STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Futuro Milan soldi arabi o russi? Intanto Guardiola declina l’offerta (La Sicilia)

“Di sicuro senza nuove risorse sarà difficile costruire un progetto attorno a Pep Guardiola, l’allenatore ideale secondo Berlusconi. Per il quotidiano spagnolo Sport l’ex tecnico del Barcellona, a New York per trascorrere un anno sabbatico, avrebbe già declinato varie offerte fra cui quella rossonera. «Nel futuro tutto è possibile», ha chiarito invece il suo rappresentante Josè Maria Orobitg. Adriano Galliani, a sua volta, ha smentito di avere in programma un viaggio a New York per incontrare il catalano. Tutto, però, lascia intendere che l’anno prossimo non sarà Massimiliano Allegri ad allenare il Milan, e che anzi il livornese rischia grosso già sabato prossimo in caso di sconfitta con la Lazio. La squadra è con Allegri, ma se non cambia qualcosa…. si cambia.

La Roma ha i conti in rosso eppure stanzia premi salvezza (La Gazzetta dello Sport)

“Ecco perché stupisce scoprire tra le pieghe del bilancio il monte premi stanziato per i prossimi cinque anni: 62,5 milioni di euro, più di 12 a stagione, ovviamente la cifra massima ipotizzata se la Roma vincesse tutto il possibile. Comunque tanto per un club che già versa 97 milioni di ingaggi ai suoi tesserati. E stupisce ancora di più che per tre campionati —dal 2013 al 2016—siano stati accantonati 1,7 milioni di premi salvezza. Addirittura? Ameno che in quella cifra non ci sia in realtà l’ingaggio vero e proprio di qualche giocatore, nascosto per non turbare la sensibilità dei compagni.

Sconto Tnas, contro il Napoli c’è Alessio sulla panchina Juve (La Gazzetta dello Sport)

“Il legale del vice di Conte: «Volevamo l’assoluzione piena». Finisce senza sconfitte l’era Carrera

“Finisce quindi l’«era Carrera» con Claudio Filippi assistente. I due conserveranno comunque un posto sulla panchina bianconera, come già succedeva prima delle squalifiche di Antonio Conte e Angelo Alessio. L’avventura di Massimo Carrera da rappresentante di Conte in campo si chiude con numeri importanti: dieci gare ufficiali, una Supercoppa italiana in bacheca, zero sconfitte, sette vittorie e tre pareggi. L’esordio coincise con la sfida di Pechino, il 4-2 rifilato al Napoli e le tante polemiche scatenate da un arbitraggio che fece infuriare il Napoli eWalter Mazzarri in particolare. Quel successo «ispirò » in seguito anche la battuta con la quale John Elkann rispose agli attacchi a distanza di Zdenek Zeman: «Ha vinto più Carrera in una gara che Zeman in tutta la sua carriera », disse l’erede dell’Avvocato.

Giustizia sportiva: madov’è finita la «svolta epocale»? (La Gazzetta dello Sport)

“«Due soli gradi di giudizio anziché tre? Posso dare una risposta, manon da dirigente. E’ una possibilità, ma non conosco i gangli e i meccanismi così a fondo da poter dare un giudizio tecnico. Certo, con un grado in meno si rischia di togliere delle possibilità a chi si difende». Straordinario Gianni Petrucci. Una bella intervista su Tuttosport, oggetto la giustizia sportiva, per dire giovedì che «sì, il sistema deve essere riformato e al più presto». Un quesito sorge tuttavia spontaneo: chi parla è lo stesso Petrucci presidente del Coni che tra squilli di fanfare il 2 febbraio 2012 deliberò in Giunta e fece approvare in Consiglio Nazionale il varo della riforma della giustizia sportiva? Una «svolta epocale», fu definita su questo giornale (e non solo su questo). Processo breve, limite temporale per le inchieste della Procura, due soli gradi di giudizio (avete letto bene: due soli). E ancora: titoli sportivi da assegnare a cura dei Consigli federali, così da evitare futuri pasticciacci da incompetenza tipo scudetto 2006, e infine codice etico, la norma impropriamente definita anti-Lotito che vietava ai condannati anche solo in primo grado dalla giustizia penale di sedere in consigli federali et similia, e che il Coni senza dare troppo nell’occhio si è rimangiato, solo quella, nel bel mezzo dell’estate.

Portanova, da sei a quattro mesi: «Usati due pesi e due misure» (Il Corriere dello Sport)

“Chiosa lavvocato del giocatore del Bologna, Gabriele Bordoni. « La matematica ridiventa unopinione. Per Conte e Alessio cè stata la riduzione del 60%, per Portanova del 40%. Perché?Qualcuno potrebbe dire che ci sono stati trattamenti diversi a seconda della maglia che si indossa, ma io non voglio nemmeno pensarlo…». Così il dg rossoblù Zanzi. « Cè difformità di giudizio rispetto ai precedenti lodi emessi in questi giorni. Questa è una giustizia di tipo soggettivo». Dubbi anche sul rientro. Nel lodo del Collegio Arbitrale la squalifica di Portanova si quantifica in mesi (4). E quindi: il difensore sarebbe disponibile dall11 dicembre. Diverso il trattamento per Conte. Nel suo caso la data della squalifica è stata specificata: 8 dicembre. E quindi: Conte rientrerà una giornata prima di Portanova.

Spinelli ci riprova: «Nesta a Livorno per tornare in A» (Il Corriere dello Sport)

“Pazza idea: Alessandro Nesta, di nuovo in Italia e in serie B. Rinforzare la difesa, che per ora è la peggiore del campionato, e provare a continuare a sognare la promozione in serie A. È lobiettivo del presidente del Livorno, Aldo Spinelli, che intervistato da Tuttomercatoweb.com, confessa di pensare ad «Alessandro Nesta come puntello invernale» per la retroguardia amaranto. Lex difensore centrale del Milan, infatti, è tesserato con i Montreal Impact e da ottobre a marzo il campionato canadese si fermerà. Dunque, perchè non provare a fare loperazione che il Milan già fece con Beckham quando questi era in forza ai Los Angeles Galaxy?

Rossi: «Quello schiaffo non lo ridarei Ma fu un gesto più che altro scenico» (Tuttosport)

“Lo schiaffo più chiacchierato del calcio italiano. E quello che Delio Rossi rifilò ad Adem Ljajic e che gli costò lesonero da parte della Fiorentina. Ora il tecnico ha finito di scontare i tre mesi di squalifica ed è tornato a parlare di quellepisodio e delle sue implicazioni: «Ho già chiesto scusa, il gesto non è stato bello, non è stato edificante, però sbaglia chi dice che dovevo aspettare a farlo negli spogliatoi. Sarebbe stato da vigliacco, un fatto premeditato, quindi più grave». Così Delio Rossi, ai microfoni di Chiambretti ore 10?? su Radio2 ricorda quello schiaffone dato al giocatore in occasione dellincontro tra i viola e il Novara: «È stato più un fatto scenico – ha spiegato Rossi -. E comunque non lo rifarei».

 


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