STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Platini: «Nel calcio troppi soldi, basta con le comproprietà» (Il Giornale di Sicilia)

“L’etica e la popolarità non hanno niente a che vedere tra loro ». Così Michel Platini, presidente dell’Uefa, ha aperto la quarta edizione di Globe Soccer, forum internazionale sul calcio al via a Dubaie quest’annodedicato al tema dell’«Etica nel professionismo ». «Mi invitate a parlare di comportamenti etici – dice Platini – e spero siate coscienti di aver invitatounpraticante enonunteorico, un calciatore e non un professore di filosofia. Ho giocato qualche anno e le cose per me erano molto chiare. Ilmiomododi essere sul terreno di gioco è stato talmente irreprensibile dal rendermi popolare, con logica approvazione del pubblico. Poi sono divenutodirigenteesonostato costretto dalle mieresponsabilità aprendere delle decisioni, e sono diventato impopolare.

«Ujkani resta, Donati inadatto per la difesa» (Il Giornale di Sicilia)

“A tutto campo,ma senza svelare molto. Certi errori mediatici, annunci prematuri in tempo di mercato, sono acqua passata per Zamparini. «Siamo una squadra senza carattere – le parole del presidente a Radio Radio – e ci servono quattro, cinque uomini che facciano la differenza in questo senso. Poi io starò più vicino ai giocatori, due, tre giorni alla settimana con loro. Cerchiamoqualcuno per l’attacco, da affiancare a Miccoli e a Dybala, il giovane che vogliamo fare emergere. La Roma ha molti calciatori interessanti, Marquinho è uno di quelli in agenda.

Schelotto, è derby tra Genoa e Samp (Tuttosport)

“FARI puntati su Genova. Sia dalla sponda rossoblù che da quella blucerchiata si guarda (anche) verso l’Atalanta. E si scopre che c’è un obbiettivo comune: quell’Ezequiel Schelotto che a Bergamo si è un poco perso per strada. Curioso, poi, che entrambi i club abbinino alla richiesta dell’esterno argentino anche quella di un difensore: Manfredini per il Genoa, Lucchini per la Sampdoria. Molto complicate perché a Bergamo, da dove partirà anche Peluso , non hanno nessuna intenzione di smobilitare. Il Genoa, soprattutto, però ha fretta anche perché in difesa l’organico è ridotto all’osso con la partenza di Granqvist (quasi fatto il passaggio alla Dinamo Kiev per circa 7 milioni, anche se ieri sera lo svedese è arrivato in ritiro). Alla ripresa degli allenamenti non ci sarà neanche Merkel (all’Udinese) mentre ci sono i nuovi Pisano e Floro Flores oltre a Borriello e Immobile («Vuole restare», ha detto il suo agente). Al lavoro sul mercato anche il Siena: in attesa di capire il destino di Calaiò (occhio al Palermo) si cerca di anticipare la nutrita concorrenza (Catania e lo stesso Palermo) per Nico Lopez dalla Roma. Il Bologna aspetta di capire che ne sarà di Curci prima di prendere un altro portiere. Che è più Bizzarri dalla Lazio rispetto a Sorrentino sul quale potrebbe presto andare il Palermo. Al Chievo piacciono i siciliani Kurtic e Giorgi , mentre il Cesena ha chiesto ai veneti il portiere Puggioni . Intanto il Cesena e il Padova hanno praticamente concluso uno scambio con la “benedizione” proprio del Chievo che controlla i cartellini: Granoche va in Romagna e Iori va in Veneto.

Ranocchia stop Furia Moratti «Ci risiamo…» (Tuttosport)

“Il centrale fermato per 2 giornate dopo la gara col Genoa per un insulto alla terna («È una vergogna»). Il presidente: «Squalifica particolare e inusuale ed è la terza volta». Niente ricorso

“DOPO Cassano e Guarin , la scure del giudice sportivo si è abbattuta su Ranocchia . Che, tra la sorpresa generale dell’Inter, è stato squalificato per due giornate per quanto accaduto nel tunnel di San Siro al termine del match pareggiato col Genoa “per avere – come recita il comunicato del giudice Tosel – Contestato l’operato arbitrale rivolgendo al Quarto Ufficiale ( Giordano , ndr) un’espressione provocatoria”. Ranocchia salterà così la trasferta a Udine (ma l’assenza era già certa in quanto il difensore, già sotto diffida, era stato ammonito per un fallo su Bertolacci al 26’ del primo tempo) e il match a San Siro contro il Pescara. L’Inter, tra l’altro, ha deciso di non fare ricorso anche perché sarebbe impossibile scagionare il difensore considerato quanto detto dall’interessato alla terna a fine match («È una vergogna»).

Nainggolan: «Una cavolata gli stipendi non pagati» (Tuttosport)

“Il centrocampista smentisce il dg Marroccu su Twitter. E non si svendono i gioielli: un messaggio alle istituzioni l’allarme del club

“UN grido d’allarme, certo, ma anche una strategia mediatica che ha pure sollevato quale scetticismo. Tutto nasce dalla conferenza stampa di giovedì durante la quale il dg del Cagliari, Francesco Marroccu , ha scosso l’opinione pubblica: «Le risorse stanno finendo e non abbiamo più soldi. Tanto è vero che da due mesi non paghiamo gli stipendi ai calciatori». Ora, che qualche problema economico possa esserci (sebbene il Cagliari di Cellino sia da anni uno dei club con i conti maggiormente in ordine…) è possibile e nell’ordine delle cose. Quanto all’affermazione sul ritardo degli stipendi, invece, la musica è sembrata subito un poco stonata o, perlomeno, forzata. Non solo perché negli ultimi anni i controlli sulle scadenze economiche (stipendi, ma pure fiscalità) sono diventate più stringenti e serrate (come testimoniano le penalità comminate due anni fa al Bologna in A, per tacere di Serie B e Lega Pro), ma anche perché dallo stesso ambiente interno al Cagliari si è levato subito qualche… stupore.

Caos plusvalenze C’è l’incubo Irap sui conti dei club (Tuttosport)

“Una sentenza del Consiglio di Stato dà ragione alla Agenzia delle Entrate. Simonelli: «Detassare le plusvalenze reinvestite, come in Inghilterra». Lotito: «Ci penalizza rispetto all’Europa»

“Simonelli è balzato recentemente alle cronache della politica sportiva perché è diventato il concorrente più accreditato di Andrea Abodi nella corsa alla presidenza della Lega di Serie A, ma già da tempo svolge un ruolo importante in seno alla Lega tanto è vero che coordina il “tavolo” che è stato istituito fra i club e il Fisco per trovare un intesa su molte questioni: dai pagamenti dei procuratori (che il Fisco ritiene benefit occulti ai calciatori) fino appunto alle plusvalenze. «Secondo il Fisco va pagata, secondo le società no perché le plusvalenze nascono da cespiti e lo stipendio di un calciatore non è deducibile a fini Irap, quindi si sentono tassate due volte. Hanno sancito questo principio alcune decisioni di commissioni tributarie a favore ad esempio di Lazio e Cagliari, ma alla fine non tutti pagano l’Irap sulle plusvalenze. Ad esempio, il Milan lo fa e l’Inter no. E’ interesse della Lega avere regole uguali per tutti».

Il Psg aggira il fair play, le grandi d’Europa si ribellano (Il Corriere della Sera)

“L’incredibile sponsorizzazione del Qatar alla società francese spiazza sia i club rivali che l’Uefa di Platini

“Il fair play finanziario, introdotto dall’Uefa, con regole che hanno appena portato all’esclusione del Malaga per un anno dalle coppe europee, è tornato al centro delle dispute calcistiche. Ad accendere una nuova polemica è stato il contratto, scadenza 2016, sottoscritto dal Paris St. Germain con la Qatar Tourism Authority, responsabile dello sviluppo delle attività turistiche qatariote (presidente Issa bin Mohammes al-Mohammed, nominato in maggio dall’emiro), che si occuperà della promozione dell’immagine del Qatar nel mondo, proprio attraverso il marchio legato al Psg. La Qta fa capo al governo di Doha, come la Qatar Sports Investments, proprietaria del club; l’accordo prevede un versamento di partenza di 150 milioni all’anno per quattro anni, destinato ad arrivare a 200 milioni (più bonus nel 2015- 2016). Ma il finanziamento (800 milioni) è retroattivo e incide già sul bilancio del 2011-2012, consentendo al club francese di aggirare i parametri Uefa che prevedono un rosso massimo di 45milioni, spalmato su tre esercizi. Un’iniezione di capitale, che consentirà al Psg di coprire quasi per intero il monte-ingaggi. L’accordo rischia di spiazzare le autorità di Nyon, perché il regolamento non vieta i finanziamenti provenienti da Stati non europei: la Qta è un ente statale e i soldi versati sono considerati un aiuto da parte di uno Stato non europeo, che risulta così estraneo alla giurisdizione di Bruxelles e anche di Nyon.

La Lega Pro e Dilettanti per la conferma di Abete (Il Secolo XIX)

“Lega Pro e Lega Dilettanti candideranno Giancarlo Abete alla presidenza della Federcalcio per il prossimo quadriennio: dopo la disponibilità a ricandidarsi offerta dal presidente in carica nell’ultimo Consiglio federale, il passo ufficiale è arrivato dopo l’incontro tra Abete, Mario MacallieCarlo Tavecchio, avvenuto ieri mattina. TavecchioeMacalli, appena rinnovati nelle loro cariche, hanno «confermato l’accreditamento della Lndedella Lega Pro per la designazione alla presidenza della federazione in occasione dell’assemblea elettiva del 14 gennaio ».Eanche la rappresentanza degli allenatoriedei tecnici ha deciso di accreditare Giancarlo Abete per un nuovo mandato alla presidenza della Figc. Stessa scelta è stata intanto preannunciataaMilano dall’assemblea della Serie B, che ha però rinviato la scelta del suo presidente.

DIETROFRONT ICARDI:OBBEDISCO (Il Secolo XIX)

La Federazione argentina non lo convoca, rientrerà a Genova dopo aver partecipato al matrimonio di Fornaroli

“«OBBEDISCO». La storia d’Italia non gli appartiene. Sennò, lui che ha antenati nel nostro Paese, non avrebbe rifiutatoapriori l’azzurro – che pure gli era stato offerto – e nonavrebbe fatto il diavoloaquattro per prendere parte al Torneo Sudamericano Sub 20. La storia d’Italia non appartiene a Mauro Icardi, ma ieri il ragazzo ha detto «obbedisco» proprio come fece Garibaldi. Il 31 dicembre l’attaccante parteciperà al matrimonio dell’ex giocatore della Sampdoria Bruno Fornaroli (attualmente al Panathinaikos) e il primo gennaio rientreràaGenova. Si conclude così la vicenda Icardi, promesso a novembre al ct argentino Trobbiani e negato a dicembre. Si concludeconla lista dei 22 convocati diramata ieri (il torneo inizierà il 9 gennaio per concludersi il 3 febbraio) della quale Icardi non fa parte. Dopo un lungo braccio di ferro è prevalsa dunque la volontà della Sampdoria che ha negato l’autorizzazionealgiocatorediprendere parte al torneo. Il club ne aveva la facoltà, non essendo il Sub 20 sudamericano una competizione datata Fifa. Ma il club ligure non ha fatto una gran figura e questo per via della decisione troppo affrettata dell’ex direttore sportivo Pasquale Sensibile di concedere il via libera innovembre,quandogià era chiara la situazione di estrema precarietà dell’attacco blucerchiato. Inavanti,infatti,laSampdoriaè ancora priva di Maxi Lopez (che non sarà pronto prima della fine dello stessotorneosudamericano) ePozzièrientratosoltantodapoco dopo 75 giorni di stop dovuto a un’operazione al ginocchio. Lo stesso Eder ha avuto parecchi problemi fisici che lo hanno costretto asaltare alcuni turni di campionato.

Plusvalenze: Irap retroattiva È in arrivo la stangata sulla A (La Gazzetta dello Sport)

“Tassa anche per gli anni 1999-2007 Lotito: ≪L’Italia rispetto all’Europa viene penalizzata≫

Lotito Il presidente della Lazio Claudio Lotito lancia l’allarme. «O creiamo un’armonizzazione a livello europeo o siamo svantaggiati. L’Irap è iniqua e mina la stessa competitività del calcio italiano. Siamo penalizzati perché oltre a non avere gli stadi, abbiamo una doppia tassazione: cedendo un giocatore, oltre a pagare l’Imposta sul reddito delle società, abbiamo una tassa straordinaria sulle plusvalenze ». Si può ben dire che il calcio italiano rischia di pagare oggi le scorciatoie finanziarie del periodo 1996-2007, quando si arrivava all’equilibrio patrimoniale con le plusvalenze tramite le cessioni di top player, giovani prodotti nei vivai,maanche di atleti sconosciuti. Scorciatoia finanziaria che prevedeva trasferimenti senza scambio di denaro che ha già presentato il conto alla Lazio, salvata dal crac solo spalmando in 23 anni il debito di 140 milioni verso l’erario


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