STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Buu a Balotelli, 2’ di stop per razzismo a Milano (Repubblica)

“CORI, ESPULSIONI, ZERO GOL LO SPOT AMARO DI SAN SIRO

“Chiedere il conto, alzarsi e andarsene. Qual era il piatto più invogliante , in un menù sempre più magro? Milan-Roma, senza dubbio. La Juve aveva fatto la sua festa, il Napoli pure, col record dei punti e qualche amarezza: Cavani partirà sicuramente, Mazzarri quasi. La Fiorentina era certa dell’Europa, l’Udinese e la Lazio non avevano perso il passo. L’attesa ha portato in tavola, a San Siro, un piatto dai pessimi ingredienti. A partire dai buu di un gruppo di tifosi romanisti nei confronti di Balotelli, visibilmente innervosito (ma ai falli non cattivi deve abituarsi). Becca un giallo evitabile. Muntari interviene per difendere la causa del compagno, come uno zio farebbe col nipote un po’ sventato, ma commette l’errore di mettere le mani addosso all’arbitro, ed è cartellino rosso. Si ricomincia e ricominciano i cori razzisti. Rocchi sospende la partita per due minuti scarsi. La curva del Milan se la prende coi carabinieri, i romanisti con la madre di Balotelli. Quando si riprende a giocare, laser negli occhi a Lobont e ad altri giocatori. La Roma non sfrutta bene la superiorità numerica. Proprio una bella seratina di sport. Nel finale si fa espellere anche Totti (già ammonito) per una manata a Mexès. Un pareggio che non serve a nessuno. Lanciata la nuova maglia del Milan: fa pensare a un funerale. Kitsch, ma di prima classe.

Di Natale fa volare l’Udinese e s’infortuna. Guidolin: “Resto” (Repubblica)

“L’Udinese è sempre più vicina alla meta, rappresentata da un quinto posto che vale l’Europa, sospinta dal solito Di Natale, autore di un’altra doppietta, ma poi uscito in barella piangente a pochi minuti dalla fine per un problema al ginocchio destro, che per sua fortuna non sembra nulla di grave. L’altra bella notizia, oltre ai tre punti, arriva invece da Guidolin che ribadisce: «Resto qui, questo è il mio habitat». Meriti all’Udinese, ma anche all’Atalanta che ha fatto il possibile per rovinare la festa alla squadra bianconera che ieri ha giocato per l’ultima volta nel vecchio “Friuli” dove oggi cominceranno i lavori (dureranno un anno e mezzo) per la completa ristrutturazione dello stadio.

Trapani, finalmente B (La Gazzetta dello Sport)

“«Tutto vero, orgogliosi di essere nella storia»

“Entusiasmo fra i granata per una promozione a lungo attesa Mancosu, tre gol alla Cremonese: «Mi sembra un sogno»

“Un autentico delirio, di gioia. E, come tale, difficile da descrivere, perché Cremonese- Trapani per chi testimone di quel 4-3 di ieri potrà dire un giorno «io c’ero» verrà ricordata come un tumultuoso susseguirsi di emozioni forti, col cuore che scalpita e le lacrime difficili da trattenere. «Dai ragazzi, che si passa alla storia» gridava in tribuna un attempato tifoso qualche istante prima che il genovese Ghersini fischiasse la fine. E al triplice fischio un boato ha fatto esplodere lo Zini, e poi il coro «Serie B, serie B» gridato a squarciagola da mille cuori granata, tra salti di gioia e abbracci mentre centinaia di sciarpe e bandiere testimoniavano il climadi festa che c’era sugli spalti. Goliardia E la stessa festa era sul terreno di gioco, perché se forte è stata l’emozione per i tifosi, altrettanto lo è stata per gli «eroi» della promozione, giocatori e tecnici, perché tutti, chi più chi meno, chi giocando e chi soffrendo in panchina, hanno avuto un ruolo importante in questa avventura. E così, tutti di corsa a riversati sul terreno di gioco, per abbracciarsi e per ricevere il tributo d’amore dei loro tifosi. Non prima, però, di aver indossato una maglietta con una grande B stampata sul petto e sulle spalle la frase: «12.5.2013: Orgogliosi di essere entrati nella storia». Ci si attarda prima di entrare negli spogliatoi, Boscaglia e Anne Marie Morace, la moglie del presidente, vengono sballottati per aria dai giocatori. Risparmiato il d.s. Faggiano: «Troppo pesante» confesserà poi qualcuno dei giocatori negli spogliatoi dove succede un autentico finimondo. Ma non tutto si può raccontare, il climaè di goliardia pura. Si sprecano i gavettoni, gli abbracci, i salti di gioia. Il portiere Morello che salta su una panca e con la testa sfonda il controsoffitto dello spogliatoio, Emanuele Lupo, ex giocatore granata e adesso uno degli assistenti di Boscaglia si sottopone al taglio dei capelli per mani di Filippi. Il primo ad uscire fuori, ovviamente bagnato, è Giuseppe Mazzarella, figura mitica del calcio trapanese, da 39 anni medico sociale dl Trapani. Sventola un cd col nuovo inno della squadra granata da lui stesso composto: «Il più bel giorno della mia lunga vita calcistica. l’aspettavo dal 1960, quando per la prima volta sfiorammo la B»

La fine logica del mangia tecnici (Il Corriere della Sera)

“Solo in questa stagione tre allenatori, due direttori sportivi, cinque cambi in panchina. Così il calcio muore. Prigioniero dell’irrazionalità del suo capo. Zamparini è colui che, dopo aver votato Beretta, uscendo dagli uffici della Lega ha annunciato: «Non si può avere un presidente così». Nel giro di tre giornate, in cui aveva ottenuto un pareggio e due sconfitte, ha esonerato Giuseppe Sannino, salvo richiamarlo dopo le due sciagurate gestioni Gasperini e il mini ciclo Malesani, silurato senza aver mai perso. Ora l’ultimo dei mohicani è amareggiato: «Mi piange il cuore per una retrocessione che la città non merita». È una giornata strana in cui la pioggia si mischia alle lacrime: quelle di gioia della Fiorentina che ritrova l’Europa dopo oltre tre anni e quelle amare del Palermo. Il calcio perde una piazza importante. Tre anni fa, con Delio Rossi, la squadra ha sfiorato la Champions, adesso deve fare i conti con la serie B e l’anno prossimo giocherà il derby con il Trapani appena promosso. «Dobbiamo tornare subito in A», dice Sannino che non ha ancora deciso se restare. Chissà se la lezione servirà al presidente più focoso della A o se tra tre mesi ricomincerà con il valzer delle panchine.


Be the first to comment on "STAMPA – Accade (non solo) in serie A"

Leave a comment