STAMPA – Cagliari al completo, addio Is Arenas

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Cagliari, niente Catania: Cossu-Murru squalificati (Tuttosport)

“Il duo Pulga-Lopez perde il giovane difensore e l’esperto trequartista per la trasferta siciliana ma il resto del gruppo è praticamente al completo

“Il Cagliari fa il conto alla rovescia. Mancano solo due punti ai fatidici 40, il netto successo sulla Fiorentina di sabato scorso ha mostrato un gruppo in forma, determinato a raggiungere il prima possibile quella quota, a partire dal prossimo match di Catania. Oggi i rossoblù hanno ripreso gli allenamenti nel pomeriggio, seguendo questo programma: lavoro fisico e una serie di partitelle a metà campo. Erano tutti a disposizione dei mister Pulga e Lopez, l’infermeria è praticamente vuota, in Sicilia rientrerà Nenè, che ha scontato la squalifica, potrebbe prendere il posto di Cossu che verrà fermato dal Giudice Sportivo, al pari del giovanissimo Murru, per un turno.

INFERMERIA VUOTA PER PULGA

Nel giorno in cui la società rossoblù decide di traslocare dal Comune di Quartu e finire probabilmente la propria stagione a Trieste, ad Assemini Ivo Pulga ha ritrovato l’intera squadra in vista dell’impegno di domenica a Catania. Una prima seduta con tutta la rosa al completo e con la notizia che Lopez a maggio inizierà il corso per il patentino a Coverciano. Intanto dal Cile, Pinilla fissa l’obiettivo: “Voglio arrivare in doppia cifra”. Il giudice sportivo, come previsto, ha fermato per un turno Cossu e Murru, mentre Pisano è finito nell’elenco dei giocatori diffidati.

CAGLIARI: RIPRESA AD ASSEMINI, INFERMERIA VUOTA (Repubblica)

“Dopo la sosta pasquale seguita alla vittoria contro la Fiorentina, il Cagliari ha ripreso gli allenamenti questo pomeriggio al Centro Sportivo “Ercole Cellino” di Assemini in vista della partita di domenica pomeriggio a Catania. Il programma prevedeva lavoro fisico e una serie di partitelle a meta’ campo. Infermeria vuota, tutti i giocatori sono a disposizione dei tecnici rossoblu’. Per la trasferta siciliana rientrera’ Nene’, fermo per squalifica contro la Fiorentina, ma non ci saranno Cossu e Murru, appiedati per un turno dal Giudice Sportivo.

Cagliari, infermeria vuota: tutti a disposizione (La Gazzetta dello Sport)

Mentre la società decide di abbandonare Is Arenas, con la possibilità di chiudere la stagione al Nereo Rocco di Trieste, la squadra ha ripreso gli allenamenti nel pomeriggio ad Assemini, per preparare la gara di domenica prossima a Catania. Il giudice sportivo, come previsto, ha fermato per un turno Cossu e Murru, mentre Pisano è finito nell’elenco dei diffidati. Nessun problema, invece, dall’infermeria, che è rimasta vuota, per la gioia di Pulga e Lopez (che a maggio inizierà il corso per il patentino a Coverciano e per il quale il Cagliari ha pronto un contratto triennale). Alla ripresa odierna, la squadra ha svolto un lavoro fisico e una serie di partitelle a metà campo. Domani nuova doppia seduta.

Serie A, il Cagliari Calcio rinuncia definitivamente allo stadio Is Arenas (Il Fatto Quotidiano)

Dopo una serie incredibile di vicissitudini la società del presidente Cellino ha inviato una lettera al comune di Quartu Sant’Elena per annullare la concessione. Il club porterà via tribune e altre attrezzature e valuta di chiedere i danni all’amministrazione della città sarda

Il Cagliari lascia lo stadio Is Arenas: con una lettera di disdetta inviata stamattina, la società ha comunicato al Comune di Quartu Sant’Elena la volontà di porre fine al rapporto di concessione dell’impianto con effetto immediato. Una decisione clamorosa, degno epilogo di un amore – quella fra il Cagliari e Is Arenas – mai sbocciato, e che nel corso dell’anno ha offerto una serie infinita di colpi di scena, tra partite giocate nelle condizioni più disparate e vicissitudini giudiziarie. ”E’ oramai inevitabile prendere atto, nostro malgrado, di una situazione che vede la Cagliari Calcio vittima di una serie di eventi in suo danno, tali da non poterci più illudere che la nostra collaborazione sia volta al comune interesse rappresentato un tempo dal raggiungimento di quanto concordato nella nota convenzione e come puntualizzato con la nostra del 14 marzo 2013″, si legge in apertura della lettera. La convenzione a cui si fa riferimento è il protocollo d’intesa firmato lo scorso anno, che per un canone complessivo di 125mila euro assegnava la gestione dell’impianto Is Arenas al Cagliari calcio per tre anni. La società aveva anche provveduto a montare una serie di attrezzature per ampliare la capienza dello stadio e soddisfare le condizioni di agibilità per i match di Serie A. Peccato, però, che nel corso di tutta la stagione lo stadio non sia stato quasi mai agibile. Fino ad oggi, i 15 match casalinghi dei sardi si sono disputati in condizioni molto differenti: solo in 6 occasioni (contro Catania, Napoli, Chievo Verona, Genoa, Palermo e Milan) il Cagliari ha potuto giocare nel suo stadio e con i suoi tifosi; per ben 7 volte si è giocato a Is Arenas ma a porte chiuse; in un’occasione il Cagliari si è vista assegnata la sconfitta a tavolino (alla quarta giornata, quando il presidente Cellino aveva invitato i tifosi a recarsi allo stadio, nonostante il parere contrario del prefetto, causando così il rinvio della partita); mentre contro la Juve, alla 18esima giornata, la partita si è disputata addirittura allo stadio Ennio Tardini di Parma. Una disparità di trattamento di cui di recente si era lamentato anche l’amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, che aveva messo in dubbio la regolarità del campionato.

Cagliari shock (La Gazzetta dello Sport)

“«Lasciamo Is Arenas» Domani l’ultima parola

“Il club disdice la convenzione col Comune: «Pesante ostilità» Riunione per aprire lo stadio agli abbonati. O campo neutro

“Il Cagliari sbatte la porta e annuncia l’addio da IsArenas. In realtà, la parola fine sulla telenovela- stadio (un unicum nella storia del calcio di vertice) verrà messa domani. Nel capoluogo sardo la già programmata riunione tra Lega di A, Comune e Prefettura sarà una specie di resa dei conti: o si avrà la certezza di poter giocare fino a fine stagione a Quartu Sant’Elena con l’accesso per gli abbonati oppure si emigrerà altrove, magari a Trieste. Di certo, la lettera firmata dal consigliere Giovanni Pinna con cui il club rossoblù ha annunciato al Comune di Quartu la disdetta della convenzione triennale per l’utilizzo dell’impianto ha il sapore dell’ultimatum. Il cda del Cagliari segnala il clima di «pesante ostilità» e ricorda «lamancata risposta a una precedente lettera di buone intenzioni che ha alimentato sospetti ed è stata interpretata come un segnale di debolezza e ammissione di colpe non imputabili al club». Mediazione È calato il sipario sull’impianto fonte di un’inchiesta penale con sei arresti, vari avvisi di garanzia e una via crucis sportiva tra k.o. a tavolino, porte chiuse e capienza limitata? Il tono della lettera è perentorio, eppure resta ancora accesa una piccola speranza. Ed è legata al tavolo di domani, cui parteciperà tra gli altri Achille Serra, delegato della Lega all’impiantistica: «Cercheremo di riallacciare i rapporti, ci batteremo affinché la partita contro l’Inter del 14 si giochi a Is Arenas, garantendo l’ingresso almeno agli abbonati. Questa vicenda prende spunto da un’iniziale incomprensione fra il Cagliari e le istituzioni; si sono registrate carenze del club nell’adempiere a certe richieste, che scaturiscono dal decreto Pisanu. Poi, però, la situazione è cambiata e il Cagliari ha fatto le modifiche richieste. Tuttavia, se si vuole trovare il pelo nell’uovo… Se paragoniamo IsArenas ad altri impianti, qualche stadio dovrebbe chiudere. Ci vuole anche un pizzico di buon senso». Serra si riferisce all’ultimo contropiede, quello della commissione comunale di vigilanza che una settimana fa ha dichiarato la sua incompetenza di fronte alla richiesta del Cagliari — suggerita dallo stesso prefetto—di aprire due settori dello stadio per i soli abbonati (quindi sotto il tetto dei 5 mila spettatori).


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