STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Lazio, altre tegole Lulic e Ledesma k.o. E cresce il malumore (La Gazzetta dello Sport)

“Una catena infinita. E’ quella degli infortuni in casa Lazio. Altri due negli ultimi giorni, Lulic e Ledesma le vittime. Così è destinata a continuare l’emergenza con cui il tecnico Petkovic convive da due mesi. Lulic si è fatto male in allenamento: stiramento di primo grado ad una coscia il verdetto. Salterà la sfida di Udine e quasi certamente anche la successiva gara di campionato a Parma. Meno grave, invece, il problema di Ledesma che contro la Juve ha rimediato una brutta botta al ginocchio destro. Teoricamente può farcela a recuperare per Udine, ma non sarà facile. Per quanto riguarda i vecchi infortunati, l’unico vicino al rientro è Dias che da oggi tornerà lavorare in gruppo. C’è ancora da pazientare invece per Konko e Pereirinha. E sabato contro l’Udinese mancherà pure Cana che è stato squalificato.

Dopo Krsticic, ora va k.o. Eder La Samp è in piena emergenza (La Gazzetta dello Sport)

“Sampdoria, malasorte senza fine. Dopo Krsticic, che ha già finito la stagione, anche Eder rischia un lungo stop. «Lesione al gemello mediale della gamba destra»: questo l’amaro verdetto per il brasiliano (di fatto, si tratta di uno stiramento), dopo gli esami effettuati a causa dell’infortunio subìto durante il derby. Eder potrebbe tornare a disposizione solo fra quasi un mese, nelle ultime due partite, con Lazio e Juventus.

Alvarez e Juan, ultimi dubbi nell’emergenza totale Inter (La Gazzetta dello Sport)

“Entrambi affaticati, stamattina il test decisivo: se ce la fanno, l’assetto della squadra potrebbe essere un «ibrido»

“Per non farsi mancare nulla, un paio di dubbi in extremis: così, tanto per dover temere fino a stamattina—rifinitura con annesso test e responso definitivo — che sia non più «solo» emergenza, ma emergenza totale. Al limite degli undici disponibili, contati giusto per fare una formazione. Ma Alvarez e Juan Jesus — i due «pericolanti» dell’ultimora — alla fine dovrebbero farcela, magari stringendo i denti, come Chivu che dovrebbe sedersi almeno in panchina. Ieri l’allenarsi solo in parte, senza giocare la partitella (l’argentino) e il non uscire proprio sul campo (il brasiliano) sono state scelte precauzionali per evitare di «caricare», visto che entrambi hanno accusato uno stato di affaticamento muscolare. Come dire: zero rischi di altri infortuni alla vigilia, ché i tre stop muscolari nelle ultime tre partite (Palacio, Cassano e Gargano) hanno denunciato una vulnerabilità della squadra ben sopra la media, che forse anche il campo appena rizollato di Trieste — non il massimo per muscoli già intossicati— non ha aiutato.

Fiorentina-Montella Progetto fino al 2016 (La Gazzetta dello Sport)

“I Della Valle vogliono blindare il tecnico con il rinnovo triennale Con una garanzia: se partisse Jovetic, pronti rinforzi di livello

“Per Diego e Andrea Della Valle è uno di famiglia. I pranzi e le telefonate con Montella sono ormai un appuntamento fisso nelle agende dei proprietari della Fiorentina. L’Aeroplanino ha conquistato tutti perché ha riportato il calcio spettacolo al Franchi ma anche perché è sinonimo di freschezza e di stile. I Della Valle hanno spesso sottolineato con piacere come il loro allenatore sia stato abile, durante tutto il campionato, a non farsi trascinare nelle infuocate polemiche post-partita. Anche quando alcune decisioni arbitrali potevano essere oggetto di dichiarazioni bollenti. E allora perché la Fiorentina non ha ancora trasformato in contratto l’opzione che le permette di vincolare il tecnico anche per la stagione 2014-15? Montella si è conquistato sul campo l’etichetta di Guardiola italiano. In maniera discreta (e neppure tanto…) alcuni club hanno sondato il terreno per capire se esiste la possibilità di portarlo via da Firenze già al termine di questo campionato.

“Impossibile fare pulizia i mafiosi parlano di più” (Repubblica)

Il pm Di Martino: “Troppi interessi nel calcio”

“Ogni maledetta domenica, Roberto Di Martino, procuratore di Cremona, ha un sussulto. Niente di grave, per carità, i magistrati sono abituati a non personalizzare, a ragionare in termini d’ufficio. Però ha un sussulto, è innegabile. Succede quando, scorrendo distrattamente le immagini della domenica sportiva, si ritrova ad ammirare le gesta di qualche suo indagato. Vede il gesto tecnico, un rigore parato, un gol fatto e non riesce a trattenere qualche amara riflessione. E non ci riesce nemmeno adesso, di fronte alla domanda diretta. «Be’, effettivamente fa una certa impressione vedere alcuni calciatori che dalle nostre indagini risultano fortemente compromessi con il calcioscommesse mentre giocano tranquillamente a pallone, segnano ed esultano sotto la curva che li applaude come se nulla fosse successo». Un fenomeno curioso, in effetti. Come se lo spiega? «Dopo quasi due anni di indagini mi pare di poter dire che nel mondo del calcio esiste un effetto respingente. Non viene accettato nulla che turbi l’equilibrio. Nemmeno un’indagine che in teoria potrebbe dare una mano a fare pulizia. Una cosa del genere non viene vissuta come un aiuto ma come un problema, un intralcio». Ma ci sarà un motivo, no? «È una questione di interessi, nessuno ha interesse ad ammettere che il giocattolo si è rotto. E poi se anche a livello sportivo si ritenessero dimostrati in maniera solare e definitiva gli illeciti, intere squadre finirebbero di giocare, chiuderebbero i battenti. Miliardi di euro…»

È sempre un affare giocare nel calcio italiano (Il Corriere della Sera)

“Ingaggi record per gli stranieri Media di oltre mezzo milione di euro

“Il famigerato «top player» si aggira per l’Europa e dribbla l’Italia. Buon per lui, ma la classe media ci ama ancora e a ragione: secondo uno studio della Fifa sui trasferimenti estero su estero nel 2012 (Transfer Matching System) i calciatori che sono sbarcati nel nostro Paese sono quelli mediamente più pagati (550 mila euro). L’analisi è ricca e dettagliata, ma tiene in considerazione i sei mercati dove i movimenti sono stati maggiori: Italia, Inghilterra, Germania, Portogallo, Brasile e Argentina. Quindi la Spagna, la Russia, o la Francia (ovvero il Paris Saint Germain) che ha importato Ibrahimovic, Thiago Silva e Lavezzi non sono tenute in considerazione e sicuramente come stipendio medio degli acquisti nel 2012 ci superano. L’Italia, verrebbe da pensare, punta di più sulla quantità (dei giocatori e degli scambi) che sulla qualità. Ma anche questo è vero fino a un certo punto perché, in Europa, l’Inghilterra (501) e la Germania (307) hanno importato più giocatori di noi (263). Mentre dalla Spagna, che a parte Barcellona e Real se la passa malissimo, c’è stata una fuga generale (432 partenze contro le nostre 339). E anche nel saldo netto (in attivo di una settantina di milioni di euro) il calcio italiano dimostra di godere di buona salute: solo il supermercato brasiliano (100 milioni) e la carissima boutique portoghese (85) hanno spremuto di più da un flusso mondiale che ha coinvolto 11.552 calciatori, con un giro di affari di 2 miliardi di euro, ma comunque in calo sensibile (10%) rispetto al 2011.


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