STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Montella vuole dimenticare Cagliari, Toni vuole sostituire Jovetic (Il Giornale di Sicilia)

“La Fiorentina è tornata in campo per preparare la sfida di domenica prossima, alle 12,30, al Franchi contro il Milan. Sfida importante e di prestigio che potrebbe segnare il futuro europeo della squadra viola. Assente oltre all’infortunato Jovetic anche Giuseppe Rossi già volato negli Usa dove il 4 aprile si sottoporrà a Vail, in Colorado, dal professor Staedman, lo stesso che lo ha operato, ad un nuovo e probabilmente decisivo controllo al ginocchio infortunatosi due volte. Grande fermento e attesa per la gara con i rossoneri per cui si prevedono oltre 35.000 spettatori: i tifosi viola si aspettano un’immediata reazione dopo il brutto scivolone in casa del Cagliari, intanto Montella per provare a fermare il Milan come già all’andata lavorerà per trovare le soluzioni migliori per sostituire Jovetic.

«Lecritichefannomale, maorasalvezzapossibile» (Il Giornale di Sicilia)

“…Palermo-Roma l’hanno vista a casa, non allo stadio. Un po’ per scaramanzia e un po’ perché il clima del dopo-partita di Palermo- Siena aveva lasciato loro l’amaro in bocca. «Totò c’è rimasto un po’ male – racconta mammaPiera – lui tiene alla nostra presenzasugli spalti.Abbiamopreferito gioire in casa, in compagnia di tanti amici. Gli ho detto che mi sarei rivolta a padre Pio e a santa Rosalia davanti alla tv enon al Barbera ». E il marito Giovanni le fa eco: «Dopo che il Palermo ha vinto però, miofigliomihadetto dinonvenire più al Barbera. Vorrà dire che andremo a vedere dal vivo qualche trasferta». Il morale è tornato alle stelle a casaAronica. I genitori del difensore rosanero – come gli altri tifosi – avevano collezionato parecchie delusioni nelle precedenti gare casalinghe. «Alla fine della garaconil Siena – racconta Piera Aronica – ho inforcato gli occhiali scuri, per coprire le lacrime. Mi facevano male le offese che arrivavano dagli spalti enonsolo quelle amio figlio. Vedere la squadra a centrocampo sconfittaedemoralizzatamihafatto male. Sono felice che il Palermo si sia rialzato contro la Roma». Il cuor di mamma ha traballato quando il numero 3 è finito alla sbarra per la sconfitta con il Milan, quandohapersoil confronto diretto con quel “demonio” di Super Mario.«Ancheicampionipiùgrandi – sottolinea la madre dell’ex del Napoli – commettono errori. Lui naturalmenteera amareggiato dopola sconfittaconil Milan,macredoche, assieme al resto della squadra, abbia reagito alla grande contro la Roma. Ha voluto fortemente la maglia rosanero, nonostante la difficile situazione di classifica e crede in questo progetto. Credo che il pubblico debba sostenere la propriasquadra nel benee nelmale. Miofiglioei suoicompagnihanno sempre dato il massimo. Ora stringiamoci tutti attorno ai calciatori di Sannino, la salvezza è ancora possibile».

Juve irriconoscibile a Monaco Bayern, una notte da maestri (Repubblica)

“La Juventus svuotata dei suoi campioni, tradita dalle sue stelle spente, perde malissimo in Germania e rischia di trovare troppo presto la risposta che cercava: quanto le manca per essere all’altezza delle grandi? Beh, parecchio se ci limitiamo alla sua notte sbagliata. La distanza vera, però, non è stata tra Juve e Bayern ma tra Juve e Juve. Perché i bianconeri sono mancati soprattutto a loro stessi. Non c’erano Buffon, Pirlo, Marchisio, Vidal, non c’erano Matri e Quagliarella. Fantasmi, nuvole. La cosa sorprende, perché è rarissima. Si può dire che i torinesi non siano mai entrati in campo, mai davvero. E tra una settimana dovranno farlo da leoni in casa loro, per ribaltare un destino che pare segnato. Poi, non si può mai dire perché la Juve sa anche essere illimitata, ogni tanto. Quella di Monaco, però, è stata una specie di copia, quasi un falso, peccato. Mica facile scalare l’Everest se dopo mezzo metro sei già inciampato, picchiando il muso contro i sassi. E se nella scalata ti tradisce pure lo sherpa più fidato, peggio mi sento. A livello statistico è quasi inaudito che un drago come Gigi Buffon sbagli il tempo di una parata dopo nemmeno mezzo minuto, partendo tardi, sviato da una deviazione ma pur sempre colpevole, anche se la difesa si spalanca senza ragione, ma proprio questo accade nello stadio incendiato di rosso. Il gol appartiene a un ragazzo di vent’anni, David Alaba, che ci spiega come stia cambiando il mondo: madre filippina, padre nigeriano, passaporto austriaco e crescita sportiva in Germania.

Pallotta e una Roma stile americano “Staremo qui a lungo, la svolta è vicina” (Repubblica)

“In attesa del 2014/15 quando arriverà la maglia con il logo della Nike (nuovo maxi-sponsor della Roma), Totti e compagni indosseranno la prossima stagione una maglia elegante, “istituzionale”, con riferimenti alla storia della squadra. Intanto il rilancio sportivo ed economico del club giallorosso prosegue secondo i piani. «E non siamo lontani dal pareggiare i conti», assicura il presidente James “Jim” Pallotta, 55 anni. Il quale, prima di attraversare l’Atlantico per il derby Roma- Lazio di lunedì, ha voluto presentare a New York il nuovo “brand globale” della squadra. Pallotta, lei è un manager di successo di hedge funds: ma perché è tanto ottimista sulla Roma se i conti sono ancora in rosso, i nuovi investitori non si vedono e la squadra tentenna? «Alcuni problemi sono storici, di lunga data, ma la svolta è vicina. In Italia il calcio è sempre stato quasi un business di famiglia, una forma di hobby per chi poteva permetterselo. Noi invece attingiamo all’esperienza americana per impostare diversamente il business, in particolare facendo leva sul legame della squadra con la città di Roma. E dopo gli accordi con Volkswagen, Walt Disney e Royal Caribbean, la sponsorizzazione decennale della Nike rappresenta un salto di qualità che ci differenzia rispetto ad altri club e ci dà una visibilità internazionale». Ma che dice delle recenti delusioni della squadra? «Il nostro vero problema è la regolarità dei risultati. Abbiamo sconfitto squadre come la Juventus e fatto un’ottima campagna acquisti. Ma poi un partita come quella con il Palermo ci ricorda che dobbiamo ancora lavorare. D’altra parte neanche Roma è stata costruita in un giorno…»

Borja Valero, l’indispensabile portafortuna (La Gazzetta dello Sport)

“Il centrocampista spagnolo ha segnato proprio al Milan l’unico gol in campionato

“Nessun fantasma, ma se ne avverte la presenza. Dopo il sabato pre Pasqua, la certezza è che anche l’assenza non passa inosservata. Anzi. L’ammonizione pesante beccata da Borja Valero contro il Genoa, e conseguente squalifica nella sfida successiva di Cagliari, era stata presa come una buona notizia dal popolo viola. «Ci sarà contro il Milan», è il comune pensiero. Dopo venti minuti del primo tempo nella surreale e deserta cornice di Is Arenas, avevano già tutti cambiato idea. Niente da fare, di Borja la Viola non può proprio farne a meno. Mai. Prima e ultima Una dipendenza certificata dai dati. Con lo spagnolo sempre titolare in tutte le ventinove partite di campionato prima di Cagliari. In Sardegna è toccato a Migliaccio provare a sostituirlo. Calciatori tricologicamente simili, ma dannatamente diversi dal punto di vista tecnico. Inutile e sbagliato incolpare quest’ultimo. Il compito sarebbe stato proibitivo per tutti gli altri componenti della rosa. La buona notizia però, stavolta c’è davvero. Borja è pronto a riprendersi il posto da titolare domenica contro i rossoneri. Un sollievo persino per gli esperti compagni di reparto. Visto che a Cagliari si è visto il peggior Pizarro della stagione, orfano del gemello qualitativo. Ha fatto qualcosa di piùAquilani: niente di paragonabile comunque a quanto visto in altre circostanze.


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