STAMPA- Baldanzeddu felice. Paolucci saluta

Redazione

Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Paolucci saluta i tifosi sui social Baldanzeddu: «Qui per giocare» (Corriere dello Sport)

“La presentazione di Ivano Baldanzeddu, la cessione di Michele Paolucci, l’ingresso ormai certo di Diogo Tavares. È stata una giornata calda per il Catania quella di ieri. Assente l’amministratore delegato Pietro Lo Monaco, è stato il direttore sportivo Christian Argurio a fare gli onori di casa, a Torre del Grifo, per la presentazione del quarto di destra prelevato in prestito dal Venezia: «Un ragazzo che volevamo fortemente e su cui, non appena abbiamo saputo che poteva lasciare la squadra lagunare, ci siamo fiondati. Noi non cerchiamo soltanto l’aspetto tecnico nei calciatori che portiamo a Catania, seguiamo anche quello caratteriale: Baldanzeddu ha le qualità per risultare elemento trainante durante questo girone di ritorno». «Un girone in cui lotte
remo per centrare i play off», assicura l’ex calciatore del Venezia, arrivato in rossazzurro con la formula del prestito. «Questo – ha proseguito – deve rappresentare il nostro obiettivo. Quando poi cominceranno gli spareggi, vedremo cosa riusciremo a fare con questo Catania»

Baldanzeddu felice «Catania, una big» (La Gazzetta dello Sport)

“La prima frase di Ivano Baldanzeddu è una sfida. «Mi sono messo in gioco a 30 anni e questo mi esalta. Perché arrivo a Catania, non in un posto qualsiasi». Lo descrivono più veloce che mai sulla fascia destra, pronto a fare anche il mediano. «Ho lasciato il Venezia in cima al girone A della Lega Pro – ha ribadito ieri il terzino in conferenza stampa – ma ero convinto di cambiare aria perché in un organico come quello lagunare giocavamo tutti, ma proprio tutti. Io, invece, ho bisogno della continuità del campo».