STAMPA – Bologna, ricetta salvezza

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Più di mille tifosi a Casteldebole a confortare per l’ultima volta i loro piccoli spaventati guerrieri (Repubblica – BO)

Il tam tam della curva porterà oggi all’allenamento chi crede ancora al miracolo E al Dall’Ara, per la sfida con il Catania, sono attesi trentamila spettatori

“PER l’ultima spinta ad un gruppo spaurito c’è un mental coach collettivo e gratuito chiamato tifosi. Resistente alle angherie della classifica, temprato dalle cessioni dei giocatori, indifferente alle misere dieci vittorie degli ultimi due anni di calendario qui al Dall’Ara. Oggi alle 14.15 un migliaio, o probabilmente molti di più, si ritroverà sulla rotonda obliqua di Casteldebole e si dirigerà al campo per sostenere la squadra un’ultima volta. È un allenamento a porte aperte, si trasformerà in un confessionale. Impossibile, davanti a una così nutrita e febbrile platea, mascherare frustrazione e sfiducia. Gli stessi spettri che, prima Pioli e poi Ballardini, hanno tentato invano di tenere lontano dallo spogliatoio. E pensare che la stagione era iniziata ascoltando sonanti annunci e metafore magniloquenti. «Voglio che i miei ragazzi siano come i leoni che ho visto nella savana», esordì Pioli con un manifesto accorato, poi tornatogli addosso con dileggio. Erano impressioni di viaggio filtrate dai suggerimenti di Anthony Smith, il mental coach che l’ex tecnico s’è tenuto accanto un anno e mezzo, avvicinandolo pure al gruppo. Ma in società (e anche fuori) non erano pochi gli scettici. «Mi serve per trovare gli stimoli e gli argomenti giusti partita dopo partita», spiegava Pioli, che poi fu costretto a tenere Smith lontano dai campi per quieto vivere, e chissà se lo ripresenterà a Genova, sponda Samp dove ormai sembra avviatissimo

Bologna, la ricetta-salvezza di Bucci: “Cuore e cervello” (Il Resto del Carlino)

“E’ il momento di bussare alla porta di Sua Eminenza dello sport bolognese che corrisponde al nome di Alberto Bucci. Era un allenatore di basket e vinceva. Ma non si è fermato lì: Bucci ha studiato, ha viaggiato, ha investito tempo e ha scavato in profondità. Su le maniche e su la testa, anche nei giorni in cui la malattia tentava di piegargliela. Combatte ancora e lo fa senza fermarsi per un secondo, con il piacere di assorbire e ridistribuire conoscenza. Alberto è diventato così un autentico maestro delle sinergie sportive. Un esempio su tutti: il pubblico ringraziamento che ha avuto da Ancelotti per i consigli che gli aveva dato prima che il Real Madrid giocasse in casa del Bayern. Bucci, il nostro povero Bologna si è inclinato su un fianco e rischia di inabissarsi. Che farebbe lei in questo momento? «Tecnica e tattica contano zero, adesso. Se fossi in Ballardini farei leva su orgoglio e senso della responsabilità». In che modo? «Direi ai giocatori di non tradire chi soffre per loro. Di non tradire i loro parenti che trepidano da casa, i loro amici, i tifosi che li hanno semnpre incoraggiati». Insomma Bucci, lei la butterebbe sul personale? «E su cosa se no, sui gol? O sugli schemi? Ma dai: le hanno già provate tutte. E’ agli uomini prima che ai giocatori che ci si rivolge in questi momenti. E più che allenare, si parla e si cerca di capire in quale stato d’animo siano questi ragazzi».


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