STAMPA- Calaiò la certezza, il centrocampo l’incognita

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

Catania da inventare Rebus centrocampo (La Gazzetta dello Sport)

“Assenti Rosina, Chrapek e Coppola, a Varese Marcolin pensa al 4-3-3 o a Sciaudone dietro le punte nel 4-3-1-2

“I l centrocampo? Per l’ennesima volta è un puzzle da ricostruire. A Varese il Catania arriva senza alcuni uomini chiave, primo tra tutti Alessandro Rosina, il fantasista che sconterà un turno di squalifica. E sarà difficile sostituire Alex perché non c’è un altro rossazzurro con caratteristiche simili. Per di più, quando il Catania ha dovuto ovviare all’assenza dell’ex di Siena e Torino, aveva inventato una posizione particolare per Chrapek, adattato a regista dietro le punte. Ma il polacco da un paio di partite rimane in disparte, vittima di un infortunio. Non ci sarà neanche Coppola, che regista non è ma che avrebbe potuto agire a centrocampo, là dove era destinato Rosina in un 4¬4¬2 su cui Marcolin stava lavorando. EQUILIBRI Soluzioni? Poche, in mediana i disponibili restano Sciaudone, Rinaudo, Odjer e Rossetti, anche se quest’ultimo è un giovane impiegato con profitto nei finali di partita. Potrebbe essere adattato Castro che a centrocampo ha anche giocato partendo da lontano per poi puntare la porta (è successo a Vicenza), ma contro il Varese ci sarebbe spazio per lui in attacco, però sulla fascia sinistra, e certi equilibri potrebbero anche mancare. Ci sarebbe stato spazio volentieri per Martinho, ma al pari di Coppola, il brasiliano si sta riprendendo da un infortunio e potrebe essere impiegato a partire dal derby col Trapani in calendario l’11 aprile. Marcolin deve inventarsi qualcosa. E, allora, se Odjer dovesse stare bene, visto che è uscito malconcio dal confronto con l’Avellino, punterebbe al 4¬3¬3 con Castro, Maniero e Calaiò in attacco e con una mediana formata da Sciaudone, Rinaudo e forse Odjer (o Escalante o Rossetti).

CATANIA, assicurazione Calaiò (La Sicilia 30 Marzo)

Segna l’Arciere e i rossazzurri vanno a punti. A Varese Maniero (e forse Castro) al fianco del cannoniere

“In che pasticci sarebbe, il Catania, senza i gol di Calaiò? Segna il centravanti e i rossazzurri vanno quasi sempre a punti. Ne abbiamo già parlato, statistiche alla mano. Il successo sull’Avellino conferma una regola non scritta, ma alimentata dall’efficacia di un attaccante che in Serie A avrebbe fatto ancora il protagonista. Calaiò tiene in galla il Catania. Lo aveva promesso in momenti terribili, quelli vissuti alla vigilia di tre trasferte consecutive: «Ci metto la faccia anche io e non solo io. Dobbiamo salvarci e il resto conta poco. I miei gol? Se dovessero servire alla squadra, che ben vengano, ma l’ultima cosa a cui penso è il mio conto personale o la classifica dei cannonieri. Piccoli dettagli in confronto al cammino di una squadra di cui facciamo parte». Non certo parole di circostanza, perché poi, in campo, Calaiò non gioca per sé stesso. Non gli arrivano gli assist? Arretra di dieci metri per dare man forte ai compagni e per recuperare palla. Ieri l’altro, il tecnico rossazzurro Dario Marcolin ha ribadito: «Abbiamo battuto l’Avellino anche grazie al sacrificio delle punte che si sono anche sobbarcati un lavoro continuo in copertura quando si rendeva necessaria questa mossa». Mai egoista, Emanuele. Mai. Apre per i compagni come un fantasista, insegue un avversario che poco prima era partito dalla propria area in progressione rubandogli palla in un contrasto. Sulla generosità di questo ultratrentenne si potrebbero scrivere pagine intere, non a caso Calaiò ha toppato soltanto un paio di partite. Anche nel peggior Catania, qualcosa riesce sempre a combinarla, a dare una speranza alla squadra nonostante resti spesso isolato in trasferta. Marcolin, in vista del confronto di Varese, sta studiando la soluzione migliore per creare un collegamento tra i reparti e non lasciare solo quello offensivo visto che si tratta di una partita non da gestire, ma da vincere per alimentare le flebili speranze di salvezza.