STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

I rosanero al santuario di Santa Rosalia (Repubblica)

“LA SERA impegnati in una manifestazione di beneficenza. Il mattino dopo tutti al santuario di Santa Rosalia. Poi gli allenamenti e la preparazione alla gara contro il Bologna. Sono giornate intense quelle che vive il gruppo rosanero al quale ieri ha fatto visita il presidente Zamparini. Giovedì sera Beppe Sannino si è improvvisato banditore e ha messo all’asta una maglia di Fabrizio Miccoli nel corso di una serata benefica organizzata al teatro Politeama dalla lega per la lotta alla fibrosi cistica. Ieri mattina, invece, un nutrito gruppo di giocatori si è recato al santuario di Santa Rosalia di Monte Pellegrino. L’idea era venuta a Miccoli e Aronica alla vigilia della partita con la Sampdoria. Ieri il proposito è stato messo in atto e i giocatori insieme a Sannino sono saliti con le loro auto sino al santuario dove si sono intrattenuti per una quarantina di minuti con i religiosi.

Presidenti di A in pressing La parola alla Federcalcio (La Gazzetta dello Sport)

“La riforma per la prossima stagione. Ora i giocatori extra-UE sono due. Per ogni nuovo ingresso obbligatoria un’uscita. Cosa dirà l’Aic?

“Un-due-tre. I presidenti di Serie A sono al lavoro per chiedere alla Federcalcio che nella prossima stagione siano allargati a tre gli attuali due posti per gli extracomunitari. Ovviamente a patto che ogni ingresso sia preceduto dall’uscita di un calciatore con passaporto extra-UE. L’iniziativa è recente e va inserita nell’attività della speciale commissione nominata dal presidente federale Giancarlo Abete per studiare le riforme invocate dalla Confindustria del calcio in tema di calcio-mercato. Insomma siamo in una fase tecnica, evidentemente interlocutoria, in attesa della prossima estate. L’unico organo a decidere in materia è, infatti, il Consiglio Federale che di anno in anno indica le direttive in materia. L’apertura L’ultimo aggiornamento risale al luglio 2011: il massimo organo federale riapre al tesseramento di due extracomunitari dopo la chiusura totale imposta l’anno precedente, cioè subito dopo il fallimento della spedizione azzurra al Mondiale sudafricano. Una mossa nata per tutelare la Nazionale, ma che viene mal digerita dalle società di punta del nostro movimento.

Garrone svela il sogno: nuovo stadio sul mare (La Gazzetta dello Sport)

“Presentato in Comune: 30 mila spettatori e mille posti auto Caccia ai finanziamenti, dall’ok ai lavori sarà pronto in 2 anni

“C’è chi ha parlato di follia, chi l’ha subito definito un sogno. Per i cittadini del quartiere della Foce, pochi per la verità quelli presenti ieri, invece è già diventato un piccolo incubo. L’idea del nuovo stadio della Sampdoria non risparmia emozioni. Ieri mattina, il presidente Edoardo Garrone e l’a.d. blucerchiato Rinaldo Sagramola hanno illustrato alla commissione urbanistica del Comune la loro idea per la nuova casa blucerchiata: coinvolgente, interessante, anche innovativa. Ora non resta che attendere le prime risposte del Comune prima di passare eventualmente alla parte progettuale. Costi Il primo scoglio, modo di dire particolarmente appropriato visto che l’area interessata sarebbe proprio quella dove già c’è la Fiera di Genova, a due passi dal mare, è naturalmente rappresentato dagli investimenti. Chi pagherà? Il Comune se n’è già tirato fuori. La Samp strizza l’occhio al Coni e all’ente Fiera, e mette sul tavolo alcuni progetti commerciali che deve inserire per rientrare dell’eventuale esborso finanziario. Insomma, serviranno almeno 200 milioni di euro. La partenza è in salita. Rivoluzione Tre, in particolare, le carte che Garrone mette sul tavolo: la creazione, insieme allo stadio da 30 mila posti, di unpalasport utilizzabile per almeno 30 discipline e pure per manifestazioni sportive e concerti di alto livello, struttura attualmente mancante a Genova. In più, la nascita di una città dello sport, con palestre, centri sportivi, negozi tematici, aree speciali (ad esempio per l’arrampicata). Particolare davvero affascinante, poi, la possibilità di creare un collegamento tra la Foce e il Porto Antico, con area pedonale, e forse ciclabile. Un passo nel futuro per Genova, che si ritroverebbe pure una nuova fonte di posti di lavoro e una boccata d’ossigeno per la Fiera in crisi. Visti i tempi, non è poco.

Morosini, un anno di dolore e promesse (Repubblica)

Domani il ricordo della tragedia. La lenta riforma delle norme sui soccorsi in campo

“Il Livorno, la sua ultima squadra, domani gli dedicherà la gradinata dello stadio Picchi. Nelle stesse ore il Pescara, l’ultima avversaria, darà il suo nome al settore ospiti di quell’arena in cui si consumò il dramma. Gli amici si ritroveranno in parrocchia a Monterosso, Bergamo. Il Vicenza battezzerà il centro sportivo e farà disputare un torneo esordienti per tutta la giornata. La Federcalcio ha istituto due borse di studio per giovani ricercatori sulle morti improvvise nello sport. Il calcio italiano ricorderà così Piermario Morosini, a un anno dalla scomparsa. Era il 14 aprile 2012, quando il centrocampista bergamasco, neanche 26 anni, un sorriso sincero e spalle larghe per reggere le prove terribili cui la vita l’aveva sottoposto, cadde tre volte a terra durante Pescara-Livorno, cercando disperatamente, e invano, di rialzarsi. Inutili i soccorsi. Quattro medici sono indagati per omicidio colposo e venerdì a Pescara, davanti al gip Di Fine, si terrà l’incidente probatorio sulla relazione dei periti nominati dal giudice. Morosini, sostengono, fu stroncato da una cardiomiopatia aritmogena, rara malattia congenita, ma l’uso del defibrillatore avrebbe potuto forse salvare il giocatore. Un anno dopo la tragedia, nulla è cambiato nella prevenzione, disciplinata ancora da un decreto ministeriale del 1982 sulla tutela sanitaria dell’attività sportiva agonistica, norma di riferimento per la concessione dell’idoneità sportiva. Quella che circa tre milioni di italiani ogni anno ottengono attraverso un’apposita visita medica. «Sul piano dei controlli l’Italia era già all’avanguardia, qui da noi sono stati fermati Kanu e Fadiga che per altre federazioni potevano giocare», spiega Maurizio Casasco, presidente della Federazione medici sportivi italiani. «Nel caso di Morosini, la patologia di cui soffriva era quasi impossibile da diagnosticare, mentre sarà l’inchiesta a chiarire se qualcosa non ha funzionato nei soccorsi. Le morti improvvise nello sport riguardano un caso ogni 1,5 milioni in Italia, uno ogni 300mila negli altri paesi. Quello che è cambiato, dopo la tragedia di Morosini, è l’introduzione di una disciplina dei soccorsi sul campo da gioco, che fino a ieri mancava».

Dichiarazioni lesive verso gli arbitri, deferito Moratti (Repubblica)

“Massimo Moratti (foto) è stato deferito per le dichiarazioni rilasciate subito dopo Inter-Atalanta e il giorno successivo alla gara: «Un deferimento ovvio e conseguente», lo ha definito Moratti, che aveva sottolineato di non credere «nella buona fede degli arbitri». Ora rischia un provvedimento che va dalla semplice ammonizione, all’ammenda, fino all’inibizione temporanea


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