STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Il Chelsea ha la sua coppa ora Benitez può salutare (Il Corriere della Sera)

“Domato il Benfica, lo spagnolo farà posto a Mourinho

“Preparatevi, perché questa volta si potrebbe incominciare presto. Bayern Monaco- Chelsea, cioè Pep Guardiola contro José Mourinho, potrebbe arrivare ad agosto, sotto forma di Supercoppa Europea (a Praga). E se il Bayern batterà il Borussia nella finale di Champions saranno subito scintille. La finale di Europa League dice questo. Va ai Blues versione Spagna (Benitez in panchina; Torres a segnare il gol dell’1-0, 21˚ centro stagionale; Mata a battere il corner da cui è nato il gol del 2-1 finale), anche se il Benfica avrebbe meritato di più. Ma non si può andare contro il proprio Dna e quello portoghese prevede pochi tiri in porta e molto fado. Parliamo pur sempre della nazione che è riuscita a perdere un Europeo giocando la finalissima in casa contro la Grecia! Per la squadra di Lisbona è la settima eurofinale consecutiva persa, l’ultima vinta data 1962. Quella di ieri sera è stata particolarmente crudele, perché arrivata all’ultimo minuto di recupero (proprio come nello scontro scudetto perso quattro giorni fa contro il Porto), quando tutti tranne uno pensavano ai supplementari. Quell’uno era Branislav Ivanovic, straordinario difensore serbo, leader silenzioso, all’ottavo gol in stagione. È stata la vittoria dei saluti. Addio sicuro per Rafa Benitez, che dovrà lasciare spazio allo Special One: in pochi mesi ha portato a casa un trofeo e la qualificazione alla prossima Champions. Gli era già capitato di vincere e doversene andare: il 18 dicembre 2010 conquistò la Coppa del mondo per club con l’Inter, battendo in finale per 3-0 i congolesi del TP Mazembe, si tolse un po’ di sassolini dalle scarpe e cinque giorni dopo Moratti annunciò la risoluzione consensuale del rapporto. Addii probabili per Frankie Lampard, col contratto scaduto ma ieri bravo (clamoroso incrocio dei pali all’ 88’), e di John Terry, che ieri non era nemmeno in panchina.

Razzismo, l’ultimatum di Balotelli “La prossima volta lascio il campo” (Repubblica)

I cori di San Siro: “Io e Boateng avevamo pensato di andarcene”

“Due minuti di sospensione e 50.000 euro di multa non bastano a Mario Balotelli. Per evitare di sentire ancora gli odiosi “buu” razzisti, piovuti l’ultima volta domenica dal settore dei tifosi giallorossi durante Milan-Roma a San Siro, il centravanti rossonero ha deciso che adotterà il provvedimento più drastico: smettere di giocare. «Avevo sempre pensato che, di fronte a manifestazioni di razzismo in uno stadio, mi sarei detto: “Nessuno dice niente e allora io non mi preoccupo”. Ma dopo quello che è successo domenica sera, ho cambiato un po’ il mio modo di considerare il problema. Se succederà ancora una volta, lascerò il campo perché è una cosa troppo stupida», ha dichiarato Balotelli alla Cnn. Sguardo serio, la maglietta aperta sul petto e due collane da rapper: così Mario ha lanciato la sua battaglia. «Dobbiamo lottare contro il razzismo in ogni stadio», aveva detto lunedì sera Boateng, il calciatore che ha aperto questo fronte il 3 gennaio scorso interrompendo l’amichevole Pro Patria- Milan a causa dei “buu” degli ultrà locali (il 5 giugno arriverà la sentenza nei confronti dei sei tifosi imputati a Busto Arsizio). Proprio confrontandosi con Boateng domenica sera in campo, Balotelli era arrivato a un passo dall’abbandonare: «Ho parlato con Prince durante la partita. Stavo per lasciare il terreno. Ma qualcuno avrebbe potuto dire che avevo deciso di farlo perché il Milan stava incontrando qualche difficoltà con la Roma e così io avrei cercato un modo per vincere 3-0 a tavolino. Meglio continuare a giocare e parlare dopo. Se non fosse stato per questa ragione, domenica avrei smesso di giocare». Ma già in quei minuti, scanditi dagli ululati e dall’interruzione voluta dall’arbitro Rocchi, Balotelli matura il proposito di dire a tutto il mondo che non permetterà mai più allo scempio di arrivare fino al 90’. «Se succederà ancora una volta», dice Mario. Vuol dire che, da questo momento, non tollererà più nessun ululato

Idem: “Sport nella Costituzione” (Repubblica)

“La stessa grinta di quando vinceva. «Mi piace essere chiamata ministra e mi piacerebbe la ‘S’ maiuscola allo sport perché lo sport è qualità e stile di vita. E vorrei che la parola ‘Sport’ venisse inserita nella Costituzione, perché lo sport è il parametro di civiltà dei popoli». Prima uscita di Josefa Idem davanti al Consiglio Nazionale del Coni, da cui si è dimessa («ma questo è il mio mondo e sarà sempre il mio mondo »): ora è ministra, appunto, dello Sport, delle Pari Opportunità e delle Politiche Giovanili. Lavora dalle 9 sino alle 23: prima, all’alba, un po’ di cyclette mentre legge i giornali. La canoa? Dimenticata dopo Londra, «ho chiuso, no, non mi manca: se non sei allenato, non senti più la sinfonia della barca, dell’acqua». Ha le idee chiare. L’aspetta un lavoro enorme.

Montella: «Siena vinci e imparo il tuo inno» (La Gazzetta dello Sport)

“«La Champions? Ci credevo quando eravamo a 6 punti dal Milan, figuriamoci ora. Rinnovo pluriennale? Un passo alla volta»

“Lo stadio Franchi è a un chilometro di distanza. Vincenzo Montella allunga lo sguardo all’orizzonte mentre riceve il premio «Briglia d’oro» dalla sezione allenatori di Siena. Apochi giorni dalla doppia sfida che assegnerà il posto nei preliminari di Champions League il tecnico viola va a far visita alla città che potrebbe regalargli l’assist vincente.Unincrocio curioso. Montella, nel caso i bianconeri riuscissero a fermare il Milan preferirebbe farsi la «cresta» alla Balotelli o imparare l’inno del Siena? «Scelgo l’inno del Siena anche se, per il momento, devo ancora imparare quello della Fiorentina. Alvaro, il figlio di Borja Valero, è molto più bravo di me, lo canta parola per parola». Crede nella possibilità di conquistare il terzo posto? «Ci credevo quando avevamo sei punti di ritardo dal Milan, perché non dovrei crederci adesso?». Cosa si aspetta dal Siena? «Mi aspetto che la Fiorentina vinca a Pescara. Dobbiamo affrontare l’ultima trasferta di campionato con la massima concentrazione senza pensare alla sfida tra Siena e Milan. Di sicuro, sono arrivate allo sprint finale due squadre che meriterebbero entrambe di partecipare alla prossima Champions. Noi, comunque vada, saremo contenti della nostra stagione». Galliani si è lamentato per le sue battute sulla maglia del Milan con il logo della Champions. «Si è parlato tanto di questa storia. Anch’io ho fatto una battutina. Ma era una battutina ».

Finale alle 18 anche per il Tar (La Gazzetta dello Sport)

“CONFERMATA LA DATA DEL 26 MAGGIO PER LA COPPA ITALIA. MA IL CODACONS NON SI ARRENDE

“La paura del buio, che invita a nozze i violenti, e le esigenze della Nazionale, chiamata a preparare la Confederations Cup. I due macigni che hanno seppellito la richiesta del Codacons di modificare orario e/o data della finale di Coppa Italia— che dunque resta fissata alle 18 del 26 maggio—per consentire ai cittadini romani un regolare afflusso ai seggi elettorali. Storia chiusa? Per il presidente della III sezione quater del Tar Italo Riggio, «i cittadini restano liberi di scegliere gli orari più idonei per l’esercizio del loro diritto di voto nelle giornate di domenica 26 e lunedì 27 maggio». Anche perché il ripristino del derby alle 21 «osta con l’esigenza di garantire l’ordine e la sicurezza pubblica — scrive Riggio —Il buio in precedenti occasioni ha favorito la realizzazione di azioni criminose mettendo in pericolo operatori di polizia e spettatori ». Allo stesso modo—scrive ancora il Tar — «l’eventuale differimento della data verrebbe a interferire con l’attività della Nazionale di calcio allo stato già programmata». Il sindaco Alemanno, in piena campagna elettorale, plaude alla decisione del Tar. «Meglio così: a questo punto era opportuno non cambiare orario e data, Roma sarà in grado di superare la sfida della finale di Coppa e delle elezioni nello stesso giorno


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