STAMPA – Basta poco per perdere

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Ricaduta Catania (La Gazzetta dello Sport)

“Con la puntura di Gigi Castaldo, su rigore, l’Avellino blocca la rincorsa del Catania, reduce da due successi. Quanto sarebbero piaciuti questi lupi ad Antonio Sibilia (morto mercoledì), al quale la curva sud dedica uno striscione: «Rendiamo onore a chi davvero aveva il lupo nel cuore. Distinti saluti commendatore ». La squadra di Rastelli preferisce lasciare l’iniziativa agli avversari per puntare su ripartenze veloci. Kone detta i tempi, Castaldo canta e… porta la croce negli ultimi 20 metri. Al primo vero tentativo, il capocannoniere servito da Arrighini, è travolto in uscita da Frison: è rigore, trasformato dallo stesso Castaldo. Il Catania cerca di sfondare più per via centrale e, quando prova con i cross, sbatte sul «muro» Castaldo, determinante anche in fase difensiva e duro con Arrighini, egoista dopo un contropiede. Nella ripresa l’Avellino argina la formazione di Sannino, troppo leziosa, che non va oltre uno sterile possesso-palla.

Basta poco per perdere (La Sicilia Web)

Il Catania si ferma ad Avellino: le incertezze di Sauro e Frison regalano il rigore decisivo a un avversario tutt’altro che irresistibile. Rossazzurri sterili in attacco, si sente l’assenza di Rosina

Basta poco per perdere una partita. E anche per vincerla. La lentezza di Sauro che non chiude su Arrighini, l’incertezza di Frison in uscita e il rigore che ne segue, trasformato da Castaldo. Tornato a respirare grazie alla boccata d’ossigeno offerta da due vittorie consecutive, il Catania si blocca ad Avellino contro un avversario che incamera tre punti al di là dei propri meriti aggiungendo al penalty di cui sopra solo una buona dose di agonismo, con tanto di rudezze e furbizie tipiche della B. Quando all’appello manca uno dei due-tre elementi chiave, il motore etneo s’inceppa. Era successo con Rinaudo e Calaiò, ora accade con Rosina. Priva della qualità del suo fantasista, fermato da un problema muscolare, la squadra di Sannino gioca di più di un avversario a dir poco speculativo nell’atteggiamento ma non riesce a creare un serio pericolo per Gomis su azione manovrata. Far piovere palloni in area appena possibile (ma di cross veri se ne vedono pochi) finendo la partita con tre lunghi come Calaiò, Cani e Leto a cercare la deviazione risolutrice non è sufficiente per mettere in crisi gli irpini, ai quali basta presidiare in forze i sedici metri davanti a Gomis. Il 4-4-2 di Sannino serve a conferire maggiore copertura rispetto a certe uscite del recente passato, ma è prevedibile quando si tratta di farsi avanti, anche perchè la decisione di puntare sul macchinoso Leto in appoggio a Calaiò non è producente […]Il Catania torna a fermarsi continuando a raccogliere ben poco in trasferta. Per ripartire, ancora una volta, servirà il Massimino.


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