STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Tutto cambia, tranne Totti festa per i venti anni di A (Repubblica)

“La prima volta era il 28 marzo del ‘93, a Brescia, un paio di minuti al posto di Rizzitelli. Sono passati 7.305 giorni, 281 gol — più di uno al mese — di cui 226 in serie A: reti utili a vincere poco, uno scudetto, qualche coppa, ma divise in 668 partite giocate tutte con la stessa maglia. Oggi, vent’anni dopo la prima volta, la maglia della Roma è diventata la pelle di Francesco Totti. Vent’anni di serie A, di record, a cominciare dal secondo posto nella classifica all time dei marcatori del campionato italiano. «Ma è il passato, io penso al futuro», giura lui. Quando ha iniziato, il Nanni Moretti di “Caro Diario” girava in vespa una Roma che ancora non conosceva il suo futuro simbolo, Clinton era il neoeletto presidente Usa e Sensi non aveva ancora comprato la Roma. Tutto è cambiato, tranne lui. «Caro Francesco, hai fatto la storia del calcio italiano »: l’incoronazione è quella di Gigi Buffon, suo compagno nel mondiale vinto nel 2006. Ma la loro amicizia parte da lontano: «Abbiamo cominciato insieme all’Under 15 e continuiamo a incrociarci sui campi di A, dove spesso (10 volte per la precisione, tante quanti i gol che mi hai fatto) da campione quale sei ti sei dimenticato dell’amicizia… Poi, al fischio finale, di nuovo sorrisi tra noi, come quando temevo mi facessi il cucchiaio e ti ho parato un rigore: alla fine mi dispiaceva fossi proprio tu.

Marzo da primato È il mese di Montella (La Gazzetta dello Sport)

“Da quando allena, non ha mai perso. In viola tre vittorie su tre, e a Cagliari può fare poker

“Varia, e di brutto, il meteo. Non i risultati di Montella. Marzo è unmese pazzo solo per alcuni, trasformandosi in prezioso alleato per chi, comeil tecnico viola, non associa il periodo dell’anno alla parola sconfitta. Nel 2011 con la Roma, passando per il 2012 di Catania, per finire alla stagione attuale in viola. La costante diventa una statistica rilevante. Dodici partite di serie A da tecnico, sette vittorie e cinque pareggi il prezioso bottino. 2,16 punti di media a gara ed un trend quasi da scudetto. Arricchito dal premio («Miglior allenatore delmese di marzo») vinto lo scorso anno a Catania e consegnatogli a Torre del Grifo anche da rappresentanti della Lega di Serie A.

Apertura Is Arenas Oggi la decisione (La Gazzetta dello Sport)

Si lavora per l’ingresso dei soli abbonati. Conti ok in amichevole

“Oggi alle 10 si decide l’accesso dei 4.800 abbonati rossoblù all’Is Arenas Stadium per Cagliari- Fiorentina.Mala riunione della Commissione del comune di Quartu stava per saltare. Infatti, ieri, intorno alle 16 la Asl, il cui parere è vincolante, ha fatto sapere che non si sarebbe presentata. L’ennesima mazzata per tifosi e società. Alle 19 la retromarcia. L’azienda sanitaria (che lamentava ritardi nell’invito al vertice, carenza di personale e questioni di competenza) sarà alla riunione coordinata dal vice sindaco Fortunato Di Cesare. Partecipano Cagliari calcio, Polizia municipale, Vigili del fuoco e Coni. Il ventilato forfait della Asl non è stato preso bene. Ma il passo indietro dell’azienda sanitaria sarda è provvidenziale per ipotizzare sabato pomeriggio il via libera ai supertifosi rossoblù

Morosini shock (La Gazzetta dello Sport)

«L’uso del defibrillatore potevasalvargli la vita»

I periti del Gip: «Fatale il mancato utilizzo dell’apparecchio Piermario avrebbe avuto il 60-70% di probabilità di farcela»

“Nonè una sentenza. Tuttavia le parole scritte dai tre periti nominati dal gip del tribunale di Pescara, Maria Michela Di Fine, per spiegare i motivi della morte di Piermario Morosini lo scorso 14 aprile allo stadio Adriatico-Cornacchia, sono pesantissime. La sintesi: il defibrillatore doveva essere usato e questo avrebbe potuto aumentare le probabilità di salvare il centrocampista del Livorno. «In merito alla incongrua, caotica assistenza sanitaria fornita al momento della caduta a terra del Morosini, nel campodi gioco del Pescara calcio, possiamo concludere che vi sono comportamenti sanitari che, a nostro avviso, hanno rilevanza causale nel determinismo dell’exitus dell’atleta». Due domande chiave In un primo tempo gli investigatori hanno accertato la presenza dello strumento nella dotazione dei soccorsi, poi il suo funzionamento. Trovate le risposte alle prime due domande nella fase iniziale dell’inchiesta, il defibrillatore c’era e funzionava per bene, è toccato ai periti Vittorio Fineschi, Francesco Della Corte e Riccardo Cappato, affrontare gli altri due quesiti: perché non fu usato il defibrillatore? E chi era il più alto in grado fra i sanitari impegnati nei soccorsi? Nel primo caso: «Tutti i membri della equipe medica — si legge nella perizia — hanno omesso di impiegare il defibrillatore semi-automatico esterno, già disponibile a lato della vittima pochi secondi (25) dopo il collasso.Ciascuno dei medici intervenuti è chiamato a detenere, nel proprio patrimonio di conoscenza professionale, il valore insostituibile del defibrillatore nella diagnosi del ritmo sottostante e, in caso di fibrillazione ventricolare, il valore cruciale nell’influenzare le chance di sopravvivenza della vittima di collasso».

Zamparini alza ancora la posta «Raddoppiatoilpremiosalvezza» (Il Giornale di Sicilia)

“Blitz delpresidenteaBoccadifalco:«Vediamosequestadecisionemotiveràlasquadra»

Unamisuraestrema, quella della disperazione. Una strategia per cercare di innescare nella testa enellegambedei giocatori rosanero la scintilla che puòportare alla rimontasalvezza. Zamparini ha deciso: raddoppierà il premio salvezza. Dal bonus di un milione e seicentomila euro fissato lo scorso febbraio, si passerà ad un premio da tre milioni e duecentomila euro in caso di permanenza in serie A. Lo ha comunicato alla squadra lui stesso ieri pomeriggio, quando si è recato attorno alle 16alcampodi allenamento di Boccadifalco. «Sono andato a salutarli e a comunicarglichehoraddoppiato ilpremio salvezza – dice Zamparini – nonsonemmenose potrà servire amotivarli, vedremo». Il presidente è deluso, rammaricato. Il tono di voce è rauco, quasi sommesso. Probabilmente ancheluihasmessodi credere nelle possibilità di una rimonta. «Non sono fiducioso per la partitaconlaRoma, nonsonofiducioso in generale. Perché? Perché la matematica ci mette in difficoltà.Epoi perché dalle patatenonsi tirano fuori i fiori…».

«Più credibili con il tetto ai salari» (Il Corriere della Sera)

“Abodi: «I calciatori? Hanno capito. Un’idea anche per la A»

“Andrea Abodi, presidente della Lega di B, comehanno preso i calciatori l’introduzione del tetto ai salari? «Beh la nostra decisione non è stata un agguato. Ne abbiamo parlato prima e durante, perché il nostro metodo è quello del dialogo. Diciamo che i calciatori non sono totalmente al nostro fianco,ma hanno capito le ragioni che ci sono dietro». Le spiega anche a noi? «Dobbiamo utilizzare al meglio le risorse che arrivano dalla serie A: non possono tramutarsi in mero assistenzialismo, devono servire per raggiungere obiettivi. E il nostro obiettivo principale è la stabilità economica, da cui dipende la credibilità del sistema. Il tetto ai salari può essere, assieme al contenimento delle rose, uno strumento per arrivarci ». Un giocatore potrà prendere al massimo 300 mila euro lordi l’anno. «Esatto. E metà stipendio sarà legato a risultati, personali e di squadra». Negli sport americani il tetto ai salari fissa quanto una società può spendere come monte ingaggi complessivo. Perché si è scelta la strada del tetto individuale? «Perché già oggi un tetto complessivo esiste: gli emolumenti dei tesserati non possono pesare per più del 60% sul valore globale della società».


Be the first to comment on "STAMPA – Accade (non solo) in serie A"

Leave a comment