STAMPA – Bologna a Siena pensando al CT

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Siena come a San Siro Bologna, rebus Diamanti (La Gazzetta dello sport)

“Pioli pensa all’impiego di Acquafresca, per la prima volta in coppia con Gilardino. Diamanti è in forse, Agliardi, invece, confermato. «Contro il Siena voglio vedere molta attenzione» incita il tecnico rossoblù, che teme gli inserimenti di Vergassola. In difesa si torna a 3, mentre a centrocampo si passa a 4 con il probabile debutto della coppia Perez- Pazienza

ALTERNATIVE (Il Corriere dello Sport)

“Ma quella di Acquafresca non è la sola candidatura. In verità Pioli tiene tutte le strade aperte e non ha ancora deciso chi far giocare. Fino a ieri la sua speranza (nemmeno tanto nascosta) era quella di recuperare Diamanti, ma gli ultimi segnali spingeranno il tecnico – in sintonia con lo staff medico – a non rischiare. Domenica al DallAra arriva il Catania, e Pioli ha bisogno – più in casa che in trasferta – di un Diamanti su buoni livelli. Piste alternative, dunque. Una soluzione può essere quella – affascinante ma rischiosa – di far partire Gimenez dal primo minuto. Gilardino e Gimmy in attacco, più un trequartista. Chi, appunto? Kone in questo ruolo ha già giocato e sta dimostrando di sapersela cavare, ma in entrambe le occasioni era spalleggiato nellazione da Diamanti, uno che – per dirla alla Pioli – « deve essere lasciato libero, a briglie sciolte, perché la sua caratteristica principale è limprevedibilità ». Non è affatto escluso, quindi, che Pioli scelga di mettere sulla trequarti Taider, spostando così in avanti il suo raggio dazione. Taider più le due punte potrebbe essere la novità tattica di stasera al Franchi.

TROVIAMO SUBITO UNA IDENTITA E MAGARI ANCHE UN ALTRO MUDINGAYI (Il Corriere dello Sport)

“Al di là dei punti, 3 o 4, che contro Siena e Catania bisognerebbe e bisogna fare, il problema da risolvere è quello di una precisa identità per un Bologna così rinnovato, rivoltato e riverniciato. La squadra dei 51 punti una identità, infatti, ce laveva: buon calcio manovrato e piedi pregiati dalla trequarti in su. E, in verità, anche lattuale formazione cerca di giocare il suo calcio manovrato – sia pure poco veloce e un po scolastico. Ma i piedi buoni dove sono? Piedi buoni e pesanti sono quelli di Gilardino, molto meno buoni quelli in mezzo al campo e stessa cosa per un pacchetto arretrato che ha perso due pezzi importanti come Gillet e Portanova. In ogni caso, non cè dubbio che Pioli continui a interrogarsi se è meglio giocare difendendo a 3 o a 4 se non proprio a 5. O, forse, è meglio inventare un altro Mudingayi (ad esempio Pazienza) vicino a Perez o cosa? E meglio due trequartisti, cioè Kone come controfigura di Ramirez o il solo Diamanti a supporto di due attaccanti? E in questa ottica chi deve stare con Gilardino: unaltra punta centrale o unala che non cè, perchè nessuno si è preoccupato di andarla a cercare al mercato? E arriviamo alle cosiddette confessioni del presidente Guaraldi. La prima: la situazione economica è rassicurante e lo sarà sempre più, se taglieremo certi rami secchi. Seconda: Gillet non lo potevamo trattenere, anche per motivi ambientali. Terza: Ramirez si è comportato da monellaccio e maleducato.

Gilardino con Acquafresca due centravanti per il palio (Repubblica)

Pioli: “Chi l’ha detto che non possono coesistere?”

“altro Diamanti non esiste, per fortuna. È un giocatore atipico, non ha una posizione fissa, devi lasciarlo a briglie sciolte: è imprevedibile, e questa è la sua forza ». L’elogio di Stefano Pioli al suo fantasista, che domani poserà con la Champions League in piazza XX settembre, ha il sapore del rimpianto, visto che Diamanti non si è allenato neanche ieri. Convocato, andrà in panca. «Due giorni fa lui era molto pessimista, oggi non ha toccato il pallone, valuterò nella rifinitura », sospirava il tecnico: nella settimana del turnover («davvero pochi giocheranno tre partite in otto giorni, e fra 72 ore si torna in campo») non rischierà il talento pratese, con cui si era mandato a quel paese contro il Pescara. «Ma qualche screzio – chiarisce -. Mi sono arrabbiato quando ha messo la palla fuori, ma perché Cascione un attimo prima stava benissimo e un attimo dopo era a terra. Il regolamento parla chiaro, solo l’arbitro ferma l’azione. Sennò si gioca e magari si sfrutta la momentanea superiorità. Non è questione di slealtà, ma di regole. Dobbiamo crescere e favorire lo spettacolo: se non stai in piedi, ti fai sostituire. Noi con la Roma abbiamo preso un gol con Perez rimasto giù, aspettavamo un fischio mai arrivato».


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