STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Perinetti:«Vorreirimanerequi RinnovodiMiccoli?Riparliamone» (Il Giornale di Sicilia)

“…«Dobbiamo tentare di fare il massimo».Ormai da mesi lo ripetonounpo’ tutti gli interpreti della stagione rosanero. Il tempo stringe e Giorgio Perinetti lancia l’ultimatum.«ConlaRomadiventa un passaggio obbligato – dice -. Inizia ad affiorare la delusione e a prendere corpo l’idea di una retrocessione impensabile in estate. Adesso c’è la Roma, forse la squadrapiù informadelmomentoconunTotti strepitoso. L’atteggiamento deve essere lo stesso di Milano, con più intensità. Cerchiamo di recuperare Dossena, Miccoli e Barreto». Proprio la situazione di Miccoli (a Lecce per ultimare le cure dopo i problemi al polpaccio, ieri spettatore dell’allenamento dei giallorossi) è quella su cui Perinetti si concentra. Lastagione del capitano è stata fra le peggiori per continuità e reti e le trattative sul prolungamento del contratto in scadenza si sono fermate. «Ha avuto tanti contrattempi, la squadra non è stata in grado di aiutare gli attaccanti e tutti hanno fatto fatica – ammettePerinetti – .Èuncampione, purtroppo con tanti problemi che quest’anno si sono ripetuti. Contratto? È prematuro dirlo.Ho chiesto alla squadradidimenticare le posizioni individuali, li voglio concentrati»

De Sciglio & Cerci il bello dei debuttanti (La Gazzetta dello Sport)

“Cabrini sul milanista: «A Ginevra ha mostrato personalità» Bruno Conti sul granata: «Io orgoglioso di averlo scoperto»

“ala destra azzurra nel secondo tempo di Ginevra. Ruolo affascinante, che appartenne a Gigi Meroni, Franco Causio, Bruno Conti. Un Cerci propositivo, «scavallante» per 45 minuti lungo la linea laterale e che ha messo in difficoltà Filipe Luis, laterale sinistro del Brasile. Caso vuole che Cerci sia stato scoperto proprio da Bruno Conti, come Cabrini campione del mondo a Spagna ’82 e da tempo responsabile del settore giovanile della Roma: «La primavolta che lo vidiAlessio aveva 13 anni e giocava a Valmontone (paese a circa 50 chilometri dalla Capitale, ndr), in una società satellite della Roma. I genitori non potevano fare tutti i giorni avanti e indietro con Trigoria, così lo mettemmo in pensionato da noi». Tanti anni sono passati e Cerci ne ha fatta di strada: «Felicissimo di aver visto l’esordio in Nazionale di Alessio, sono orgoglioso di averlo scoperto. Col Brasile ha giocato un’ottima partita. In questa stagione, al Torino con Ventura, ha trovato una continuità che lascia ben sperare». Il futuro è adesso: «Alessio è cresciuto tanto e in Nazionale può andare lontano. E’ forte fisicamente, tira con tutti e due i piedi, ha il senso del gol. Anche nelle giovanili segnava parecchio ». Prandelli ha detto: «Conti aveva più fantasia e all’ occorrenza sapeva trasformarsi in centrocampista. Alessio è più attaccante ed è più potente ». Bruno Conti concorda col c.t., ma fino a un certo punto: «Io in campo facevo un lavoro enorme…».

Sneijder: «Strama spinto a escludermi Ma lo capisco…» (La Gazzetta dello Sport)

“«Allenare l’Inter a 36 anni è una grande chance… Però con Mou non sarebbe successo»

“Mai banale anche in campo, come spesso accade quando torna in patria Wesley Sneijder ha parlato a tutto campo con i giornalisti olandesi. Nello specifico al portale Volkskrant il centrocampista del Galatasaray, che mercoledì prossimo affronterà il Real Madrid di Josè Mourinho nell’andata dei quarti di finale di Champions League, è tornato sulle sue tre stagioni e mezzo in nerazzurro. «Dopo il 2010, l’Inter ha cambiato tanti allenatori che a loro volta mi hanno utilizzato in posizioni diverse. L’unico che ha davvero sfruttato le mie caratteristiche da centrocampista offensivo è stato Stramaccioni».

Altra contestazione Il tifo diventa contro (La Gazzetta dello Sport)

“Squadrairrisa nel test: applausi allaPrimavera Zamparini deferito per le frasi contro Peruzzo

“A Palermo è nata la contestazione 2.0. Niente aggressioni fisiche e nemmeno troppe parolacce e offese personali (ad eccezione di quelle subite da Salvatore Aronica e Josip Ilicic), bensì un nuovo e più umiliante modo di esprimere la propria amarezza per il disastroso Palermo edizione 2012-2013: irridere i propri (ex) beniamini osannando l’avversario di giornata. E così nel test in famiglia disputato ieri al Barbera a porte aperte contro la Primavera i circa 300 tifosi accorsi, dopo l’iniziale indifferenza, sono passati agli «olè» ad ogni tocco di pallone dei baby rosanero innervosendo i «grandi» e soprattutto l’allenatore Sannino che ad un certo punto – visibilmente indispettito – è arrivato addirittura a interrompere per qualche attimo l’amichevole. Rassegnazione A nulla sono valsi il gol di Ilicic e la doppietta di Boselli nel 3-0 finale (la gara si giocava su tre mini-tempi di 25 minuti ciascuno), i palermitani presenti allo stadio hanno continuato a «tifare » per la Primavera, galvanizzando tra l’altro i ragazzini autori di un’ottima prova. Per il «miracolo» salvezza ci vorrebbe anche l’apporto della cittàma ormai lo scollamento è evidente, l’amarezza e la rassegnazione sembrano aver preso il sopravvento su tutto il resto e pochi giorni fa, in un’altra seduta effettuata a porte aperte, i cori più gettonati erano stati: «Era meglio Canà» e «la B-zona dov’è», con riferimento al film di Lino Banfi L’allenatore nel pallone. Qualche contestazione più pesante le scorse settimane c’è stata, sia dopo l’addio di LoMonaco quando l’auto di Zamparini (ormai inviso a buona parte della tifoseria) venne presa a calci a Boccadifalco, sia dopo l’1-2 interno col Siena del 10 marzo (in 300 ringhiarono la propria rabbia all’uscita della squadra dallo stadio Barbera), ma in realtà il pubblico palermitano, seppur deluso, non ha mai esagerato.


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