STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

LA TECNOLOGIA O IL SISTEMA UMANO? RISCHIAMOUNOSPORTADUEVELOCITÀ (La Gazzetta dello Sport)

“Domandarsi oggi se sia meglio la tecnologia sul gol fantasma o gli arbitri di porta è un po’ una mistificazione. Quale folle sarebbe contro una bacchetta magica in grado di svelare gol, fuorigioco, rigori, simulazioni sempre più frequenti? Eppure questa magia non è ancora stata inventata. Non esiste. Abbiamo però due sistemi, uno umano l’altro elettronico, sui quali si sta svolgendo una battaglia politica che dimentica il vero obiettivo: aiutare il calcio. Il sistema «umano» e più convenzionale sono gli arbitri di Platini. La loro introduzione è in sé straordinaria: avendo gli occhi fissi su quel che accade nei sedici metri – e non soltanto sulla linea di porta – questi aiutanti dovrebbero consentire ai guardalinee di concentrarsi totalmente sui fuorigioco (e agli arbitri di valutare con più «paracadute»). Dietro le istituzioni, però, ci sono gli uomini. E nella stagione in corso, per la verità, questi uomini non sempre hanno convinto. Poco coraggio? Diottrie? Di sicuro non hanno spiegazione alcuni episodi accaduti sotto i loro occhi e bellamente ignorati. Ma poi la domanda è: ignorati davvero? Il regolamento impedisce loro di gesticolare: possono solo parlare con l’arbitro. E se fosse l’arbitro a contraddire una loro segnalazione? Ah, saperlo.

Il Palermo ha riconquistato i tifosi pienone al Barbera per il Bologna (Repubblica – PA)

“Von Bergen: “La gente ci può dare l’energia giusta”

“LA PROVA generale è prevista oggi alle 13 quando il Palermo simulerà la gara all’ora di pranzo e, per la quarta volta di fila, aprirà le porte del “Barbera” ai suoi tifosi che potranno così assistere alla partitella infrasettimanale. Una prova generale, dicevamo, di quello che è previsto per domenica quando, alle 12,30, i rosa ospiteranno il Bologna. Quella di queste giornate è quasi una chiamata alle armi. Nella lotta per la salvezza squadra e pubblico sono nuovamente sulla stessa lunghezza d’onda. Da una parte i risultati che hanno riconquistato la gente, dall’altra i tifosi che hanno ritrovato quella speranza che solo venti giorni fa sembrava persa definitivamente. E dire che era cominciato tutto con i fischi sotto la pioggia. Al ritorno sulla panchina rosanero, Beppe Sannino aveva deciso di aprire le porte del “Barbera” per l’allenamento. La gente ne aveva approfittato per riversare sulla squadra tutte la sua rabbia e la sua delusione. «Del resto — dice Steve Von Bergen — quando sei ultimo in classifica e i risultati non arrivano non puoi certo aspettarti applausi. Adesso però qualcosa sembra essere cambiata».

Aic: «Salary cap anche per i d.s. e gli allenatori» (La Gazzetta dello Sport)

“«I calciatori rappresentano soltanto la metà del problema: allora perché il salary cap in Serie B non coinvolge anche gli allenatori e i direttori sportivi?». È la domanda che si pone Umberto Calcagno, vice presidente dell’Assocalciatori. Il 26 marzo scorso Andrea Abodi, presidente di Lega, aveva annunciato l’introduzione del salary cap individuale a partire dai nuovi contratti stipulati dal 1 luglio 2013: tetto di 300 mila euro lordi a ciascun giocatore (equamente suddivisi tra parte fissa e parte variabile) che si può «sfondare» a scapito della mutualità che si deve ricevere.Maa distanza di due settimane emergono le prime crepe. «È condivisibile l’obiettivo di stabilizzare il sistema— continua Calcagno — però crediamo sia meglio intervenire sul budget complessivo, non su quello individuale».

Lazio, caccia all’impresa «Noi più forti del destino» (La Gazzetta dello Sport)

“Petkovic deve provare a ribaltare lo 0-2 di Istanbul col Fenerbahçe Niente pubblico e formazione rimaneggiata: «Ma possiamo farcela»

“Rimontona o remontada? In italiano o in spagnolo? Alla Lazio, ovviamente, importa poco. Quel che conta è che ci sia, la rimonta. Sarà difficile, molto difficile, ribaltare il 2-0 subito a Istanbul dal Fenerbahce, anche perché la squadra biancoceleste scenderà in campo in formazione rimaneggiata e senza l’apporto del pubblico. Ma la formazione romana ci crede e questo, in fondo, è l’unico ingrediente davvero indispensabile per riuscire nell’impresa. Petko carica «Abbiamo meno del 50%di possibilità di passare il turno — attacca Petkovic — ma ci crediamo e ci crederemo fino alla fine. Il Fenerbahce è un’ottima squadra, per noi è motivo d’orgoglio giocarci l’accesso alle semifinali di Europa League con un club così importante. Più forte di noi? Non lo so, sarà il campo a dirlo alla fine della partita ». Quella di andata si è chiusa con un risultato negativo e tra mille polemiche per le decisioni arbitrali che hanno fortemente penalizzato la Lazio. «Ma adesso — osserva saggiamente il tecnico — dobbiamo pensare unicamente al compito che ci attende in questa gara di ritorno. Servirà tanta pazienza e rispetto dell’avversario. Dovremo cercare di segnare il prima possibile ed imporre il nostro gioco dall’inizio alla fine».

Razzismo, la Uefa propone 10 turni di stop (Il Corriere della Sera)

“L’Uefa fa sul serio: chi si renderà protagonista di episodi di razzismo, che siano giocatori, allenatori o dirigenti, sarà punibile con 10 giornate di squalifica. In caso di cori razzisti i club potrebbero essere costretti a giocare senza pubblico o con la chiusura dei settori dello stadio da dove sono arrivate le ingiurie. La proposta è stata avanzata ieri dal segretario generale Uefa Gianni Infantino: «C’è bisogno di sanzioni. Se i tifosi fossero recidivi— ha aggiunto —chiuderemo gli stadi e daremo ammenda da 50 mila euro». Intanto la Dinamo Kiev disputerà le prossime due gare casalinghe europee a porte chiuse per i cori razzisti nella gara del 21 novembre di Champions contro il Psg. Sempre Infantino ha annunciato che i tweet dello sceicco Al Thani presidente del Malaga dopo la sconfitta col Borussia («Non è calcio, ma è razzismo») «saranno analizzati dai nostri ispettori disciplinari».

Abete: «Italia, no alla tecnologia sul gol fantasma» (La Gazzetta dello Sport)

“Tecnologia sul gol fantasma? Non è un italian job, non ancora almeno. Mentre la Fifa assegna la gestione «tecnologica» della Confederations Cup al Goalcontrol-4D, mentre l’Inghilterra dovrebbe annunciare oggi il ricorso all’aiuto elettronico fin dalla prossima Premier, l’Italia conferma il suo «no» e si schiera con gli arbitri di porta, primo torneo mondiale ad averli introdotti. No Abete «In questo momento una particolare esigenza non si sente» dice il presidente Figc Abete. «Gli arbitri di porta, fin dalla prima giornata con Juve-Parma, hanno perfettamente individuato tutte le fattispecie. Possono essere state rivolte giuste critiche, ma nessun caso di gol-non gol ha ricevuto valutazione errata». D’altra parte, ricorda Abete, il Board ha lasciato libertà di scelta tra arbitri e tecnologia, addirittura la possibilità di usarle entrambe: «Siamo partiti con gli arbitri addizionali e, per quello che è oggi il riscontro del progetto goal-line technology, non c’è necessità di individuare il mezzo tecnologico ». In due parole: non ci sono garanzie tali da giustificare una spesa notevole.


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