STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Ultrà accoltellati, scontri e molotov Battaglia per il derby dell’Olimpico (Il Corriere della Sera)

“Cariche della polizia a piedi e con blindati. Cinque in ospedale

“Teppisti incappucciati imperversano a Ponte Milvio. Attaccano in massa, retrocedono senza voltarsi. Contro il cordone delle forze dell’ordine lanciano di tutto: molotov, sassi, bottiglie, pezzi di scooter. Volano cestini in ghisa dei rifiuti, transenne di metallo, schegge di marciapiede. Il primo atto della battaglia dell’Olimpico va in scena meno di due ore prima del derby. L’accoltellamento di due ultrà romanisti che avevano parcheggiato l’auto in mezzo a quelle dei laziali innesca la miccia. Poi decine di giovani a volto coperto si coalizzano contro polizia e carabinieri. E il piazzale del ponte dei «lucchetti dell’amore» si copre della nebbia dei lacrimogeni, dei fumogeni di un tappeto di cocci di vetro mentre le bombe carta esplodono dappertutto. Per il derby scene come queste sono ormai una costante. E prima l’imbrunire poi il buio peggiorano le cose. Un’altra serata di scontri, agguati, tafferugli. Cariche a piedi e con i blindati nella zona rossa attorno all’Olimpico. Un’area trasformata in isola pedonale per un raggio di un chilometro dove ieri sono state ferite otto persone. Sia loro sia il presunto assalto a un’ambulanza — solo circondata da un gruppo di tifosi un po’ troppo curiosi — fanno il giro del mondo. Ne parlano le agenzie e i siti web internazionali. Un altro duro colpo all’immagine sportiva della Capitale, già alle prese con le pesanti punizioni dell’Uefa contro la Lazio e le partite di coppa a porte chiuse.

Von Bergen e Garcia ecco i gol da lontano (La Gazzetta dello Sport)

“Lo svizzero l’ultimo l’aveva fatto al Neuchatel nel 2004 Per l’argentino è il riscatto di una stagione difficile

“Che qualcosa sia cambiato nel Palermo è una dato di fatto. Nelle prestazioni, nei risultati e nella propensione offensiva anche di chi, per attitudine, dovrebbe pensare solo a difendere. È tornato a segnare l’attacco e contemporaneamente anche i difensori si sono riscoperti goleador. Ben due sono andati a segno con la Sampdoria, aprendo e mettendo in cassaforte il risultato. Steve Von Bergen e Santiago Garcia, non proprio degli specialisti sotto porta. Provvidenziali Lo svizzero non faceva centro addirittura dal 2004 quando giocava con il Neuchatel Xamax. Ha atteso 9 annimaquello di domenica potrebbe avere un peso davvero notevole sul destino del Palermo. L’argentino la sua prima rete in carriera l’aveva realizzata lo scorso 15 maggio con il Novara nell’ultima di campionato a San Siro contro il Milan. Fu un gol ininfluente perché il Novara, già retrocesso, perse 2-1. Con la Samp invece è coinciso con la certezza dei tre punti, quelli di cui aveva un disperato bisogno il Palermo. La primavittoria in trasferta del campionato porta la loro firma. Chissà cosa sarebbe successo se i difensori avessero compensato l’astinenza dell’attacco nel periodo peggiore dei rosanero? Il segnale che sotto porta ci sono anche loro è stato lanciato ed è stata una risposta a tutti i detrattori di un reparto troppo volte bersagliato, anche giustamente, per i troppi errori commessi. Quella di Genova rimarrà una giornata particolare soprattutto per Garcia. Il difensore in questa stagione era stato troppe volte protagonista in negativo di gravi errori difensivi (dall’autogol con l’Inter, al rigore in favore del Chievo a Verona, giusto per citarne qualcuno).

Moratti raddoppia: “Vogliono colpire l’Inter”(Repubblica)

Nuove accuse dopo il 3-4 con l’Atalanta. Nicchi replica: “Se la pensa così deve lasciare”

“C’è una «volontà di colpire l’Inter» e un «danneggiamento costante» da parte degli arbitri. E c’è anche una «sceneggiatura scritta che prevede un finale, portare il Milan in Champions». Bum. È assalto al Palazzo. A sette giornate dalla fine del campionato, a scatenare la bufera è il rigore inesistente concesso da Gervasoni all’Atalanta, sul 3-1 per l’Inter a San Siro, da cui gli ospiti hanno preso lo slancio per chiudere la partita sul 4-3, approfittando degli sbandamenti della difesa interista. Così il giorno dopo si innesca l’artiglieria pesante. Protagonisti tre nerazzurri doc: Massimo Moratti, presidente della Beneamata, Paolo Bonolis, showman televisivo, e Javier Zanetti, capitano. Moratti non fa nomi né cognomi, allude e affonda senza riferirsi direttamente ai due grandi nemici che invece ha bene in mente: la Juventus e il Milan. Bonolis invece, che tra l’altro è sotto contratto con Mediaset dove si accinge a condurre un nuovo programma, va giù durissimo sul Milan di Berlusconi da Inter Channel, e le sue dichiarazioni vengono sparate dal sito nerazzurro: «Il pretesto ormai è chiaro, ci deve essere una sceneggiatura scritta che prevede un finale, quello del Milan che ha fatto investimenti e che vuole essere portato in Champions. È una commedia. Io se fossi il presidente Moratti manderei in campo la Primavera. Non puoi più credere nella buona fede degli arbitri». Botte da orbi: l’Inter serra le file come ai vecchi tempi pre-Calciopoli, si chiude nel fortino perché non vede un rigore da 21 giornate (solo Palermo e Catania ne hanno avuti meno), rinvia le valutazioni su Stramaccioni che anzi da questo bailamme sembra rafforzato: ieri Moratti lo avrebbe rassicurato sul futuro, dicendogli che ha tante attenuanti per questa stagione in cui il terzo posto non arriverà, che a maggio se ne riparlerà con calma. Oggi non è ancora chiaro il destino di molti attuali interisti e a fine stagione si valuterà ogni cosa, allenatore compreso. Ora è il momento dell’ira, anche se costerà deferimenti (per Moratti) e squalifiche (ad alcuni giocatori e forse a un preparatore atletico per la rissa al termine di Inter-Atalanta). Moratti lo sa ma va avanti sulla sua linea anche il lunedì, dopo lo sfogo di domenica notte («Non credo alla buona fede degli arbitri»): «Non ho cambiato idea. Credo di non dover spiegare meglio: basta vedere come sta andando questo campionato e soprattutto nei nostri riguardi. Quando c’è una volontà di colpire… Il rigore su Rocchi nel dubbio non si dà. Contro di noi invece si dà, mentre sono 20 giornate che non vediamo un rigore.

Non ci sarà mai più un caso Is Arenas: deroghe limitate (La Gazzetta dello Sport)

“Cambi solo a impianto ultimato. Il Cagliari chiede i danni al Comune di Quartu: 10-20 milioni di euro

“Mai più un altro caso Is Arenas. La Lega di Serie A corre ai ripari: presto verranno modificate le norme che prevedono le deroghe, cioè le variazioni ai campi di gara indicati al momento dell’iscrizione al campionato. È questa la decisione più importante presa ieri dal Consiglio di Lega riunito (come sarà per una seduta ogni quattro) nella sede del Credito sportivo a Roma. «Non sarà possibile fare la modifica del regolamento per l’assemblea di venerdì – spiega il presidente Maurizio Beretta – ma lo faremo entro i termini per l’iscrizione al prossimocampionato: le deroghe verranno concesse solo a impianto ultimato». A Trieste è stata avviata la rizollatura per garantire al Cagliari di giocare le ultime gare interne. E trapelano le cifre della richiesta danni che il Cagliari avanzerà al Comune di Quartu: tra i 10 e i 20 milioni di euro. Di questo si parlerà oggi pomeriggio in consiglio comunale. Nuovi business Ieri (con sei consiglieri presenti di cui tre in videoconferenza, oltre ai due consiglieri federali Lotito e Pulvirenti) il Consiglio ha anche gettato le basi per i nuovi business. In particolare si vuole rendere più appetibile la Coppa Italia sfruttandone separatamente i diritti commerciali. Si è parlato anche di multiproprietà, seconde squadre

SCENDE IN CAMPO IL COMICO ANCHE NEL CALCIO (Il Giornale)

“Scende in campo il comico. Anche nel football. NontrattasidiBeppeGrillomadi Bonolis Paolo (nel tondo). Il quale ha intuito il male e dunque scende in campo non perl’interessedelpopoloincazzato ma per difendere la propria squadra del cuore più incazzatadelpopolodicuisopra. Abbandona il linguaggio para aulicodelsuorepertorioesiadegua al frasario calcistico, così spiegandoilmomento:«Ilpretestoèormaichiaro, cideveessereunasceneggiaturascrittache prevedeunfinale,quellodelMilan che ha fatto investimenti e che vuole essere portato in ChampionsLeague.Èunacommedia. Èpalese.Sonodecisioni chesonosicuramentepreseatavolino. Quandol’Intersaràcompletamentedisinnescata i rigoricelidaranno ».Apartel’anacolutofinaleBonolishacapitoche cosìnonsipuòandareavanti,il campionato è un pacco, organizzato come ai bei tempi. Ma stavoltanonsembra esserciun mandante,ilgrandevecchio,infatti, èstatointercettato,squalificato, radiato, eliminato. Dunque va ricercato il nuovo killer: Galliani? Berlusconi? Tutti e due? De Laurentiis? Il Napoli? Lotito? La Lazio? O ancora la lungamanodeitorinesidellaJuventuschenonperdonomailvizio? Nel dubbio Bonolis ha comunquedettochec’èuntavolino uso non alle sedute spiritiche ma a stilare classifiche di campionato.Nonsicapiscechi abbiaincastratol’Interenonsoltanto Peter Pan, non è chiaro quale sia il senso vero dell’operazione e non della vita. La tesi delcomico presentatore è davvero suggestiva perché portata avantidaunuomodi spettacolo, di cultura, di intrattenimento, uno che, dunque, conosce benegliartificiperrestareingloria o scivolare nella depressione.


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