STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.Moratti-Agnelli una quasi pace (Tuttosport)

Moratti-Agnelli una quasi pace (Tuttosport)

“Niente guerre, ma nessuna pace. Andrea Agnelli e Massimo Moratti si sono sentiti nella terra di nessuno dove stanno tentando di ristabilire un dialogo, senza abbandonare troppo le rispettive posizioni. E in quella zona grigia ci sono stati due squilli di cellulari nellultima settimana, che poi non è una casuale, ma quella che porta a Juventus-Inter. Due telefonate, due chiacchierate cordiali e, soprattutto, serene. Un modo per stemperare i toni, sempre altamente infiammabili quando si affrontano i due club, e resi ancora più esplosivi dalle ultime polemiche arbitrali. Daccordo i due presidenti a tenere basso il volume: lo stesso Moratti ha smorzato gli schiamazzi post-Catania, prendendo le difese della Juventus di fronte al polemizzare più accanito. E daccordo, soprattutto, sulle questioni politiche che hanno tenuto banco nel corso delle due conversazioni telefoniche.

Il no 1 Uefa: «Gli arbitri sbagliano in cinque? Cambino mestiere» (La Gazzetta dello Sport)

“Platini insiste contro la moviola in campo: «Quanto dovrebbero durare le gare, quattro o cinque ore?»

“In Italia si è scatenato un altro polverone domenica scorsa dopo la contestata vittoria della Juve a Catania e dei vari fuorigioco non visti su altri campi della Serie A. Da più parti è stata invocata l’adozione di nuovi accorgimenti per ridurre al minimo i margini di errore da parte degli arbitri, ma l’ex campione juventino non cambia posizione. Ciò che proprio non convince il presidente della Uefa è la presunta infallibilità della tecnologia: «Sui gol si può avere un errore di tre centimetri, troppi perché si possa essere al riparo da errori. Al contrario cinque arbitri possono vedere tutto e se sbagliano vuol dire che devono fare un altro mestiere ». Sulle combine, Platini è categorico: «Chi ha venduto le partite non deve più giocare a pallone». Chiambretti gli ricorda che Simone Farina non ha più trovato un club in Italia e oggi allena i ragazzi dell’Aston Villa. «Ha fatto bene, è una brava persona e deve essere una bandiera importante del calcio. Gli faccio i miei complimenti».

Squadra in crisi, tifosi divisi “Colpa di Zeman o dei giocatori?” (Repubblica – RM)

“IN CITTÀ si prova a ripartire dalle parole di Totti per scavare nella profonda crisi che sta affondando la Roma. Il giorno dopo il naufragio di Parma, i romanisti, un po’ sonnacchiosi per la giornata festiva, riversano su social network e radio private a tema tutto il loro malumore, dividendosi in due fazioni belle nette. «Non facciamo quello che ci dice Zeman, la colpa è solo nostra», l’atto d’accusa lanciato da Francesco Totti nel post-gara del Tardini. Parole forti, che spiazzano spogliatoio e ambiente. Ambiente che inevitabilmente si spezza a metà, tra chi imputa la maggior parte delle colpe all’allenatore e chi ai giocatori, nella migliore delle ipotesi non adatti al gioco del boemo, nella peggiore considerati immaturi e scarsi. Tra chi chiede l’allontanamento di Zeman e chi lo considera un intoccabile maestro, con il caos a farla da padrone, riportando tutti ai discorsi, identici, che si facevano la scorsa stagione.

La Fiorentina studia da grande colpo a Genova: quinto posto (Repubblica)

“La Fiorentina passa su un campo dove non vinceva da 30 anni ed irrompe al quinto posto, a soli 4 punti dalla zona Champions. «Vedrete il bene che mi vogliono i tifosi del Genoa…», fischi e cori contro Vincenzo Montella li aveva ampiamente previsti. Del resto, da quando lasciò la squadra rossoblù per approdare alla Sampdoria, gli capita ogni volta che torna. Sono passati 16 anni, ma i tifosi hanno memorie da elefante. La sua Fiorentina, invece, è da applausi per come tiene il campo e per la facilità di palleggio. Presto si capisce che la lotta è impari. Anche perché il Genoa deve rinunciare ai suoi tre giocatori di maggior qualità: Borriello, Vargas e Jankovic, oltre a Marco Rossi e Ferronetti. Così, presto il destinatario dei cori genoani diventa il presidente Preziosi.

Modulo e uomini: la rivoluzione di coppia del Cagliari (La Gazzetta dello Sport)

“Avelar terzino, Nainggolan o Ribeiro dietro le punte. E il 4-3-1-2 che piace a tutti

“C’era incredulità l’altra sera nel nascente stadio di Is Arena, al popolo rossoblù non sembrava vero: da tempo (forse proprio da Allegri 2009, il modello virtuoso di questi giorni) non vedeva il Cagliari giocare così bene. Spettacolare, a tratti straripante. Quattro vittorie di fila, incredibile se si pensa ai due punti strappati a fatica dopo le prime sei giornate. E invece ecco il settimo posto, figlio di una serie di scelte azzeccate. A cominciare dalla coppia che ha preso il posto di Ficcadenti e dato la svolta. Ivo Pulga, il tecnico col patentino e Diego Lopez, il tecnico senza. Il primo che parla («Ora non montiamoci la testa. L’obiettivo resta la salvezza »), il secondo che sta nell’ombra. Chi fa cosa? Ufficialmente le gerarchie sono stabilite, la realtà è un’altra.

Pescara in crisi senza fine Ultimatum a Stroppa, se salta è pronto Marino (La Gazzetta dello Sport)

“La società lo avrebbe già bloccato con una proposta concreta, ma l’ex allenatore del Genoa è sotto contratto con Preziosi fino a giugno e dovrà prima risolvere il rapporto con i rossoblù. Domenica potrebbe essere spettatore interessato all’Adriatico.

La federcalcio lancia lo spot per calciatori gay (La Gazzetta dello Sport)

“DIRIGENTI ORANJE INVITANO I GIOCATORI A FARE «COMING OUT»

“quel punto, in inglese, per raggiungere tutti, anche fuori dai confini nazionali olandesi, le scritte che invitano a spezzare il tabù sull’omosessualità. Il filmato ritrae un giovane giocatore chiuso in un armadio. E invita lui e tutti gli altri a non nascondersi più: «Perché non uscire allo scoperto? ». E poi, mentre la squadra in posa per la foto aspetta che l’armadio sparisca per far posto al compagno di squadra, «Non c’è nulla di strano nell’essere gay, la tua squadra è dalla tua parte». Funzionerà?

Zamparini: «Io stanco, il Palermo no» (Tuttosport)

“il presidente rosanero: «non posso investire, ma risaliremo»

“Ora abbiamo perso entusiasmo e dobbiamo ritrovarlo, a cominciare dai tifosi, che sono più importanti del presidente. Io sono stanco, ma la squadra sta facendo bene». Stanco e impegnato a risolvere altri problemi: «In questo momento non posso mettere soldi nel Palermo. Le banche non finanziano più le imprese e per me il problema principale adesso sono i miei impiegati ed i miei operai. Per questo ho cercato un ottimo amministratore: credo più in Lo Monaco che negli sceicchi. Quando ho saputo che avrebbe lasciato il Genoa l´ho subito contattato. Il nostro obiettivo è quello di diventare una società virtuosa come Bologna e Udinese. Ora il responsabile è lui e non ci saranno più esoneri».

«Prendete quel razzista!» (Tuttosport)

“Indagine su un tifoso del Chelsea

“Ha fatto il gesto del gorilla al nazionale Welbeck dello United

“Sulle pagine sportive dei giornali inglesi in primo piano cè ancora largomento razzismo. Dopo la bufera giudiziaria che ha travolto John Terry e le polemiche riguardanti larbitro Mark Clattenburg domenica scorsa, ecco spuntare un nuovo caso. Questa volta a far discutere è la foto, diffusa dai tabloid, di un tifoso del Chelsea immortalato sulle gradinate dello stadio londinese Stamford Birdge mentre mima un gorilla portandosi le mani sotto le ascelle. Una foto scattata in occasione della rocambolesca sfida di Capital One Cup , la Coppa di Lega inglese, vinta dai Blues contro il Manchester United in cui luomo, allapparenza sulla trentina, pare rivolgersi verso lattaccante di colore Danny Welbeck , che tra laltro gioca per la Nazionale dei Tre Leoni diretta dal ct Roy Hodgson .

Un giallorosso confida a un avversario: «Senza pioggia avremmo preso 5 gol… » (Il Corriere dello Sport)

“Roma bagnata, Roma smarrita. Il fatalismo che ha scaricato i demeriti della squadra sul maltempo e lunità di intenti raccontata davanti ai microfoni non riflettono il reale umore della società. E nemmeno dello spogliatoio. Totti è stato molto leale nella pubblica difesa a Zeman. Ma è intervenuto proprio perché ha capito che gran parte del gruppo è arrivato vicino al rigetto nei confronti dellallenatore. E ha sfruttato loccasione per mandare segnali ai dirigenti: i giocatori forse non sono così forti come Baldini e Sabatini pensavano


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