STAMPA – Brescia tra salvezza e sopravvivenza

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Brescia: a Catania con l’idea del tridente (Brescia Oggi)

“Tre attaccanti in linea (la soluzione più probabile) o due uomini dietro a Caracciolo? Con questa decisione ancora da prendere Ivan Javorcicaffronta la sua prima partita da allenatore del Brescia. L’ex tecnico della Primavera, subentrato a Ivo Iaconi, è partito con la squadra oggi alla volta di Catania. Il match è in programma alle 15 di sabato. Il Brescia dovrebbe scendere in campo col tridente. La soluzione più probabile è infatti quella che porterebbe Corvia e Morosini affiancati alla punta centrale Caracciolo. In alternativa, i due potrebbero partire qualche metro alle spalle dell’Airone. Sestu non si è allenato con regolarità, ma dovrebbe essere pronto per sabato. Se così non fosse è pronto Coly. Al posto di Olivera giostrerà H’Maidat.

«Il Brescia ora si prende con dieci milioni di euro» (Brescia Oggi)

Ragazzoni rilancia e garantisce: «Alla famiglia Corioni non è dovuta alcuna buonuscita» Ma il Comune insiste con l’idea della Fondazione. Rebecchi: «Diamo un taglio al passato»

“«Tra acquisto e gestione, con 10 milioni di euro, uno diventa il nuovo proprietario del Brescia. E non c’è bisogno di alcuna buonuscita per la famiglia Corioni. Dieci milioni era l’ammontare del capitale sociale prima che scendesse a 160 mila euro, il livello attuale». Parola di Luigi Ragazzoni, l’amministratore unico che nel momento più difficile rilancia il balletto delle cifre sull’acquisto del Brescia, mentre nelle stesse ore il Comune, nella persona del «saggio» Aldo Rebecchi, rilancia l’idea della Fondazione ma a una condizione: «Serve una società nuova, perchè chi contribuirà economicamente alla nascita del nuovo Brescia i suoi soldi non li darà nè alla banca nè all’attuale proprietà». E NELLA FONDAZIONE, della quale farebbero parte realtà istituzionali ed economiche, oltre che aperta ai tifosi, avrebbe già dato disponibilità a entrare un fondo bresciano, che si appoggia alla Deutsche Bank, del valore di 10 milioni, non traducibili immediatamente in liquidità, che è il problema principale della crisi del Brescia, ma che costituiscono il valore complessivo del fondo stesso. Dieci milioni per comprare il Brescia, dunque, Strano che pochi giorni fa non ne erano bastati sei, quelli che Profida Italia aveva messo sul piatto tra capitale iniziale e contratti promo-commerciali grazie a Infront (9 milioni in 5 anni). Chi ha scartato la proposta portata avanti da Rinaldo Sagramola, rappresentante di Profida (finanziaria milanese) e uomo di calcio d’esperienza (è stato direttore generale con Vicenza, Palermo e Sampdoria) ha impedito non solo il passaggio di proprietà del Brescia, che avrebbe comportato l’immediata uscita di scena della famiglia Corioni, ma anche l’ingresso di una realtà come Infront, il colosso mondiale del marketing sportivo, con i benefici che questo avrebbe comportato, non solo per la questione-stadio.


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