STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Manfredini si carica: «Col Siena la partita dell’anno» (La Gazzetta dello Sport)

“Questione di punti di vista. Corretti (e condivisibili) entrambi: Ballardini fa il pompiere (per convinzione personale, e di certo non per raffreddare gli animi), svuotando l’attesa verso il Siena da paure e tensioni, mentre la piazza genoana e la squadra dicono che quella di sabato sarà nientemeno che «la gara dell’anno». Parola di Thomas Manfredini, uno dei rientri pesanti per il Grifone in vista della sfida con i toscani. Quando lui s’è dovuto fermare, un mese fa, forte del miglior rendimento stagionale nel Genoa dietro a Kucka (voto-medio 6,14), i rossoblù si sono impantanati con tre k.o. di fila che hanno fatto riaccendere la spia rossa nella lotta-salvezza. Sabato, salvo imprevisti, dovrebbe ricomporsi davanti a Frey (pure lui candidato al rientro) la difesa titolare post-mercato di gennaio.

In aprile primi passi per il nuovo stadio (La Gazzetta dello Sport)

Il12Garroneparteciperà al vertice in comune per vagliare le opzioni

“Finalmente un passo avanti, anche se piccolo. La Sampdoria sogna di costruire lo stadio di proprietà e dopo alcune idee naufragate in fretta, ecco che l’iniziale proposta del comune, studiare la collocazione di uno stadio nell’area della Fiera, attualmente occupata dal palasport, sta per diventare concreta. C’è una data, intanto, il 12 aprile, giorno in cui è collocata la riunione della commissione consiliare competente per l’urbanistica diGenova. Riunione alla quale parteciperà pure la Sampdoria, con Edoardo Garrone in testa. Non esiste un progetto, prima sarà necessario capire se l’idea può diventare qualcosa in più, ma esiste un progresso effettivo. Il sogno blucerchiato è più vicino alla realtà.

Prandelli ha scoperto i nuovi italiani Lasci stare quelli finti (Il Giornale)

“Supermario e il Faraone la generazione futuro Chiudiamo finalmente il discorso degli oriundi

“Pescati Balotelli ed El Shaarawymettiamonelcassetto( possibilmente chiuso buttando la chiave)ilcasooriundi.Dimentichiamoliunavoltapertutte, ringraziamoSchelottoeOsvaldoultimi della compagnia. La solita fortuna di Prandelli permette di restituireallaRomaOsvaldosenza rancore, lasciandogli la magliadelbuonricordo, perdirlain modo soft. L’esperimento è ancoraunavoltanaufragato, inazzurroabbiamoavuto39oriundi madavveropochihannolasciatoilsegno. Qualcunoèstatofuoriclasse a prescindere (Libonatti, Monti, Orsi, Schiaffino, Ghiggia, Sivori, Altafini), qualche altrohaavutolafortunaditrovarsi conlamagliagiustanelmomento giusto: l’ultimo Camoranesi campionedelmondoinGermania, comenel’34e’38losonostati De Maria, Guaita, Guarisi (oltreaMontie Orsi)e Andreolo. Ripartire da Balotelli e El Shaaarawy significa ripartire da un’Italiadiversa,multietnicaefigliadiunnuovomondo. Iduesononati in Italia, i genitorihanno altre storie, ma certamente c’è unrapportodiversoconlaterra. Intendiamoci:alcunioriundisono legatissimi al nostro Paese, non a caso hanno continuato a vivere quidopo aver inondato il nostro pallone di buon calcio e meravigliosi gol,mala “generazione Prandelli“ è stata tutta un buco nell’acqua. Nonostante ThiagoMottachepiacevaatanti allenatorienonostanteOsvaldo che,infattodigol,cisafare.Prandellineltempoèriuscitoarifilarci: Ledesma(ilpiùutile),Amauri (il più inutile), Thiago Motta (il più lumaca), Osvaldo (il più goleadorovverosolo3reti) eSchelotto, il più incomprensibile, nonacasofinito all’Inter.

«Se resto a Napoli? Il calcio è business…» (Il Corriere della Sera)

“Se intendete scommettere su Edinson Cavani (foto) ancora a Napoli l’anno prossimo, leggete prima che cos’ha detto ieri il Matador al giornale El Observador. Dal ritiro della Seleccion in Uruguay, dove si trova in vista del match di qualificazione ai Mondiali domani a Santiago contro il Cile, Cavani ha risposto così a chi gli chiedeva se resterà a Napoli: «El fútbol es todo un negocio». Il calcio è un affare, business, qualcosa che prima che al cuore parla al portafoglio. Proprio e dei club. «A Napoli sto bene e la gente mi dimostra molto affetto—ha aggiunto il centravanti— però non si sa mai dove ti può portare il nostro sport. E poi sono decisioni che dipendono anche dai presidenti». La chiave è naturalmente la clausola rescissoria allegata al suo contratto. Ne ha parlato l’altro giorno anche il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis: «Cavani ha sempre dimostrato grande fervore, grande amicizia e professionalità, è sempre stato attaccato alla maglia del Napoli, ovvio che in un ragazzo di 25 anni ci possa essere però l’attrazione verso club come il Barcellona o il Real Madrid». Perché solo loro? «Perché 70 milioni di clausola sono forse due le squadre a poterli spendere. E poi bisogna vedere se gli allenatori sono gli stessi o cambieranno. Sono loro a decidere». Ma ancora di più, come dice bene il Matador, i portafogli dei presidenti. Le prossime settimane saranno decisive ma, in fondo, un trasferimento potrebbe servire a entrambi: a Cavani per tentare il salto di qualità in una grande squadra, al Napoli per incassare i soldi utili per migliorare la squadra in tutti i reparti.


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