STAMPA – Accade (non solo) in serie A

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Lezione ai razzisti (Il Corriere della Sera)

L’amichevole di Busto Arsizio interrotta per colpa di un gruppetto di sedicenti «tifosi». Il club bustocco prende le distanze dagli ultrà, già individuati dalla polizia, ma i precedenti sono inquietanti

Dopo 29’ di cori, Boateng ne ha abbastanza e tutto il Milan abbandona il campo

“Un tempo nota per i cotonifici e le aziende tessili che le valsero il soprannome di Manchester d’Italia, da ieri Busto Arsizio, cittadina a nord di Milano, culla di una storica squadra come la Pro Patria, ha conquistato un’inaspettata ondata di celebrità a causa di un manipolo di idioti. Che, sfruttando l’amichevole fra la squadra locale di Lega Pro e il Milan, hanno preso di mira prima El Shaarawy e poi Niang, Muntari e Boateng con ululati e buuu razzisti. Un comportamento a dire il vero non nuovo a queste latitudini visto che alla Pro Patria negli ultimi 14mesi sono state inflitte due sanzioni pecuniarie per cori razzisti (la prima di 7.500 euro nel novembre del 2011 per ingiurie verso un giocatore di colore del Montichiari mentre il 30 ottobre 2012 le è stata comminata una multa di 5 mila euro per «frasi inneggianti alla discriminazione razziale in occasione delle giocate di calciatori di colore della squadra avversaria », ovvero un atleta del Vallée d’Aoste). Ieri però l’episodio ha superato i confini della civiltà e del buon senso. Perché dopo 29 minuti di buu Boateng si è stufato e ha sparato il pallone in tribuna, nel settore dello stadio dove erano posizionati i 20 ultrà che insultavano i giocatori di colore rossoneri.

Brindisi a Hitler e rinvii a giudizio una curva in mano all’ultradestra (Repubblica)

Ma il sindaco attacca: “Dal calciatore una reazione impropria”

“L’agguato pianificato da tempo per sfruttare la visibilità della partita Un investigatore: “In 200 schierati allo stadio in un giorno feriale: troppo strano…”

“«Heil Hitler». «Brucia l’ebreo». È la notte del 23 aprile 2007 e i muri della birreria Biergarten Centro del Lago di Buguggiate trasudano nazismo formato provincia. Mentre la carriera di Kevin Boateng sta svoltando — dall’Hertha Berlino al Tottenham, la squadra ebraica di Londra — uno zoccolo del becerume che cinque anni dopo gli vomiterà addosso cori razzisti facendogli saltare i nervi («una reazione indegna», dice il sindaco di Busto Arsizio), si è data appuntamento lì, a Bügügià, tra tavoli di legno e pinte di birra, per celebrare il compleanno di Adolf Hitler (con tre giorni di ritardo). All’epoca il locale è gestito da un signore che per gli ultrà “neri” della Pro Patria è una specie di totem. Si chiama Francesco Lattuada: per i camerati “Checco”. Già capogruppo di An, oggi è consigliere comunale del Pdl a Busto Arsizio. È anche tra i membri più in vista di “Ardito Borgo”. Che cos’è? Per il sito è «un’associazione culturale nata per offrire un’alternativa giovanile» nella paludata Busto. A destra la chiamano aggregazione non conforme. Il “Borgo” organizza concerti di musica Oi!, sottogenere del punk rock meglio conosciuto come nazirock. I loro iscritti, molti sono vicini a Forza Nuova, sono collegati con la Skinhouse di Bollate e con i duri di Militia Como, altri due avamposti dell’estremismo nero in Lombardia. Tre anni di vita quest’anno, il Borgo è considerato, di fatto, un solo corpo con gli ultrà della Pro Patria. Una sintesi che ha tra i suoi artefici proprio “Checco” Lattuada

Balotelli esagera, Mancini esplode l’allenamento finisce in rissa (Repubblica)

Caos al City: Mario scalcia Sinclair e il tecnico reagisce

“Bravate e pochi gol per l’attaccante, l’ultimo perdono un mese fa: “Diamogli un’altra chance”

“Ci risiamo. Una brutta litigata con Roberto Mancini davanti all’obiettivo dei fotografi nel campo di allenamento di Carrington, nei sobborghi di Manchester, e sul destino di Mario Balotelli al City si è riaperta la voragine del dubbio. Un tackle fuori tempo all’ala Scott Sinclair (almeno questa è la versione ufficiale, in realtà il giocatore è stato letteralmente preso a calci dall’attaccante). Le urla del manager che interviene correndogli incontro, strattoni e parole grosse prima di essere separati come ragazzini turbolenti da assistenti e compagni di squadra. Poi più nulla, niente scuse, nessun commento ufficiale. Balotelli se ne va con i finestrini della Bentley ben chiusi. Mancio, dicono, parlerà domani alla conferenza stampa in cui dovrà spiegare il mezzo insulto con cui ha attribuito alle sviste dell’arbitro Kevin Friend il ko con il Sunderland: «Deve aver mangiato troppo, a Natale…». Non c’è che dire, la propensione dei due talenti italiani a occupare i titoli dei tabloid inglesi è confermata, ma è sempre più raro che a provocarlo siano i gol di Super Mario: ne ha segnati 3 in 21 gare giocate, una stagione da dimenticare tra voti bassini e scivoloni fuori campo. Con Mancini, poi, i picchi di alta tensione sono diventati un’irritante consuetudine, e dividono i tifosi nel distribuire le colpe. È il gioiello della nazionale italiana a buttare alle ortiche il proprio talento, o l’ex campione di Samp e Lazio a non sapergli far mordere il freno senza umiliarlo con scenate plateali? Con lo Utd a +7 in campionato e il mercato aperto, probabilmente la corsa di Balotelli con il City sarebbe chiusa qui se il suo stipendio non fosse un macigno. Potrebbe riaprirsi un futuro italiano, si parla molto di Milan ma Berlusconi ha sbattuto la porta: «Non mi convince come uomo ».

Genoa: per i 120 anni arriva lo Sheffield (Tuttosport)

“Profumo di storia. La storia del calcio, s’intende. Quella dei maestri inglesi e dei pionieri in Italia. Perché il 2013 per il Genoa non sarà di certo un anno come gli altri ma quello in cui si festeggerà il compleanno numero 120. Tanto è passato dal quel 7 settembre 1893 in cui un gruppo di cittadini inglesi di stanza a Genova, capitanati da Charles De Grave Sells , creò il Genoa Cricket and Athletic Club, società sportiva che vantava tra le altre anche una squadra d i football . Un evento da festeggiare nel migliore dei modi. al di là di un campionato di sofferenza, di una classifica tutt’altro che soddisfacente e di mesi difficili che l’ambiente del Grifone spera di essersi lasciato alle spalle. E’ nato così un format specifico e dedicato dal titolo evocativo: «120 di passione». Un format che accompagnerà tutte le celebrazioni di quest’anno e in particolare prima di ogni gara casalinga intratterrà il pubblico con sorprese e ospiti speciali, legati direttamente o meno alla storia del Genoa che saranno presenti al Luigi Ferraris. Il primo ad essere stato invitato arriverà da oltremanica, come accadde per i padri fondatori rossoblù, per quello che sarà un incontro storico nel suo genere. Risponde al nome di Richard Tims e vanta la qualifica di chairman (presidente) dello Sheffieldc, formazione inglese che attualmente milita nelle serie inferiori ma che vanta un primato unico: essere ufficialmente la squadra più antica al mondo come dimostra la fondazione avvenuta nel 1857.

Conti rinnova fino a giugno del 2014, 15 anni in rossoblù (Il Giornale di Sicilia)

“Daniele Conti ha rinnovato il contratto con il Cagliari, in scadenza a giugno, sino al 30 giugno del 2014. L’accordo è arrivato ieri, dopo una breve trattativa tra il capitano rossoblù e il direttore generale Francesco Marroccu. Conti, che mercoledì prossimo compirà 34 anni, indossa la maglia rossoblù dalla stagione 1999/2000, e porterà così a 15 gli anni di militanza nel Cagliari. Il regista romano vanta già il record di presenze in campionato nella storia del Cagliari (369: 268 in A e 101 in B) e si avvicina a conquistare anche quello assoluto, che spetta a Mario Brugnera con 404 presenze tra campionato e coppe, mentre Conti è fermo a 395.

Mezzaroma: «Difficile parlare con Banca Mps» (La Gazzetta dello Sport)

“«Siamo in attesa di un contatto, abbiamo delle difficoltà a parlare col Monte dei Paschi». Lo ha detto il presidente del Siena Massimo Mezzaroma a proposito dei rapporti tra la società bianconera e lo sponsor Banca Monte dei Paschi di Siena. Mezzaroma ha aggiunto: «È chiaro che se le condizioni di tre anni fa, quando sono arrivato qua, dovessero cambiare, dovrei prendere in considerazione il da farsi». In ballo c’è il rinnovo della sponsorizzazione in scadenza a giugno 2013: «Non ho idea se Mps ci sponsorizzerà anche l’anno prossimo».


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