CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.
«Montolivo leader del Milan del futuro Ora arrivate in alto» (La Gazzetta dello Sport)
“Il patron ancora a Milanello: nel discorso alla squadra indica il prossimo capitano e strappa una promessa
“Il più presente nel Milan di questo periodo? Silvio Berlusconi, il quale però comprensibilmente esita nel darsi la fascia di capitano. E la fascia anche stavolta finirà sul braccio di Riccardo Montolivo, che ieri si è ritrovato accanto al presidente mentre teneva un discorso alla squadra riunita nella sala del caminetto. Accanto a Berlusconi c’era anche Mathieu Flamini, uno dei meno presenti (Allegri comunque lo ha provato anche ieri nel centrocampo a tre). Insomma, il Milan è diventato una specie di democrazia assembleare. E le gerarchie sono flessibili, forse per questo apparentemente ben accette a tutti.
Abbondanza in attacco Il Boa preferito a Bojan (La Gazzetta dello Sport)
“Pato è l’unico indisponibile davanti. In difesa Acerbi favorito su Zapata
“In mediana Montolivo («È cresciuto molto, ha la qualità per essere un punto di riferimento», ha detto Allegri), De Jong e Nocerino favorito su Flamini. Ambrosini, al rientro dall’infortunio, partirà dalla panchina.
Allegri: «Il titolo? Finché c’è margine tutti ci crediamo» (La Gazzetta dello Sport)
“Il tecnico fissa gli obiettivi: «A febbraio contiamo di essere in una posizione di classifica ben diversa»
“Il piacere è, per una volta, non sentire domande su Pep Guardiola. Il piacere è, come sempre, giocare a nascondino con modulo e uomini, ma senza rischiare sfuriate presidenziali. E il piacere è, finalmente, poter iniziare a programmare un minimo la stagione, dandosi tempistiche che una volta tanto vanno al di là della singola partita. Napoli, Anderlecht e Juve hanno improvvisamente reso Massimiliano Allegri un uomo libero. Da lacci, vincoli e cattivi pensieri. La corda dell’impiccato non c’è più. E ovviamente l’hanno reso più sereno. Panettoni o colombe non c’entrano: non è discorso personale, ma di una squadra che inizia a rispondere agli stimoli e a esprimersi per le sue potenzialità.
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