parla però di comportamenti razzisti nel corso di Lazio-Borussia. Si fa rifermento a saluti fascisti esibiti da alcuni tifosi in curva. «Non è andata così. Il delegato Uefa ha equivocato dei gesti che i tifosi hanno compiuto. Quando si intonano cori è normale agitare le braccia. Non erano braccia tese per fare saluti fascisti».

L’hobby del razzismo da stadio già venti episodi solo in serie A (Repubblica)

“L’Europa ci guarda, annota, sanziona. I due turni di squalifica dell’Olimpico per il saluto romano di alcuni ultrà laziali contro il Borussia Mönchengladbach suonano eccessivi, da noi. «Dispiace per la tifoseria e per la quasi totale maggioranza dei tifosi che per colpa di qualcuno pagano un prezzo che non va bene», commentava ieri Giovanni Malagò, presidente del Coni. Sarà una minoranza, ma in Europa League Lotito ha già pagato tanto: 40mila euro di multa per Tottenham-Lazio, 50mila con squalifica sospesa di un turno per Maribor, 40mila e lo stadio chiuso adesso. Al contrario, in Italia il club è stato punito solo una volta, i cori contro Ibarbo, 15mila euro. Scoperchiato dal pugno duro della giustizia europea, il razzismo latente è un virus inattaccabile per il nostro calcio, che prova a debellarlo con un’aspirinetta. In questa stagione, sono già 20 i casi puniti in A, tre in Coppa Italia. Quasi ogni settimana c’è un nero insultato o una città infamata, ma s’indignano in pochi. L’effetto Boateng sembra già sfumato: nelle partite che contano, meglio continuare a giocare.


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