STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Maxi Lopez Eldorado Samp (Tuttosport)

“Non ho intenzione di fermarmi, anche perché dobbiamo raggiungere presto i 40 punti. Il mio sogno? Riportare questa squadra dovera prima di cadere in serie B»

Per sette giorni Maxi Lopez è rimasto in bilico tra Torino e Sampdoria. Le due società stavano portando avanti trattative parallele con il Catania ma il 10 luglio a spuntarla fu il diesse blucerchiato Pasquale Sensi bile con un offerta pari a 2,5 milioni di euro più il diritto obbligatorio di riscatto fissato a sei milioni. Ora resta la soddisfazione di Ciro Ferrara , ma anche il doppio rimpianto del Torino e dello stesso Catania: il club di Urbano Cairo per non essersi aggiudicato lattaccante argentino, già a quota tre gol in campionato pur non essendo partito titolare a Milano, quello di Pulvirenti perchè forse sta pensando di averci guadagnato troppo poco, visto che il bomber di Buenos Aires mai era andato a segno con così tanta continuità. Ai due ci si può aggiungere anche il Milan che alla fine della stagione scorsa ha deciso di non riscattarlo. Ma ora cè la Sampdoria e Maxi Lopez non vuole pensare al passato, guardando invece avanti: «Non ho alcuna intenzione di fermarmi – racconta – perché dobbiamo raggiungere prima possibile i 40 punti, poi il mio sogno è quello di riportare la Sampdoria dove stava prima di precipitare in serie B. Ma non voglio andare troppo in là, sarà meglio pensare al Torino anche se non nascondo che mi piacerebbe segnare di nuovo a Marassi (dopo la rete con il Siena, ndc). In questa squadra sta nascendo la voglia di fare qualcosa di importante»

Zauri indagato: riciclaggio! (Tuttosport)

“La parte relativa a Zauri e Tinti è unappendice di uninchiesta molto più grande, nata dagli accertamenti sul conto del commercialista elvetico Giovanni Guastalla . Coinvolto anche nellinchiesta Italease condotta dal pm Roberto Pellicano , secondo laccusa Guastalla – attraverso la sua società Doge – avrebbe messo in piedi una vera e propria centrale di false fatture. I clienti (circa 200 al vaglio degli inquirenti, comprese le società di calcio Catania, Udinese, Ascoli, Cesena, Empoli e Reggina, perquisite tra il 2009 e il 2010), contattavano il loro referente, che gli permetteva di trasferire il denaro in Svizzera con lo scopo di evadere il fisco. Tra i presunti clienti, ci sarebbe dunque anche il nome di Luciano Zauri, il quale, secondo lipotesi investigativa, sarebbe stato aiutato?? a trasferire soldi su conti svizzeri. Un milione di euro percepiti dallattuale laziale e non contabilizzati a bilancio dai club che ne hanno detenuto il cartellino.

Gasperini dieci giorni per la svolta (Il Corriere dello Sport)

Oggi la presentazione a Milano, poi tutti in ritiro nessun contatto con Sannino, sarà rivoluzione?

“Troppo presto per qualunque previsione. O per capire se Gasp, incaricato di rinvigorire una squadra in crisi non solo di risultati ma di fiducia in se stessa, chiederà corposi ritocchi sul mercato di gennaio. Per ora in ogni caso si deve per forza andare avanti così ed è praticamente scontato che lallenatore porterà il suo credo tattico, diverso da quello di Sannino. Gasperini dovrebbe partire dalla difesa a 3, che già il suo predecessore ha utilizzato nella gara col Napoli. Per altre soluzioni, in particolare lassetto del centrocampo, resta il nodo degli esterni di ruolo, che continuano a mancare. Vedremo quali saranno i nuovi suggerimenti, certamente ci sono individualità da rivitalizzare trovandone il modo migliore di utilizzazione. Ilicic sulla fascia, nonostante i complimenti di Sannino, non ha convinto nessuno.

Con Gasperini sarà un Palermo più sfrontato (La Sicilia)

“Sannino soft: «Grazie a tutti»

“E’ uscito di scena in punta di piedi, senza fare polemiche, anzi ringraziando tutti – presidente in testa – per avere avuto la possibilità di allenare in una piazza come Palermo. Beppe Sannino è amareggiato e deluso, ma muove critiche solo a se stesso. «Voglio ringraziare tutti, dal presidente alla squadra che ha fatto il possibile per rendere al meglio – ha detto Sannino – mi dispiace di non avere offerto uno spettacolo degno per una platea come Palermo. Vanno accettati gli elogi quando le cose vanno bene e anche le critiche quando il momento è negativo. Spero, al di là di chi allena, che la piazza rosanero possa togliersi le soddisfazioni che merita». Soft e signorile l’addio di Sannino, più polemico quello del suo vice, l’ex fantasista di Fiorentina ed Empoli, Ciccio Baiano. «Non credo che quella del presidente fosse la verità, la gente non sa bene qual è la realtà del Palermo – ha detto Baiano – il giocatore deve giocare per la maglia, non per l’allenatore. Sono cose che si dicono per giustificarne altre. Ringraziamo i ragazzi perché hanno dato il massimo, perciò mi auguro che possano fare risultati importanti soprattutto per la gente, perché Palermo è una piazza abituata a vedere bel calcio. L’addio? Nessuno ha la bacchetta magica. Ci vuole del tempo. Eravamo convinti che ci volesse del tempo e anche l’anno scorso a Siena ne abbiamo avuto. E’ stata una scelta del presidente, ma io sono professionista da 25 anni e so come funziona».

Con Lopez è proprio una Maxi squadra (La Gazzetta dello Sport)

“Così decisivo non lo è stato nemmeno a Catania: Maxi Lopez con la maglia blucerchiato sta girando amille. Dopo aver timbrato la vittoria interna col Siena, il biondo argentino ha deciso la sfida dell’Adriatico con una doppietta. L’attaccante è il terminale perfetto per il 4-3-3 di Ferrara e la sua prestazione a Pescara vale la bellezza di 13,5 punti. Quanti quelli che si è meritato Alberto Gilardino nella prima da titolare con la maglia del Bologna. Il bomber biellese è stato determinante nel capovolgere il 2-0 in favore della Roma: ha segnato una doppietta da vero rapace d’area, abile di testa e opportunista sottorete. Completa il terzetto d’attacco l’ispiratissimoMirko Vucinic di questo inizio di stagione

Sannino e Hannibal Zamparini la speranza è la prima a morire (Repubblica)

“Sei andato a cena con Hannibal Lecter (e la cena, come noto, eri tu). Hai sposato un clone di Liz Taylor. Hai firmato un contratto con Zamparini. Quanto ci vorrà prima di ricevere un morso all’orecchio, una richiesta di divorzio o il comunicato numero 3 del presidente cannibale? Numero uno: «Questo allenatore durerà a lungo, apriremo un ciclo». Numero due: «Anche le perdesse tutte, resterà». Numero tre: «È stato un errore clamoroso, licenziato». La pietanza 41 sul menù aperto da Fabbri & Cerantola è Giuseppe Sannino. La sua replica alla “notizia” è la parola d’ordine della terza di campionato: «Speravo di avere più tempo per lavorare». È uno scambio così prevedibile da risultare struggente, come lo è l’inesorabile ripetersi delle illusioni, la volontà di credere (più che la convinzione) che questa sia quella buona, pardòn, quest’altra, no quest’ancora. Ogni volta Charlie Brown corre incontro al pallone per calciarlo e ogni volta Lucy glielo sposta, facendolo volare e cadere malamente sulla schiena. A tutte le vigilie di Natale un noto produttore chiama un meno noto attore e lo invita a casa sua. Quello accorre, sperando di vedersi offrire una parte, ma gli vengono dati un costume rosso e una barba finta per consegnare i regali ai bambini. L’anno dopo ritorna (“e se non andassi e mi volesse offrire una parte?”). Inizia il campionato e Zamparini presenta il nuovo capospalla della sua collezione “ed è subito inverno”

Ha violato il Daspo Preziosi indagato impugna l’accusa (La Gazzetta dello Sport)

“Infrazione commessa in occasione di Genoa-Cagliari Per i legali la pena accessoria è già stata condonata

La Procura di Genova (pm Giuseppe Longo) ha formalmente indagato il presidente genoano Enrico Preziosi per la violazione della sentenza della Cassazione, che il 17 maggio scorso aveva vietato al numero uno del Grifone l’ingresso per sei mesi (sino al 17 novembre) «all’interno di stadi, strutture sportive, luoghi dove si giochi d’azzardo, sale-scommesse, nonché uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese». Non un Daspo vero e proprio (come lo stesso presidente l’aveva impropriamente definito), dunque, ma un’interdizione più ampia, con il vantaggio—nel caso specifico —di non prevedere un aumento di pena. Com’è noto, infatti, lo stesso Preziosi — all’oscuro dell’esecutività della pena accessoria legata alla vicenda di Genoa-Venezia della stagione 2004-05—il 26 agosto scorso aveva assistito al Ferraris alla gara d’esordio dei rossoblù in campionato contro il Cagliari. Domenica scorsa spazio invece al cartonato: «La sagoma in tribuna era per sdrammatizzare, sono cose così assurde che uno cerca di buttarla sull’ironia». Così Preziosi a Primocanalesport. Ancora: «Non volevo mancare di rispetto a nessuno, ma in certi casi le leggi sono assurde. Il deferimento della scorsa settimana sui fatto con il Siena? Chiederei volentieri il motivo a Palazzi, è evidente che si è trattato di due pesi e due misure, la giustizia sportiva non funziona per tutti allo stesso modo ».

Gasperini, si parte La tifoseria contro Zamparini (La Gazzetta dello Sport)

“Sannino: «Il mio modulo era ok, matolto Miccoli c’era poca qualità»

“Sannino senza cadute di stile qualche sassolino dalla scarpa se l’è tolto: «I tifosi sono straordinari—ha detto—tutti provano ad aiutare parlando di moduli però non è scritto da nessuna parte che bisogna usare un unico sistema di gioco adatto ai calciatori a disposizione. Ho giocato per anni con un modulo solo e il giocatore diventa importante quando si rende utile a quel tipo di calcio». Per concludere con una stilettata: «Togliendo Miccoli non ci sono giocatori tecnicamente eccelsi nel Palermo, anche se avevo ragazzi con qualità che potevano portarli a diventare qualcuno»; l’esatto opposto cioè di quanto sostiene Zamparini.

Stop del Prefetto Is Arenas inagibile (La Gazzetta dello Sport)

«Progetto non conforme, non è garantita la sicurezza dei tifosi»

360 milioni il giro daffari della finale Ai 32 club già 8,6 milioni (Il Corriere dello Sport)

“Riparte la coppa più importante d’Europa con due italiane al via Barça-Manchester United ha avuto unaudience tv di 170 milioni di spettatori

Uomini, moduli e società: ecco cosa ci aspetta fino al 25 maggio

“De Coubertin: limportante è partecipare. Ma luomo che creò le Olimpiadi moderne non sapeva ancora che anche la semplice partecipazione può regalare grandi soddisfazioni non solo morali ma più prosaicamente monetarie. Prendete il Napoli. E arrivato lo scorso anno agli Ottavi di Champions. La Uefa gli ha consegnato un assegno di 27 milioni; il botteghino ne ha messi a disposizione altri dieci. Conclusione: una bella cura ricostituente per il bilancio della società. Quella che comincia questa sera è la vera «cassaforte» di Michel Platini: 754 milioni distribuiti alla fine dello scorsa edizione ai club che hanno partecipato al più importante torneo europeo (a cui vanno aggiunti i 150 dellEuropa League). La Champions consente di moltiplicare i ricavi (il Chelsea vincendola solo da Nyon ha ricevuto quasi 60 milioni): una versione calcistica di quella che i banchieri definirebbero «leva finanziaria». Giochi più partite, hai più incassi, migliori i contratti commerciali, vendi più magliette, aumenti il valore del marchio. Non è un caso che gli arabi abbiano fatto sontuosi investimenti ma tutti su squadre che partecipano a quella manifestazione (Manchester City e Paris Saint Germain).

Allegri al bivio Pronto Tassotti (Il Corriere dello Sport)

Il tecnico: Se non ho risultati è normale che paghi. Non andavo bene quando vincevo…

“Allegri e il Milan, siamo ai titoli di coda? Un altro passo falso, il primo in Champions League dopo i due kappaò in campionato a San Siro contro Sampdoria e Atalanta, potrebbe demolire definitivamente la panchina del tecnico livornese. Mauro Tassotti sta accarezzando la sua (un po impolverata…), da prima guida, sulla quale non è mai riuscito a sedersi negli 11 anni trascorsi da «vice» di gran pregio. Questa volta, se dovesse saltare Allegri, toccherebbe a lui anche perchè, già gratificato da un contratto in essere, non comporterebbe unulteriore spesa per il club di via Turati. Il punto sulla situazione è stato fatto ieri sera fra il presidente Berlusconi e la figlia Barbara che hanno cenato insieme. Questa sera potrebbe esserci anche il numero 1 di via Turati in tribuna a San Siro.


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