STAMPA – Catania da otto, Bergessio da record

Redazione

CATANIA – Come di consueto proponiamo a tutti i lettori rossazzurri la rassegna stampa con le notizie più importanti presenti oggi nelle edicole nazionali e non. Gli articoli riportati sono stralci degli originali, non volti a sostituirsi a questi, pertanto invitiamo ad approfondire i contenuti presenti acquistando i giornali in rassegna.

«Catania bello e concreto merita otto in pagella» (La Sicilia 24-05-2013)

«Bravo Maran, Castro la sorpresa, Bergessio super»

“Serse Cosmi fotografa la stagione del Catania. L’ex tecnico di Perugia, Palermo e Siena analizza presente e futuro del club etneo, con un “borsino” dei migliori interpreti della squadra rossazzura. Pagelle di fine stagione: che voto diamo al Catania? «Un voto alto, almeno un 8. Il Catania era partito con l’obiettivo di mantenere la categoria e ci è riuscito con largo anticipo, battendo anche il record di punti e sopratutto passando dal bel gioco a cui non ha rinunciato neanche contro le cosiddette grandi come Juve, Milan e Napoli. C’era già un buon lavoro fatto in precedenza ae un gioco rodato a cui è stato dato continuità sul piano dei risultati. Un grande merito è della società che ha creato i presupposti giusti». Da collega a collega: Maran ha superato l’esame di maturità? «Maran era un debuttante per modo di dire, viene da una lunga gavetta ed aveva già dimostrato il suo valore ma nessuno gli aveva dato la grande occasione fino al Catania. Sono contento perché nessuno gli ha regalato la Serie A, se l’è conquistata con il merito e il lavoro. E’ stato bravo ed intelligente nel proseguire il lavoro di Montella, ma “personalizzando” la squadra che da qualche anno a questa parte punta su giocatori molto tecnici e propositivi. Pochi innesti in un gruppo già omogeneo, dove molti già si conoscevano bene». Nella gara di andata da allenatore del Siena ha incrociato il Catania che ha espugnato il “Franchi” (3-1). Quali giocatori l’hanno più impressionato? «La novità è stato Castro che ha dato un contributo importante. Bergessio, Gomez, Barrientos, Lodi, Almiron si sono confermati, ma certamente non sono una scoperta». Ha mai allenato qualche giocatore dell’attuale Catania? «No, ma qualcuno vorrei averlo nella mia squadra». Se dovesse sceglierne uno solo? «Bergessio, perché è un attaccante completo, gioca anche per la squadra e in questa stagione “vede” meglio la portam ha segnato più gol del campionato precedente. Magari è anche questo un merito di Maran». Bergessio lo consiglierebbe ad una big del campionato? «E’ un ottimo giocatore, come Lodi e Gomez. Poi bisogna vedere il carattere che non conosco e l’adattamento ad un ambiente dove inevitabilmente aumentano la pressione e le aspettative rispetto ad una piazza come Catania».

Pure Polito domani in campo al Massimino «Che bello tornare a Catania, città che amo» (La Sicilia 24.05.2013)

“In porta ci sarà Ciro Polito. L’Amarcord benefico, organizzato da Marco Biagianti per la Onlus Ibiscus, che avrà tutto l’incasso del match di beneficenza in calendario sabato al Massimino (via alle 17) vedrà di fronte il Catania promosso in serie A nel 2006 e la squadra della stagione successiva. Polito è stato uno dei giocatori più amati dalla tifoseria. Carattere caliente, anche quando era dietro Pantanelli o Bizzarri, si faceva rispettare da compagni e sostenitori: «Con tutti ho mantenuto un rapporto bellissimo. A Catania ho comprato casa, perché è un posto incantevole, nel quale sono stato bene per anni». Vive a Bergamo ed è reduce dalla seconda stagione in A con l’Atalanta. «Ci siamo salvati, è andata bene anche per me. Ho giocato cinque partite, una delle quali in Coppa Italia». Da ricordare il 4-3 conquistato al Meazza, contro un’Inter che ha cominciato a perdere pezzi e partite. «Una gara infinita, dalle mille emozioni. Mi hanno chiesto se fosse la più bella della mia carriera». Intensa, sì, almeno. «Forse, ma gli episodi vissuti con la casacca del Catania non li rinnego e non li pongo soprattutto in secondo piano». Ce ne ricordi qualcuno. «La vittoria in B del campionato, il pareggio con il Milan nei primi anni di Serie A. Eravamo quasi sconosciuti al grande calcio, davamo il massimo e pareggiare a Torino, per esempio, con la Juve era quasi un’impresa. Adesso il Catania è tutt’altra cosa, è cresciuto com’era giusto che fosse». Lei giocò bene a Siena, e parò molti rigori. «Proprio contro l’Atalanta ho parato un rigore a Doni, che all’andata aveva tirato dagli undici metri sul palo. Quando arrivai qui, in nerazzurro, mi accolse con un rimbrotto: con te non segno mai, un rigore».

Ora «Golzalo» va all’attacco di Prenna e Mascara (La Sicilia 24.05.2013)

“Gonzalo Bergessio re del gol sulle orme di Prenna e Mascara. Due stagioni e mezza – arrivò, lo ricorderete, nel gennaio del 2011 con Lodi e Schelotto per dare consistenza al Catania da poco passato dalle mani di Marco Giampaolo a quelle di Diego Simeone e avvicinarlo al secondo miracolo consecutivo – gli sono bastate per scalare posizioni su posizioni nella speciale classifica dei goleador rossazzurri in Serie A fino a superare Gionatha Spinesi e Todo Calvanese. l’uno e l’altro a quota 24, insidiare da vicino Memo Prenna (29), uomini-simbolo, gli ultimi due del Catania degli Anni Sessanta, gente rimasta nel cuore dei tanti tifosi che ebbero modo di vivere quegli anni formidabili, e avvicinare di parecchio il primato di Giuseppe Mascara (31) che, particolare curioso, proprio in quell’appendice di mercato aveva deciso di chiudere la sua lunga stagione in rossazzurro per andare a cercare fortuna al Napoli. Venticinque gol bastano a Gonzalo (affettuosamente chiamato dai tifosi «Golzalo») Bergessio per insediarsi al terzo posto e guardare dall’alto in basso altri due giocatori che del Catania hanno fatto la storia come Carletto Facchin, 22 bersagli, e Giancarlo Danova, coppia del gol nelle stagioni ’63-’64 e ’64- ’65, ma anche alcuni dei protagonisti più in vista dell’era Pulvirenti (Martinez e Maxi Lopez, Lodi e Gomez e lo stesso Morimoto, sedici bersagli messi a segno prima che la sua vena inspiegabilmente si inaridisse), segnata da una crescita esponenziale che è culminata con l’ottavo posto – record eguagliato – della stagione appena consegnata agli archivi.


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